Capitolo otto

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Finn
(ehehhhe, ragazzuoli, siamo tornarti al suo punto di vista)

Dopo il mio bacio con Jack, torno lentamente verso casa mia, prendendo poi le chiavi di casa e entro dentro.
Chiudo piano la porta e mi avvio in cucina, notando mia madre dormire con una bottiglia di vodka nella mano.
ISospiro, si sarà ubriacata di nuovo aspettando mio padre che ovviamente non è tornato.
Vado in salotto, prendendo una coperta.
Mamma certe volte cerca di non pensare ad un possibile tradimento di mio padre ubriacandosi, non se ne capacita.
Poso lentamente la coperta sulla sua schiena e la copro per bene, poi apro il frigo e prendo del succo a pesca in bottiglia, per poi salire sopra.
Mi butto sul letto, prendendo poi il telefono.

_____

Bro💥: Che bacio passionale eh?

Bro💥: non che io l'abbia visto...

Bro💥: CANCELLA

Bro💥:COME SI CANCELLA.

Finn: Coglione.

Bro💥: Hey Finn... Come è andata con Jack?

Finn: Come se non lo sapessi...

Bro💥: Ero per caso lì...

Bro💥: stavo cercando... un libro...

Finn: certo, un libro

Bro💥: sono un ragazzo acculturato io

Finn: sisi, vallo a dire a quel tre che hai in letteratura

Bro💥: guarda che tre è il numero perfetto

Finn: idiota...

Bro💥: senti, oggi scendi con Jack, ti ho sentito, quindi tra poco vengo da te così scegliamo cosa metterci.

Finn: ma che siamo? Delle ragazze al primo appuntamento?

Bro💥: ma stai zitto, ci vediamo fra poco

_____

Ridacchio, posando il telefono.
Noah sa la mia situazione in casa, ed è l'unico che può entrarci.
Scendo le scale,ed apro lentamente la porta, aspettando Noah.
Appena vedo che si sta avvicinando, gli faccio segno di fare silenzio e lui capisce subito.
Lo faccio entrare subito, poi chiudo piano la porta e ce ne saliamo al piano di sopra.
<Ancora deve tornare?> domanda lui, riferendosi ovviamente a mio padre.
<Tornerà sicuramente stasera inventando una scusa del cazzo> dico io, per poi entrare in camera.
< Beh... Ora mio caro, dobbiamo cercare qualche cosa da mettere per il tuo appuntamento o vuoi uscire così?> domanda lui.
<cosa c'è che non va? Io ci vado così a scuola> dico io, alzando un soppraciglio.
<Appunto> dice lui, per poi aprire l'armadio
<Sedie ti fa un brutto effetto> dico io e lui ridacchia.
<allora... Questo obbrobrio anche no... Ma cosa c'hai in questo armadio!?> esclama lui, cercando dei vestiti nell'armadio.
Dopo una ventina di minuti, lui prende una felpa grigia, dei jeans e della scarpe da ginnastica nere.
<Forza, vatti a lavare e provati 'sti vestiti> dice lui, passandomi tutto.
Io sospiro e faccio quello che mi ha detto.
Esco poi dal bagno e lui sorride, mentre io abbasso leggermente lo sguardo.
<Ma quanto siamo chiavabili!> esclama lui, ed io sgrano gli ovvio, per poi ridere.
<Ora siediti che ti sistemo sto cespuglio che hai apposto dei capelli> dice lui, prendendo qualcosa da una busta.
<ma dove cazzo hai preso quella busta?> domando io
<segreti del maestro, ora zitto e fatti sistemare> dice, per poi avvicinarsi a me.
<Ora sistemiamo un po' questi ricci con un po' di lacca...> dice lui, come se fosse un parrucchiere, ed inizia a fare il suo lavoro.
<Ed ecco fatto!> dice, per poi passarmi un piccolo specchio in faccia.
Non so da dove prende tutte queste cose, spero non dal culo.
<Guarda come sei bello> dice lui, ed io fisso il mio riflesso.
Non mi sono mai visto potenzialmente bello, ma sapevo che per la maggior parte delle persone ero così.
<Grazie...> mormoro, con un leggero sorriso.
<Vieni qui!> dice lui, per poi abbracciarmi dolcemente.

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