The Sun And The Moon.||Fack||

Capitolo ventuno

Jack

(Scusate per gli eventuali errori)

Accarezzo piano i capelli del mio ragazzo, non so quanto tempo sia passato ma spero che non finisca mai.

Le sue guance sono leggermente arrossate, il che fa notare ancora di più le sue lentiggini.

Sento il rumore di una porta che si apre e mi giro di scatto.

<Finnie, dove sei? Ho fatto il prima possibile!> dice a voce alta la madre di Finn da giù.

Mi alzo piano e corro da lei.

<Salve, Finn sta dormendo ora> dico io e la donna mi sorride.

<Grazie Jack, davvero> dice la donna, portandosi le mani nei capelli e sospirando.

<Si vuole sedere?> dico io, prendendole le buste dalle mani.

<Sei un ragazzo d'oro Jack, ma hai fatto già abbastanza. Ci sono io per mio figlio> dice lei e io faccio "no" con la testa.

<No, ma non si preoccupi! Ci penso io a lui! Lei si riposi che credo sia stata una giornata stancante, ci penso io alle buste> e dicendo questa, le faccio un leggero occhiolino.

<Grazie, davvero> mi da un leggero bacio sulla fronte e se ne va in camera sua.

Io tolgo piano piano tutte le cose belle buste e cerco di metterle a posto il meglio possibile.

Canticchio con voce bassa e sorrido di tanto in tanto.

<Uh, questa è l'aspirina per Finnie!> esclamo, prendendo il pacchettino di aspirine.

Finisco di sistemare e alzo lo sguardo vedendo l'orologio.

Sono le tre e mezza e nessuno di noi a mangiato.

Fortunatamente ho imparato a cucinare visto che stavo spesso a casa da solo.

Inizio a cucinare del brodo per Finnie e sua madre, io credo che mi farò un panino.

Continuo a girare il liquido nella padella, quando sento dei rumori al piano di sopra.

"Sarà la madre di Finn" penso, continuando a cucinare.

Sento delle braccia che mi stanno circondando i fianchi e una testa appoggiata sulla mia spalla.

Mi giro di scatto e mi ritrovo a pochi centimetri dalla faccia di Finn.

<Perchè te ne sei andato?> mormora lui.

<Era arrivata tua madre e le ho detto di riposarsi, tu invece perchè sei venuto qui? Ritorna subito sopra.> dico io e lui sbuffa.

<Sono venuto qui perché tu non ci stavi e in più credo che non sia scesa molto la febbre...> sussurra, avvicinando il suo naso al mio e facendoli sfregare.

Io arrossisco e giro lo sguardo verso la pentola.

<Finnie, proprio per questo dovresti stare a letto!> dico, continuando a girare.