°five°

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Il fatto di condividere la camera solamente con la tua migliore amica portava perenni "riunioni" sentimentali accompagnate da cibo.

-Raccontami tutto- disse la bionda ficcandosi in bocca una patatina maciullata della pizza

-È bello- dissi pensierosa mentre provavo un vestitino striminzito di Dominique, nonché suo nuovo acquisito

-Il vestito o Carter?-

L'abito era blu notte con ricami e brillanti neri. Era parecchio corto, la gonnellina arrivava a metà coscia risultando stretta e attillata. La cosa preoccupante era lo scollo non da meno, che poteva lasciare all'immaginazione.

-Josh è diverso da me. Sono confusa, non capivo niente ieri sera. -

-Mmm mmm-

Finii di indossate l'abito quando girandomi verso Dominique mi resi conto di quando stretto e aderente fosse. Come un manichino girai su me stessa con faccia schifata in volto.

-È una tortura questo abito- urlai

-È moda- rispose la bionda alzando gli occhi al cielo e dando un boccone alla pizza

Mi affacciai allo specchio e più mi guardavo più mi stupivo. Non era una scollatura, era il Gran Canyon.

-Dom, sono mezza nuda- urlai facendola ridere

-A Josh piaceresti- rispose divertita. In mia risposta gli lanciai un cuscino in testa riprendendomi la pizza

-Comunque è normale che ti senti confusa, lui era solo un tuo grande sogno fino a pochi giorni fa. Il problema sarà Albus e compagnia bella: odiano Carter e quei due Grifondoro- disse per poi alzarsi in piedi e dirigersi verso la porta del bagno. Albus aveva usufruito della nostra doccia per un bagno rilassante, visto che Nott ha intasato nuovamente lo scarico
-AL, ALZA LE TUE CHIAPPE DALLA NOSTRA DOCCIA- urlò bussando tre volte sulla porta

-HO FAME- urlai io cercando di tirare giù la zip del vestistitino

Nel giro di alcuni secondi l'acqua del bagno smesse di scorrere e dalla porta uscì Albus con un asciugamano in vita accompagnato da una marea di vapore.

-Ho perso la mia virilità con il vostro bagnodoccia alla fragola- esclamò alzando l'ascella e piazzandosi davanti a Dominique

-Che schifo- urlò con faccia schifata

-Sono lavato-

-Intendo i peli- esclamò spingendolo verso di me -Sembra la foresta pluviale -

-Drammatica- disse scuotendo il capo per poi voltarsi verso di me
-Per Merlino. Guai a te se ti vedo con questo straccio addosso! Sai quanti malati mentali ci sono in questa scuola?-

-Io conosco un malato mentale con una brutta ascella- esclamò Dominique

-Rose non mettere questo abito- disse prendendomi per le spalle con sguardo serio e premuroso

-Potresti essere mio padre- sbuffai spogliandomi del vestito blu e rimettendomi la gonna nera e camicia con la cravatta rosso oro.

Tempo che Albus tornasse dal bagno completamente vestito con ancora con i capelli gocciolanti e, sia io che Dominique,  eravamo pronte per scendere a cena. Oggi Gazza ci aveva spostato l'orario di punizione alle ore 20:00 fino alle 22:00, lasciandomi il pomeriggio per studiare in santa pace.

-Secondo te le mie ascelle sono brutte?- chiese sussurrando Albus facendosi non sentire da Dominique

Mi voltai verso di lui, lo presi per le spalle e feci un lungo respiro.
-Albus le tue ascelle sono stupende, va bene?- dissi seria cercando di non ridere

-Cioè lo sapevo. Io sono stupendo - esclamò alzando la voce e dirigendosi versa la Sala Grande con passo deciso

Dopotutto tutti hanno le loro stranezze, no?



...

-Sei in ritardo- la chioma bionda era evidente nonostante l'oscurità dell'ennesima aula da pulire

-Dovevo consegnare la bacchetta a Gazza, ma stava ballando un valzer con una scopa. È stato uno spettacolo unico, ma patetico- dissi lasciandomi ricadere sul banco in legno vuoto.

Nessuno parlò.
Alzai lo sguardo verso di lui. Era proteso verso davanti, i boccoli dorati gli cadevano  ribelli erano del medesimo colore delle ciglia bionde. Gli occhi blu come un mare in perenne tempesta.
Lui era una tempesta.
Era contorto.
Era orgoglioso, testardo, egoista.
A volte era dolce altre spregevole
Sensibile e poi menefreghista.
Terribilmente potente e poi debole.

Era un caos e io ne facevo parte.

I nostri litigi, le frecciatine e gli sguardi d'intesa.
Era sempre stato così fra noi due. Divisi da una barreira: l'orgoglio.

-Vieni con me- disse porgendomi una mano senza però guardarmi negli occhi

Quale Scorpius stava parlando?
Quello egocentrico?
Quello dolce?
O quello menefreghista?

Detention LoverDove le storie prendono vita. Scoprilo ora