°twenty-one°

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Ogni anno era sempre la stessa storia, ma non potevo farci nulla.
Lasciare Hogwarts era per me, come dire addio a un barattolo di cioccolata: impossibile.

Il maestoso castello era oramai un ricordo e l'arrivo alla stazione era vicino, vedevo solo le figure rapide e veloci di alberi verdi e campi coltivati che si susseguivano in modo monotono. Il treno correva molto veloce e ad ogni curva il nostro vagone si muoveva un po'.

Avevamo trovato un vagone completamente libero, ma non così spazioso tra poter starci tutti.
Albus aveva rinunciato alla proposta dei Serpeverde e si era accoccolato sulla mia spalla, dopo aver giocherellato e parlato un po' con me si era addormentato russando.
Dominique stava leggendo una delle sue riviste di moda protetta dalle braccia di James che la circondavano. Mi stavo quasi abituando alla loro complicità, ma il fatto che la mia migliore amica fosse incinta di mio cugina mi lasciava ancora perplessa ma felice. Sembrava così facile tra di loro, uh figlio inaspettato ma un grande amore in sottofondo.

Hugo, invece, stava dormendo con la bocca aperta mentre a fianco a lui Lily si stava mettendo lo smalto. Dopo un paio di minuti la sentivi imprecare perché si sbavava tutto o perché aveva toccato l'unghia per sbaglio.

In tutto ciò io restavo con la testa appoggiata al finestrino mentre mio cugino mi russava nelle orecchie. Non riuscivo a dormire per la mancanza di una minina comodità, non potevo nemmeno chiudere gli occhi che mille idee e pensieri mi ofoscavano la mente.

Pensavo al mio anno in Francia, alle reazioni dei miei parenti, al bambino di Dominique e a Scorpius.
Non sapevo per quale motivo, ma lui compariva sempre nella mia mente. Il solo pensare a quello che lui mi ha fatto provare e sentire in questo mese mi fa stare male. È un male relativo, è assolutamente interiore.

Non è come un taglio. No.
Lui ha creato un mondo dentro di me, abbiamo scommesso e ci siamo insultati. Ogni litigio era accompagnato da una sensazione diversa, mi ha fatto sognare e divertire. Lui ha creato veramente un mondo dentro di me, ma era offuscato da tutto quel nostro finto odio a cui eravamo abituati.

Gli ho dato il potere di creare tutto questo, ma anche di distruggerlo. Mi era bastata solo una stupida e insulsa frase per far crollare quel mondo.

Era così serio quando l'aveva detto. La sua voce era gelida e senza emozioni, non sentivo quel suo solito calore anche il suo corpo era freddo e impassibile.

Una lacrima bagnò la mia guancia, sentii la goccia umida correre spedita. Con una mano la tolsi dal volto sperando di non dare nell'occhio, era l'ultima cosa che volevo.

-Ro-ro tutto bene?-mi chiese Lily soffiando sull'unghia fucsia acceso

-Ho bisogno d'aria- dissi spostando il capo di Albus sul finestrino. Mi alzai dal divanetto e mi incamminai verso il il corridoio del treno, sentivo lo sguardo dubbioso di Dominique dietro.

Mi rivolse un'occhiata come per chiedermi se era tutto apposto. Non c'era niente di apposto in me, ma annuii sorridendo nel modo più realistico. Sapevo già che lei non mi aveva creduto, ma i miei comportamenti sembravano urlare "voglio stare sola ". Dominique l'aveva capito.

Camminai senza una meta precisa, alcuni ragazzi mi passavano accanto guardandomi come se fossi un quadro posto in una galleria. Sentivo perfino qualcuno bisbigliare e parlare su come ero peggiorata in queste ultime settimane, prima la detenzione, la faccenda con Carter e per finire con Scorpius.

Senza rendermi conto ero arrivata nei vagoni dei Serpeverde degli ultimi anni, non sapevo neanche perché ero lì.

Lo vidi.
Era seduto sul solito divanetto bordeaux, ma la cosa che mi distrusse il cuore fu vederlo con lei. Era bionda con alcune ciocche castane che sembravano cacche di mucca.

La mucca, ovvero la mia amichetta biondina, stava parlando con Scorpius avvicinandosi sempre di più al suo volto.

Fu quel istante che mi resi conto che tutto ciò che pensavo di provare era vero. Era fottutamente vero.

Perché dovevo accorgermi sempre dopo? Ormai lui aveva rotto i collegamenti con me, anche se volessi non potrei mai vederlo dalla Francia.

Fu un secondo, i nostri sguardi si incrociarono. Rimasi ferma con una dito sul vetro freddo della porta del vagone, lui scostò bruscamente la mucca bionda e mi sorrise. Gli occhi grigi brillavano come stelle e i suoi boccoli sembravano d'oro.
Almeno lui era felice.

Quando connessi quello che era successo corsi nel gabinetto più vicino. Mi chiusi dentro chiudendo a chiave, appoggiai la schiena sulla porta in legno verde e ascoltai i battiti del mio cuore.
Sembravano sulle montagne russe, prima battiti rapidissimi poi alcuni lenti e regolari.

Sentii dei passi avvicinarsi al bagno e senza neanche bussare lui tentò di aprire la porta.

-Rose dobbiamo parlare- esclamò dall'altra parte.

Non risposi, avevo la bocca asciutta e secca. Volevo dirgli tante cose, ma invece stetti zitta.

-Rose rispondimi- continuò lui insistendo.

Ogni parola era amara ma indispensabile per me.
Ogni suo sguardo.
Ogni suo sorriso.
Ogni sua frecciatina.
Tutto era magico, ma non infinito.

-Scorp che fai. Mancano cinque minuti pisci a casa, andiamo dai- la voce di Albus fu il mio giubbotto di salvataggio.

-Andiamo- disse lui e sentii i loro passi allontanarsi sempre di più.
Prima di andarsene via del tutto sentii la voce di Scorpius nuovamente:

-Rose non ignorarmi, è importante-







Eccomi qua🙋
Cosa ne dite?? Mancano pocchi capitoli alla fine, progetti per il loro futuro?
Hogwarts o Francia? Scorpius o delusione semtimentale?

Stellinate e commentante... Vi amo anche se siete i lettori silenziosi ❤❤❤

Detention LoverDove le storie prendono vita. Scoprilo ora