°fifteen°

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Era stata una giornata piena di gloria per noi Grifondoro: avevamo vinto il torneo delle casate.
Nonostante gli insulti dei Serpeverdi, le occhiatacce dei Corvonero e le finte congratulazioni dei Tassorosso era filato tutto liscio. Mio cugino James e quelli della sua classe avevano organizzato una festa enorme nella Sala comune.
Ne parlavano tutti nella scuola, tutti i ragazzi sopra al quadro anno erano stati invitati. Rimasi sopresa quanto sentii che anche le altre casate avevano accettato, ma non si rinuncia ad una festa di James.

-Albus ti ficco la cannuccia nel - esclamò James. Albus stava facendo lo scemo non dandogli ascolto e stuzzicandolo con la cannuccia del suo succo alla zucca.

-Jamie- lo riprese Dominique. La bionda di scostò i soffici capelli biondi dalla faccia per schiaffeggiare mio cugino. Alzò gli occhi al cielo e ricominciò a leggere la sua rivista di moda tenendosi una mano sulla pancia.

-Non mi ascolta- urlò James indicando Albus. Quando i cugini Potter si spazientivano diventavano veri figli di Ginna Wealsey.

-Puoi ripetere non ti ho cannucciato- disse Albus. Eravamo seduti nella grande tavolata dei Grifondoro, la Sala Grande era piena di studenti che ridevano e mangiavano o erano in preda di crisi di ansia da ultimo esame. Occupavamo tutta la parte centrale e i capelli rossi della maggior parte di noi ci distinguevano dagli altri.

-Domi lo hai sentito- esclamò indicandolo con tutte e due le mani. La mia migliore amica sbuffò appoggiando con poca della sua solita grazia la rivista

-Posso per un santo minuto leggere questa stupidissima rivista. Chiedo troppo?- urlò facendo impallidire i fratelli Potter

-Scusa- dissero insieme. Albus decise di andare a parlare con Hugo mentre James mi distese sulla panca appoggiando la faccia sulle gambe della bionde Delacour.
Mi aspettavo la terza guerra magica invece lei cominciò ad accarezzargli i capelli

-Rossa- mi sentii chiamare. In quell'istante un chicco di mais umido e puzzolente mi colpì la guancia. Odiavo il mais. Era viscido e giallo, sembrava la cacca di un canarino.

Mi voltai verso la voce e mi trovai la faccia beata di Scorpius. Stava immobile a guardarmi con un ghigno in volto. Sapeva che odiavo il mais.

Tra nemici si conosce tutto.

Infastidita dalla provocazione presi un pezzo della mollica del pane che Albus aveva lasciato. La schiacciai e la immersi nel succo di zucca per renderla umida e appiccicosa. Mirai perfettamente la sua guancia sinistra e mi diedi un cinque mentale.

-Che simpatica- disse pulendosi la guancia riducendo i suoi occhi a delle fessure. Si avvicinò a me cercando di non farlo notare agli altri seduti intorno. I miei occhi si soffermarono sui muscoli evidenti grazie alla maglia a maniche corte che indossava. I capelli erano completamente in disordine e alcune occhiaie comparivano sotto i suoi occhi ghiacciali.

-Verrai alla festa stasera?- sussurro facendomi arrossire in un secondo.

-Io...- balbettai. Dov'era la Rose sicura di se?
Chiusi gli occhi come per formulare mentalmente una frase di senso compiuto.

-Devo vomitare- esclamai. Anzi Dominique urlò ciò, la fissai ancora con le labbra semichiuse e lei mi prese per una mano. Mi trascinò via dalla Sala Grande mentre gli occhi straniti di Malto e James ci seguivano.

Fuori dalla porta Dominique si appoggiò alla parete portandosi le mani sulla faccia e appoggiandosi con la schiena. Rimase immobile, la sentii singhiozzare e stava tremando.

Mi rannicchiai accanto a lei ignorando gli sguardi altrui. Le misi un braccio sulla spalla come per abbracciarla, lei appoggiò la testa su di me e si lasciò andare.

-Ho fatto un casino- sussurro con le lacrime che le lagnavano il viso pallido. La tranquillizzai accarezzandogli la testa e sussurrandogli che sarebbe andato tutto bene.

-Ne vuoi parlare?- chiesi una volta che si era tranquillizzata. Il viso era solcato dalle lacrime nere, sporche di mascara. Annui e un sorriso illuminò il suo volto.

-La sera della festa io e James- le parole si bloccarono di bocca -Rose sono incita- esclamò nascondendo la testa bionda tra i palmi delle sue mani.

Rimasi sconcertata da quelle parole, non era vero. Dominique incita, aveva un essere nella sua pancia. Era tutto vero.

-È magnifico- sussurrai abbracciandola e sorridendogli come non avevo mai fatto -Sto per diventare zia- esclamai ancora più felice

-Il padre è...-dissi alzando un sopracciglio

-James- disse timorosa con un sorriso in faccia -Glielo devo ancora dire- mi confessò

-Andrà tutto bene, casomai gli spacco la faccia io- dissi facendola ridere

-Rose ho paura- mi disse guardandomi negli occhi azzurri

-Io sono qua- la assicurai. Era la mia migliore amica, nulla ci avrebbe separate e nulla mi avrebbe impedito di aiutarla













Boom novità 🙊, un piccolo germe nella pancia di Dominque. Pronti il disagio
Tre
Due
Uno

...al prossimo capitolo 💕







Detention LoverDove le storie prendono vita. Scoprilo ora