12. Sides

687 72 6
                                    

Thomas adesso è a casa di Peter con Kate, a studiare quella poca letteratura che gli danno una volta a settimana, quando il suo pensiero va a Newt. Non è lì con loro, è dal dottore, glielo aveva detto stamattina. Ci aveva litigato, anche con Kate, tutta la mattina, discutendo del suo travestimento per la festa di Halloween di quel venerdì. In fondo, a Thomas piace l' idea di vestirsi da Harry Potter, ma non gli è mai piaciuto il travestirsi in sè, neanche da ragazzino. Kate sarebbe stata Hermione, un ruolo perfetto per la sua amica riccia e magra. Newt sarebbe stato Draco, e anche lui il ruolo si addice, con quella spazzola bionda e il fisico alto e magro, Thomas sapeva che starebbe molto bene. 'Da quando penso a Newt in camicia?' la sua mente contorta pensa peggio, Newt senza camicia. Ma non sta pensando alle clavicole infossate o alle costole che si vedono sul torace, sta pensando alla linea delle sue spalle e ai fianchi sottili. Tutto questo dura un solo secondo, ma quello basta a Thomas per diventare un peperone. Ringrazia il cielo che non ci sia Newt lì accanto a lui, se ne sarebbe sicuramente accorto, mentre Peter e Kate sono troppo impegnati a fare matematica per notare l' amico. Thomas pensa che il biondo gli avrebbe sorriso come fa sempre e avrebbe tirato fuori una delle sue battute con l' accento londinese. 'Ma che cosa sto pensando?' si chiede per l' ennesima volta in quei giorni. Guarda il cellulare e pensa di scrivergli un messaggio per sapere com'è andata da dottore quando, nello stesso momento, gliene arriva uno da parte di Newt. Pensa che forse sono telepatici. Apre di fretta il messaggio, che dice: "Sono appena uscito dal dottore, quell'idiota ha parlato in privato con mia madre per tipo mezz'ora, che palle. Alla fine mi ha tolto un paio di quello schifo di vitamine in pasticca e mia madre dice che è fiero di me  perchè ho preso un chilo tipo e bla bla bla." per Thomas è abbastanza criptico, come messaggio. Per fortuna ne arriva un altro: "Tommy, è il mio modo volgare di dirti grazie.", 'Oh' pensa Thomas, è tutto quello che riesce a pensare, non sa cosa rispondere, si sente felice. Gli viene voglia di abbracciare Newt, ma non è lì. "Prego puzzone. Domani ti meno così ti passa la voglia di essere volgare, Sangster." replica, cerca di fare lo stupido ma come al solito esce il suo lato da madre. La risposta arriva subito: "Fai schifo." chiaro e tondo. Thomas scoppia a ridere e risponde: "anche tu." poi posa il telefono, sta ancora sorridendo. -Cosa c'è idiota, perchè ridi?- gli chiede Kate. -Ah no niente è Newt, dice che si sta annoiando nella sala d' attesa...- accenna con gli occhi a Peter, non può dire la verità davanti a lui e Kate capisce. -Digli di rimorchiare qualcuna.- dice Kate sorridendo, facendo in silenzio segno a Thomas che le avrebbe spiegato dopo. -Ok, è ora di pausa signori, io vado in bagno.- dice Peter alandosi dal tavolo della sua sala da pranzo, dove i tre stanno studiando ormai da due ore buone. Appena Peter svolta l' angolo Kate guarda Thomas, quello le sorride e dice a bassa voce: -Il dottore ha detto che deve prendere meno vitamine e che ha preso un paio di chili, tutto questo mi è stato riferito farcito di imprecazioni.- Kate sorride entusiasta, anche se non lo dimostrava mai a Newt, era preoccupata e ogni tanto chiedeva  a Thomas aggiornamenti. Lui era sempre rimasto sul vago, ma oggi era troppo felice. I due si battono il cinque e poi rientra Peter. I tre fanno merenda e poi finiscono di studiare. Sull' autobus diretto a casa, Thomas riguarda i messaggi sorridente, pensa a Newt e a come fosse migliorato in quel mese. L' autobus frena improvvisamente e lui si risveglia dal suo stato di trance. 'Thomas, stai pensando molto a Newt.' gli dice la sua vocina interiore. Lui pensa: 'Da quale lato della forza?'.

Appena arrivato a casa, verso le sette, Thomas si butta sul letto, si rigira un po', non riesce a non pensare, va in bagno, si guarda allo specchio e si passa le mani tra i capelli. Torna in camera, sbuffa, va alla scrivania e accende il computer, lo spegne. Controlla le notifiche al cellulare ma non vorrebbe sentire nessuno. O forse una persona sì. Ecco, è quello il problema. Thomas pensa a lui. In realtà va così da un po', Thomas non ne ha fatto un dramma, sono migliori amici, Newt ha dei problemi e lui è preoccupato, è normale che ci pensi spesso. 'è davvero normale?' si chiede ripetutamente. Si lascia cadere definitivamente sul letto, guarda il soffitto e continua a farsi delle domande, alcune strane. 'Peter avrà mai pensato così di un ragazzo?' si chiede, 'Lo faranno tutti gli adolescenti, è una fase passeggera?' continua. E poi pensa a Newt, a come sorride a come è carino quando gesticola, pensa alle battute che fa e le opinioni che ha su certi argomenti importanti come il femminismo, pensa che ne parla tranquillo come Thomas non farebbe mai. Ritorna a pensare alle sue spalle quasi senza muscoli e al modo carino in cui si poggia una mano sul fianco quando è indeciso. I pensieri di Thomas corrono velocemente e non sa nemmeno lui cosa stia davvero pensando. 'Da quale lato della forza?'. A Thomas viene voglia di urlare, si ricorda di Newt, stretto fra le sue braccia quella notte. Si costringe ad alzarsi e va in bagno a sciacquarsi la faccia. Si obbliga a fermare tutti i pensieri. Ne rimane sempre uno, però. 'Da quale lato della forza?'. Thomas si impone di ragionare piano, si appoggia al lavandino. 'Sono stanco, dovrei smetterla.' pensa eppure non smette. Il problema è che se anche fosse vero, se anche fosse che lo sta pensando non solo perchè è stanco, non può pensare a lui in quel modo. Il problema, ammesso e non concesso che ci sta pensando non solo perchè è in pieno sviluppo ormonale, non è tanto che sta pensando a "un lui", ma proprio a quel "lui" che conosce bene. Sta pensando a Newt. 'Ma che significa?' pensa, rimasto indietro ai suoi stessi pensieri. La risposta si forma nella sua mente, chiara e semplice, come se avesse svolto due più due. 'Hai scelto quale lato della forza.'. Thomas barcolla e si sente quasi svenire, si lascia scivolare a terra, seduto. Non lo fa stare male il fatto di essere gay, forse. La consapevolezza di tutto lo sta uccidendo, Thomas si sente soffocare. 'Ok, sono... gay.' pensa. 'Non è un problema. Sto crescendo, forse è una fase, forse se faccio finta di niente mamma non lo noterà. Ci farò pace.' Thomas i sente il cuore battere. 'Cazzo, nei film non succede mica così. Non è che uno se ne accorge un pomeriggio così, a caso, torna a casa e diventa gay.' continua, passandosi le mani sulla faccia. Forse, pensa, non è un pomeriggio, è ormai una settimana, forse è da tanto tempo e lui ne se ne è nemmeno accorto, ora che ci pensa. Solamente, adesso ci è arrivato. 'E adesso che succede?' si chiede. Come farà a guardare Newt in faccia il giorno dopo? Come potrà parlargli, con quella consapevolezza che si trova addosso? Thomas sospira. Una, due, tre volte. Thomas sente delle chiavi girare nella toppa, sua madre sta rientrando dal lavoro. Scatta in piedi, si guarda allo specchio e nota di essere pallido, ha una faccia sconvolta. Deve immediatamente fingersi malato o la madre farà troppe domande. -Thomas? Tom sono a casa, ci sei?- chiama la madre dal corridoio, abituata al fatto che il figlio la vada sempre a salutare quando torna da lavoro. Thomas non ha tempo, si mette vicino alla tazza, mugugna qualcosa. La madre accorre in bagno e vede Thomas pallido piegato sul wc. -Tom, tesoro, hai vomitato? Stai bene?- Thomas la guarda, sta male davvero. Non riesce a dire molto, annuisce. -Si, adesso vado in camera... ho mal di testa...- dice piano. Si alza e supera la madre, si chiude in camera. Sente la madre che finisce di togliersi il capotto e poi arriva e bussa alla sua porta. -Tom, vuoi una medicina? Sei molto pallido.- la madre è un po' preoccupata, Thomas non si sente male quasi mai. 'Lo so che sono pallido' pensa lui. -No, adesso provo a dormire, magari passa tutto.- guarda la madre con gli occhi più tranquilli che può. La madre annuisce e gli sorride, gli spegne la luce della camera e chiude la porta. Illuminato dal cielo al tramonto, la camera adesso è silenziosa. Ma ci sono i pensieri che, nella testa di Thomas, fanno anche troppo rumore. 'E così adesso sono gay.' pensa. 'E così adesso ho una cotta per... Newt.'. solo il pensiero lo spaventa. Cerca di non pensarci, cerca di pensare a tutt'altro, ma si ritrova solo a pensare che quel bruciore nel petto, non lo aveva provato con nessuna, mai. Non era mai arrossito, con nessuno, mai. 'è l' effetto che mi fa.' pensa. Prova a convincersi che è solo perchè è successo tutto in fretta ed ora è solo un po' confuso, insomma, nemmeno una settimana dopo essersi conosciuti Newt gli ha raccontato il suo segreto, nel giro di un mese erano diventati inseparabili e c'erano ancora molte cose che non sapevano l' uno dell' altro. 'Sarà solo la curiosità, non deve per forza essere che hai una cotta per lui' si dice. Poi non pensa più niente, perchè si addormenta senza nemmeno mettersi il pigiama.

Si sveglia verso le tre della notte, per un secondo pensa ad un incubo. Tutto gli ricade sulle spalle, tutti i pensieri. Non era solo stanco, Thomas adesso è più lucido che mai e tutto quello a cui pensa è Newt. Adesso, non prova a scacciare il pensiero. Adesso ha una specie di scusa per pensare a lui. 'Lo dirò agli altri? Lo potrò mai dire a lui?' si chiede. Kate reagirebbe bene, immagina. Peter forse un po' meno. Per Newt, non sa proprio come possa reagire. Gli viene paura, decide che lo nasconderà, che si impegnerà a non farlo notare almeno fino a quando non gli sarà passata. 'Se mi passa.' si osserva da solo. Si rigira nel letto, ha smesso di pensare. Non riesce a prendere sonno e si allunga a prendere il cellulare. In quel momento il telefono si illumina, segno che è arrivato un messaggio. 'è Newt.' pensa Thomas. Alle tre di notte è praticamente l' unico che può avergli scritto. Forse è uno dei messaggi del credito o forse è instagram, un mi piace o roba del genere da qualcuno oltre oceano. Thomas le pensa tutte, ha quasi paura di controllare, adesso. 'E se anche fosse lui?' Thomas si fa coraggio. Prende il telefono, ci sono un bel po' di notifiche.

[chiamata persa da Newt Sangster. (3)] h: 20:56

[Messaggio da Newt @ "Kate pane"] h 21:03

[Messaggio da Kate @ "Kate pane"] h 21:04

[Messaggio da Newt Sangster.] h 22:44

[Messaggio da Newt Sangster.] h 22:45

[Messaggio da Kate Morris.] h 22:56

[Messaggio da Newt @ "Kate pane"] h 23:02

[Messaggio da Kate  @ "Kate pane"] h 23:03

E le notifiche continuavano, l' ultima era del minuto prima, un messaggio da Newt sulla chat privata. Thomas sblocca il telefono e guarda prima i messaggi del gruppo dei quattro. Tira un grosso sospiro di sollievo quando legge che parlano dei costumi per la festa di venerdì, come ha fatto a non pensarci prima? In sostanza dicono che per Thomas andrà bene un maglione grigio che ha (Kate sapeva già quale, a lei non sfugge mai niente) e che se lo porta a scuola poi lei glielo sistema con la toppa dei grifondoro comprata su internet, anche Newt dovrà portare un suo maglione grigio e Kate gli metterà la toppa dei serpeverde. Nel resto dei messaggi si accordano per vedersi l' indomani a pranzo e andare a comprare le cravatte per tutti e tre. Peter si sarebbe travestito da qualcos'altro con la sua ragazza del momento. Il messaggio da Kate sulla chat privata era un semplice: "Tutto ok? Perchè non rispondi ai messaggi?" Thomas non risponde, sarebbe strano farlo alle tre di notte. Gli rimane solo la chat di Newt, gli si forma un nodo in gola. 'Thomas, come farai a parlargli oggi se non respiri davanti ad un suo messaggio? Il fatto che qualche ragazza ti piacesse non ti ha mai frenato così.' e infatti è tutto diverso, ma Thomas deve aggrapparsi ad ogni appiglio per fare finta di niente e andare avanti tranquillo come ha fatto fino ad allora. Apre la chat.

bones. newtmas!auDove le storie prendono vita. Scoprilo ora