30. Sure

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Thomas è seduto accanto a Peter durante l' ora di chimica, cerca in tutti i modi di capire cosa la professoressa stia spiegando. Continua a prendere appunti disordinatamente, con la sua scrittura obliqua. Sta per arrendersi quando la prof annuncia che ha finito l' argomento e dice di segnare le pagine che devono studiare per la volta successiva. Thomas chiude il quaderno, segna i compiti e la campanella suona. Richiama subito Peter, che ha già messo i libri nello zaino. -Pet, mi aspetti? Devo dirti una cosa.- Dice con voce un po' incerta, respira forte e si impone di calmarsi. -Mi devi dire che ti sei scopato Kate da ubriaco?- Peter ridacchia, spiritoso come al solito. Thomas scuote la testa, sorridendo nervoso. -Cazzo Peter, no.- Gli tira una gomitata prima di alzarsi e mettersi lo zaino in spalla, gli fa cenno di seguirlo fuori dalla classe. Respira ancora profondamente, cerca Newt con lo sguardo. Il biondo sta salutando una ragazza della sua classe, sulla soglia. -Puzzone mi stai facendo preoccupare.- Peter non sembra davvero preoccupato. Thomas lo ignora e fa un segno con la mano a Newt, che finisce di parlare immediatamente con la ragazza e li raggiunge in pochi passi. -Andiamo sul retro.- Dice deciso, prima di perdere totalmente il coraggio.

Newt si appoggia al muro, tira fuori il pacchetto di marlboro da una tasca della borsa insieme all' accendino. Lascia cadere la borsa dei libri accanto ai suoi piedi. Thomas lo guarda mentre accende la sigaretta che si è portato alle labbra. Inspira, poi la passa a Peter senza dire niente. Peter aveva beccato Newt a fumare una volta un paio di settimane prima per caso. Così Thomas aveva scoperto che anche Peter fuma ogni tanto, senza farglielo sapere. Non gli era importato granchè, a lui non fa nè caldo nè freddo, almeno finchè è una cosa occasionale come lo è per Newt. Anzi, è più preoccupato per il biondo, debole com'è di salute, Peter è grande e vaccinato, non sarà qualche sigaretta con gli amici a rovinargli la vita. Fare la mamma chioccia non servirebbe a niente. Poco lontano da loro un' altro gruppetto di ragazzi si è riunito per fumare. Thomas è in piedi, poco distante da Newt. Sente il freddo pungente che scivola sotto la sua giacchetta aperta, facendolo rabbrividire. Peter si porta la sigaretta alle labbra, Thomas pensa che deve sentirsi molto figo quando fuma. A Thomas non piace, non gli piace più che altro l' idea, il sapore del fumo non è tanto male. -Tommy, mi stai facendo venire l' ansia. Diglielo.- Newt lo guarda con occhi vacui, Thomas non riesce a capire cosa prova. Prende un respiro profondo, per una volta benedice il suo vizio di parlare prima di pensare. Peter è lì di fronte a lui, la sigaretta in mano. -Sono gay, Peter.- Thomas spera davvero che Peter non gli tiri un pugno. E non lo fa. Si stringe nelle spalle, prende un' altra boccata, passa la sigaretta a Newt come se fosse niente. Newt pure sembra sorpreso dalla sua reazione, Thomas cerca di chiarire con parole caute. -Peter, mi piacciono i ragazzi.- Thomas sente i palmi delle mani sudare, il cuore in gola. Passa qualche secondo in cui nessuno dei tre dice nulla. Poi Newt fa un'affermazione strana. -Ma ci senti, americano? Io e Thomas stiamo insieme.- Thomas avrebbe anche saltato la parte in cui si è fidanzato ufficialmente con il suo migliore amico in caso, ma è stato anticipato. Peter si stringe ancora nelle spalle, mette le mani in tasca. -Era palese che non vedevate l' ora di mettervi le mani addosso. Sono felice per voi, ragazzi. Solo, evitate troppe smancerie davanti a me.- Thomas non sa cosa pensare, forse Peter è stato fin troppo freddo. Si chiede urgentemente se si veda davvero così tanto che stanno insieme . Prende un respiro profondo. Sta per dire qualcosa, quando Newt parla. -Che palle, si parla sempre di mettersi le mani addosso. Io amo Thomas, mi piace la sua compagnia, non il suo cazzo.- Newt sembra anche abbastanza scocciato, si porta la sigaretta ormai consumata alla bocca per prendere un ultimo tiro prima di lasciarla cadere a terra e pestarla con un piede. Thomas non sa se sorridere, un po' ci stava pensando anche lui in verità. In un angolo remoto della mente. Il cuore a mille. Uno sbuffo di fumo esce dalle labbra del biondo, che porta la testa in alto per non tirarlo in faccia a Thomas. Il moro ancora non riesce a capire cosa stia pensando Newt, se sia triste. Thomas annuisce, spostando lo sguardo da Newt a terra. -È vero...- mormora piano. Peter resta in silenzio ancora un po'. -Ragazzi davvero sono felice per voi, che vi siate trovati.- Sorride, Thomas non si trattiene e si abbracciano un po' impacciati. Newt sorride, ancora appoggiato al muro. -Sei meno stronzo del previsto.- Dice tendendo la mano a Peter. Peter la prende, Thomas pensa che quello possa essere la massima espressione di amicizia che possono avere. -E tu hai gusti più strani del previsto, cosa ci trovi in questo coglione?- Peter ritorna a scherzare, Thomas sente il cuore leggero, guarda Newt ancora sorridente. -Tommy sorridi.- Sembra più un ordine quello di Newt, adesso è un po' a disagio, il suo migliore amico e il suo ragazzo che si fanno beffe di lui. Sorride come uno stupido, in maniera innaturale. Newt allunga una mano fino quasi a toccargli la guancia, Thomas vorrebbe ritrarsi ma si trattiene. -Ecco, la vedi questa fossetta? Probabilmente è la cosa che mi piace di più di lui.- Thomas sente di essere diventato rosso. Sa che non è vero, che è non è la cosa che gli piace di più, ma é pur sempre un complimento. Una specie. Peter ride, Newt anche. Thomas gli dà un colpo alla mano per toglierla dal suo viso, divertito. -Fanculo, non sembravi della stessa idea quando...- Le parole gli muoiono in gola, non pensa che sia il momento adatto per dire certe cose davanti a Peter. Newt tiene le labbra dischiuse, gli occhi in tempesta pura, sorride leggermente. Con il braccio ancora teso di prima, afferra il polso di Thomas. Il moro, impreparato, si fa trascinare in avanti fino a che non è a pochi centimetri dal corpo di Newt. -Quando?- Chiede, un po' titubante e un po' divertito. Thomas vorrebbe baciarlo. È vero che non è d' accordo sul fatto che vogliono solo "mettersi le mani addosso", ma deve dire che la tentazione c'è. Lui ama Newt e trova abbastanza parole per dirglielo di solito, lo dimostra sorridendogli e preoccupandosi per lui, restando accanto a lui e asciugandogli le lacrime. Lui ama Newt e amare il suo corpo è solo una conseguenza. -Quando mi toglievi la maglietta solo per sfizio.- Dice sorridente, mettendo le mani sui suoi fianchi, chi se ne frega se li vedono. La tempesta negli occhi di Newt infuria più forte: rimorso, felicità, imbarazzo. Il biondo è fermo, non sembra intenzionato a scappare. Thomas sorride. Newt sembra rilassarsi, contento fra le sue braccia. Lo circonda improvvisamente con le mani, lo stringe a sè forte, in un abbraccio inaspettato. Thomas si sorprende di quanto possa essere forte Newt con le sue braccia magre. -Non voglio che mi baci adesso Tommy, per favore.- Dice, sussurrando per non farsi sentire da Peter. Thomas sente uno spillo sottile infilarsi nel cuore, in colpa per aver pensato di farlo. Ma insieme esplode di gioia, fiero di Newt. È la prima volta che lo ferma. "Promettimi che ti fiderai di me quando ti dico che ti fermerò se non voglio...". Un po' cominciava a temere che Newt non lo avrebbe mai fermato perché non era abbastanza forte, adesso si sente un idiota per aver dubitato di lui. Di quanto sia fantastico. Potrebbe fare una battuta, ma adesso non gli va, ricambia dolcemente l' abbraccio di Newt. Gli porta una mano fra i capelli biondi morbidi. -Non devi chiedere per favore, Newt.- Sussurra con il cuore a mille. Il suo ragazzo odora un po' di fumo, ma non è male mischiato al forte odore di ammorbidente che ha la sua felpa. -Ti amo.- Dice un po' più forte. -Ti amo anche io Tommy.- Newt scioglie l' abbraccio, si morde un po' il labbro, che è rosso dal freddo. Thomas lancia un'occhiata sbieca a Peter, che sta facendo una finta smorfia disgustata. Newt gli fa il dito medio senza pensarci due volte. Thomas ride, leggero, libero da due grossi pesi in una sola chiacchierata. -Ti amo anche a te, Pet.- Adesso tocca a Peter fare il dito medio. -Tom mi dispiace, ma sto dall'altra sponda.- Detto questo, gli suona il telefono. Risponde immediatamente. -Amore, arrivo subito.- Dice riprendendo lo zaino da terra per correre dalla sua fidanzata. Mima un "ciaone" con le labbra prima di girare i tacchi e dirigersi verso la porta rossa che dà sulla palestra. Nel frattempo Newt pesta un piede al moro, facendo il cipiglio confuso e arrabbiato che piace tanto a Thomas. Fa un urletto più per la sorpresa che per il dolore. Newt incrocia le braccia al petto, un sorrisetto furbo sulle labbra. -Ami anche Peter adesso?-

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