16. Cry

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-Senti, è difficile concentrarsi con te sopra di me- dice Thomas, cercando di sviare Newt. Il biondo è irremovibile, le braccia leggermente piegate a sostenerlo ai lati del petto di Thomas, fa un sorriso sghembo. -Ce la puoi fare.- dice semplicemente. Thomas guarda Newt, per davvero. Solo in quel momento di sta scoprendo la parte dolce e nascosta di Newt. Si chiede quanto sia costato al suo amico (e fidanzato) nascondere i suoi sentimenti. Soltanto pochi giorni prima si impediva di pensare così, adesso, vicino a Newt come non era mai stato, non riesce a tenere il cuore che gli urla di amarlo. Pensa che è stato uno stupido a non accorgersi che Newt era innamorato di lui, come aveva potuto? Ma non è questo il momento di pensarci, si dice. Si morde il labbro e cerca di non sorridere. -Io... scrivo.- Thomas sussurra quelle parole come fossero un peccato, è davvero la prima volta che lo dice a qualcuno. Thomas, da circa un anno, scrive storie. Storie di persone normali e di supereroi, di amore e dramma, ci mette un pezzetto di anima in ognuna. Se ne vergogna, quasi. Ma è più forte di lui, la sua testa viaggia e le mani si muovono da sole sulla tastiera del suo computer. Ne ha scritte tre e mezzo, fino ad ora, per poi relegarle in una cartella nascosta del suo desktop. -Spiegati meglio.- Newt sta sorridendo leggermente, con uno sguardo un po' confuso. Thomas si morde di nuovo il labbro, sentendo ancora il corpo dell' altro addosso al suo, non che gli dispiaccia, ma si sente a disagio. Lui che aveva combinato poco e niente con le ragazze, improvvisamente così vicino al suo nuovo ragazzo. Sa che sta diventando rosso e spera che Newt pensi che sia per la storia della scrittura e non a casusa sua. -Io... scrivo storie.- deglutisce, ma in effetti non gli pesa dire questa cosa a Newt, si sente libero, con lui, di dire ogni cosa. Gira la testa così da non vedere la faccia dell' altro. -Che tipo di storie?- chiede, piegandosi un po' verso Thomas, cercando i suoi occhi. Thomas lo accontenta, cerca di mantenere una faccia neutra: -Storie, di tutti i tipi... quello che il mio cervello elabora.- Newt sorride, Thomas lo imita. -E immagino che non ci sia possibilità che tu me le faccia leggere...- dice il biondo, avvicinandosi a Thomas, lui insipria. Parla in un sussurro: -no...- Sente il petto di Newt toccare il suo e finalmente, le labbra dei due si trovano, in un bacio solo leggermente più appassionato di quelli precedenti. Quando Newt si ritira su, sulle braccia, Thomas è quasi senza fiato, trema. -Ti faccio quest' effetto?- Newt non trattiene una piccola risata. Il moro vorrebbe nascondere quello che prova, non palesare tutta la sua confusione in quel momento, ma le parole scivolano fuori dalla bocca prima che possa pensarci. -Io... credo di stare per svenire.- Thomas non sta mentendo. Il suo cuore sta battendo velocissimo; la sua mente da una parte gli dice di andare avanti e di abbandonarsi, di mettere le mani nei capelli fini dei biondo o sulle sue guance, dall' altra una sensazione di imbarazzo lo blocca. -è tutto così nuovo...- sussurra, così piano che non sa se l' altro l' abbia sentito. Gli gira la testa. Non vuole che Newt smetta, ma insieme non si sente convinto. Newt fa un sorriso pieno d' amore, Thomas non saprebbe descriverlo, ma i suoi occhi tradisono un lampo di insicurezza. -Vuoi...- si vede che non sa che parole usare, ma il suo sguardo dice tutto. Thomas, spinto da un moto di coraggio, scuote la testa leggermente e poi allunga il collo per lasciare un bacio sulle labbra di Newt, che sorride e guarda verso la scrivania di Thomas. -Mi levo.- dice il biondo, sorridendo gentile. Thomas è confuso, anche ora vorrebbe dire no, restare a godersi quelle labbra e il sorriso di Newt, ma insieme si tranquilizza, trema di meno. Si morde il labbro forte. Newt, con una spinta di braccia, si lascia cadere di finaco a Thomas. Il moro sente un brivido di freddo e insieme l' aria fresca lo investe. Respire forte, calma il cuore. Guarda il suo ragazzo, steso con gli occhi chiusi a pochi centimetri da lui. Gli lascia un bacio sulla guancia, il biondo sorride senza aprire gli occhi, si porta una mano al petto. -Non ti sarai mica emozionato anche tu?- il tono scherzoso di Thomas ritorna, chiudendo definitivamente il momento romantico tra i due. -Ho dei sentimenti anche io.- Thomas nota che anche il tono di Newt è tornato tranquillo. -Non ci credo.- ribatte, senza però smettere di osservare il suo profilo, di guardare le lentiggini, le ciglia e i capelli biondi un po' sparati. -Ah, no?- Newt finalmente riapre gli occhi. Thomas vorrebbe confermare, ma quando apre la bocca non esce nessun suono, non può mentire di fronte agli occhi castani del biondo, così pieni di emozioni saettanti. -Coglione.- sussurra, più a se stesso che all' altro. -Me lo dicono in molti.- Newt fa spallucce mentre si mette a sedere sul bordo del letto. Thomas guarda le spalle e le clavicole di Newt, visibili appena sotto la maglietta azzurra. -Tommy, smetti di sbavarmi dietro.- Thomas non riesce a reprimere una risata, 'ecco il mio migliore amico' pensa. Si mette a sedere anche lui, cercando una battutta sarcastica con cui ribattere: -Sei tu quello che mi guarda il culo.- dice. Newt sorride colpevole. Le spalle dei due si sfiorano. Lo sguardo di Thomas cade sull' orologio sulla sua scrivania,' ecco dove guardava Newt' pensa. Segna le cinque e sei minuti, sua madre sarebbe arrivata a minuti. è passato più tempo di quanto pensasse. -Dio adesso torna mia madre.- dice. Non ci stava pensando a lei, cosa le dirà? Glielo dirà? Si impone di rimanere calmo. L' atmosfera calda e romantica che si era creato con Newt, improvvisamente cede, sparisce. Inspira forte. Newt gli posa una mano sul ginocchio, gli sorride. -Io vado, ok?- Il biondo fa per alzarsi, ma Thomas gli mette una mano sulla spalla. Newt lo guarda, sorridente. -E comunque fai schifo nelle dichiarazioni d' amore.- dice. Il moro rimane un po' sorpeso, non sa cosa rispondere, ma l' altro lo anticipa, baciandolo in modo casto. -Io vado, ti prego non fare cazzate con tua madre.- questa volta Newt si alza davvero e Thomas non fa nulla per impedirglielo, si alza anche lui per accompagnarlo alla porta.

Il suo cuore sta ancora battendo forte. -Ci vediamo domani.- dice al ragazzo mentre quello si rimette la giacca, Thomas si passa una mano fra i capelli. -Ci vediamo domani.- replica il biondo. Thomas apre la porta e i due si guardano negli occhi per un secondo e sorridono, prima che Newt sparisca dietro l' uscio. -Aspetta.- Chiama Thomas, mettendogli una mano sulla spalla. Newt si gira, sorride. -Che vuoi?- Thomas non replica, lo bacia piano a stampo. -Ah, okay.- Dice il biondo appena si lasciano andare. Ridono entrambi, mormorano un ciao. Il moro chiude la porta piano, sente le converse di Newt battere veloci sugli scalini. Si gira, si appoggia alla porta con la schiena, si lascia scivolare finchè non tocca terra, stende le gambe. Si guarda le mani, posate sui jeans neri. Sospira. Chiudendo la porta, è rimasto solo, solo con i suoi pensieri che adesso non riesce a fermare, pensieri che adesso corrono liberi nella sua testa come macchine da formula uno. Non è triste, per niente, è solo confuso. Ripensa al momento in cui ha realizzato che ama Newt, passa al momento in cui, senza riuscire a trattenersi, gli ha detto di smettere di sorridergli. Pensa al brivido che lo ha attravarsato vedendo la delusione nei suoi occhi. Ripensa al forte desiderio che ha avuto di baciarlo in quel frangente. Pensa ai messaggi, così vuoti e stupidi rispetto a tutte le parole che gli vorticano per la testa adesso. Un semplice 'Sono gay anche io',  che adesso vale nulla rispetto ai sentimenti che ha provato quando ha sentito i sassi battere alla sua finestra, pensa che Newt è un matto, avrebbe potuto citofonare, e pensa che per non avrebbe avuto lo stesso sapore citofonare e basta. Thomas continua a pensare, sempre più veloce. Pensa ai quei pochi secondi che hanno preceduto quel primo bacio, il suo cuore ricomincia a battere feroce. Ricorda il sorriso che gli ha fatto Newt prima di farlo, al modo in cui gli afferrato la maglietta sul collo come per dire: 'non scappare'. Thomas non sarebbe scappato, mai. Ripensa al momento in cui gli ha chiesto scusa per quello che ha detto, al modo amorevole in cui lo ha guardato, così scoppiante di emozioni che Thomas le ha quasi sentite riversarsi nel suo cuore. Torna con la mente al momento in cui il corpo del biondo ha aderito perfettamente al suo, quando i loro bacini si sono scontrati, si è sentito esplodere il cuore. Non se era mai sentito così, con tutto il corpo tremante di emozione. Si maledice di aver esitato, di aver fermato quel momento speciale, sa che non lo dimenticherà mai. Continua a pensare a quanto sia felice, finchè non pensa al quadro complessivo: 'Sono gay, sto con Newt. Non lo sa nessuno. Non lo sa Kate, non lo sa mamma. Ho appena dato il mio primo bacio ad un ragazzo. Lo amo. Questo aspetto a dirglielo. E agli altri? Cosa dirò?' si chiede, ormai incapace di fermarsi. 'E se non la prendono bene? Quanto a lungo lo potrò nascondere? Come riuscirò a non mostrare i miei sentimenti? Newt ci è riuscito, posso farcela, ma Newt è diverso, lui è speciale, ne ha passate tante. Mi sento così stupido, come posso non essermi accorto che gli piaccio? Cazzo. Cazzo. Cazzo. Lo devo dire a Kate prima che lo noti da sola. Devo essere forte.' e continua a riversare tutti i problemi nella sua testa, ma insieme c'è un angolo della sua mente che resiste, l' occhio del ciclone: pensa a quanto sia felice. In fondo, nonostante i casini, ha trovato qualcuno che lo ama, ha trovato la sua identità, il pezzetto mancante che non sapeva di aver perso. Sta tremando, si guarda i piedi nudi. Inspira, uscendo dal suo mondo. Si alza in piedi e va in camera, non può farsi trovare in quello stato dalla madre. Frena in tutti i modi i pensieri, con gesti meccanici distratti, prende un asciugamano dall' armadio in corridoio e si chiude in bagno con la chiave. Apre l' acqua calda della doccia, si sente così fragile in quel momento, si chiede se Newt si sente così, si chiede come faccia a sopportare un tale peso. Si toglie i vestiti e entra nella doccia, lascia che le gocce calde gli scivolino fra i capelli e sulle spalle e sulla schiena, si gode il rumore dell' acqua scrosciante. Lascia che i pensieri ricomincino a correre, abbandonandosi. Si appoggia con le spalle sulle mattonelle fredde, l' acqua che continua a cadergli sui capelli scuri. E mentre si alternano pensieri felici e paure, i sorrisi di Newt e quello che immagina sarà il viso di Kate e di Peter quando lo scopriranno, sente una lacrima scendere sulla sua guancia, seguita da altre, che si confondono con l' acqua corrente.

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