n.a. Beh che dire, non aggiorno questa storia da praticamente due anni eppure eccomi qui. Che cosa non fa una povera ragazza per combattere la noia. Thank you so much for all the love che continuate a dare alla mia storia dopo tutto questo tempo e dopo tutti quegli errori di battitura che non correggo mai. Spero che questa shot vi piaccia. All the love.
cinque anni dopo.
-Tommy! Alzati, Tommy!- Newt richiama Thomas a voce alta, lui è già in piedi e sta alzando le tapparelle. Sono in ritardo e devono portare Kayla a scuola, Thomas deve andare al lavoro e Newt ad un incontro con un architetto e una cliente. Thomas grugnisce qualcosa di incomprensibile, ma si sta alzando ed è già un passo avanti. Newt raggiunge l'armadio che condividono, tira fuori una maglietta grigia e i jeans di Thomas e li tira sul letto, il suo compagno gli sorride ancora mezzo addormentato e mormora un grazie strascicato. -Dai, è venerdì, ce la possiamo fare.- Lo incita Newt, con un misto di irritazione e benevolenza nella voce, mentre con le mani fruga fra le sue magliette per trovare qualcosa da mettersi. Opta per una maglietta a stampe colorate e i soliti jeans. A trent'anni non può più vestire colorato come una volta, peccato. -Sì, si.- Blatera Thomas,poi si alza dal letto e si chiude in bagno. Newt si sbriga a vestirsi e si precipita fuori dalla camera per andare a svegliare la bambina. Kayla ha nove anni e le mancano due dentini, ma agli occhi di Newt è bellissima. Newt apre la porta e questa volta gentilmente alza la serranda, con tono dolce la chiama. La stanzetta colorata di arancione chiaro si illumina ad un tratto, rivelando una serie di bambole e pupazzi a terra in cerchio e un letto da cui spunta solo una massa di capelli neri e ricci. -Kay, tesoro, sveglia sveglia! Dobbiamo andare a scuola e papi deve andare al lavoro, forza forza!- Si avvicina a lei, schivando abilmente tutti i peluche, si siede sul bordo del letto. Lei fa capolino con la testa dalla coperta, i suoi grandi occhi scuri squadrano il biondo sorridente. -Ma ho sonno!- Protesta, stringendo le lenzuola nei pugnetti. Newt sorride ancora, allunga le mani per sistemarle i capelli sparati dolcemente. -Ma c'è la scuola e ci devi andare. Non si protesta signorina, forza, ti vuoi mettere la gonna nuova?- Al ricordo della gonna a balze che Newt le ha comprato il giorno prima, gli occhi della piccola si illuminano e subito sembra più sveglia. Si alza dal letto e sbaraglia la muraglia di peluche per correre all'armadio. Newt ridacchia e la guarda mentre si toglie il pigiamino a cuori. -Cambia anche le mutandine.- Le ricorda. Avevano adottato Kayla solo quattro anni prima. Era una bellissima bimba bianca, piccina, con una massa di capelli ingestibili. Aveva già cinque anni, ma Newt e Thomas l'hanno voluta lo stesso. Per qualche strano motivo, entrambe si erano innamorati di lei a prima vista. Non si sono mai ricreduti. Per quanto sia Newt quello che la segue più da vicino, che la aiuta con i compiti e la scorrazza in giro, Thomas è insuperabile quando si parla di giochi. Non solo ha una pazienza infinita, ma anche un'immaginazione infinita che Newt gli invidia. Li vede spesso correre per casa, saltando ostacoli immaginari, scappando da misteriosi draghi o alla ricerca dell'uovo d'oro. Stare con Thomas e Kayla fa così bene a Newt. Ogni tanto, lavora così tanto da dimenticarsi di mangiare, di sistemare, di lavarsi. Passa le ore alla scrivania a progettare ogni dettaglio della casa di questa nuova cliente o a fare un preventivo per quell'altro cliente, piegato a disegnare e a fare conti tanto a lungo da farsi girare la testa. Per fortuna, ad un certo punto della giornata fra le quattro e trenta e le cinque, Thomas e Kayla tornano a casa e lo trascinano via dalla sua scrivania. Se si è dimenticato di pranzare, Thomas lo rimpinza di ottimo cibo, Kayla lo tiene sul divano a guardare Sofia la Principessa permettendogli di schiacciare un pisolino e una volta che l'ha messa a nanna, Thomas lo trascina nella doccia e si prende cura di lui. Ogni tanto ancora si sorpende di quanti ormoni il suo compagno abbia in corpo. Non che gli dispiaccia in ogni caso. Newt si alza e sistema i calzini di Kayla, poi la porta a fare la colazione. Thomas li raggiunge in cucina e agguanta subito la sua tazza di caffè fumante extra forte. -Programmi di oggi?- Chiede. Thomas, con il suo lavoro di insegnante di asilo, trova ancora il tempo di andare in palestra e allenarsi. Appena entrato nei trenta, dimostra il fisico di un giovane atleta. Newt lo adora. Soprattutto quando si presenta in cucina senza la maglia. Distoglie lo sguardo e si concentra sulla colazione di Kayla, fermandola appena prima che rovesci il latte su tutto il tavolo. -Voi andate a scuola, io passo nel mio studio prima di pranzo e ci vediamo qui per la merenda. Il solito.- Thomas ridacchia guardando Newt trafficare con un pacchetto di biscotti con la chiusura troppo bene incollata. -Ma insomma.- Ride e gli toglie il pacchetto dalle mani, lo apre e lo porge alla loro figlioletta. -Grazie papi.- Sorride Kayla. -Ci rinunicio.- Borbotta Newt. Va a prendere la spazzola di Kayla, che tengono in cucina. La tengono lì perchè Kayla si fa pettinare soltanto se è distratta dal cibo, altrimenti comincia a fare i capricci. Ci hanno provato a capire perchè. Thomas, appassionato studente di psicologia infantile, lo collega a un qualche tipo di trauma dell'infanzia, legato alla mancanza di una sorella o di una madre che bla bla bla. Cazzate. Newt è convinto che faccia così perchè con la massa di capelli che ha, farsi pettinare fa un male boia. E questo è tutto. Lui e Thomas non sono in disaccordo su molte cose, ma su quella si. Thomas finisce il suo caffè in silenzio mentre Newt pettina come può la chioma di Kayla, che piagnucola ogni tanto.
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bones. newtmas!au
Ficção Adolescente[completa] -Mi sento costantemente troppo poco, troppo nascosto. Ma se pure decidessi di uscire allo scoperto, di mostrarti un lato di me che nessuno conosce, se anche io trovassi la forza di farlo, sarebbe troppo. Io sono terrorizzato dal fatto di...