Thomas si sente morire. Ha la testa in completa confusione. Non riesce a formulare un pensiero sensato. Apre la bocca, la richiude. Newt è fermo, accanto a lui. Completamente fermo, solo un po' tremolante. Sembra aspettare che succeda qualcosa, le mani aperte sulle ginocchia, la schiena curva, lo sguardo in basso. Altre lascrime gli scorrono ininterrotte sulle guance bagnandogli la maglietta e i pantaloni chiari. Sembra rassegnato. Sembra perso. Forse si aspetta uno schiaffo, forse si aspetta che Thomas adesso gli levi la maglietta e approfitti di lui, forse si aspetta che Thomas adesso urli, che lo insulti. Thomas sente il cuore battere talmente forte da fargli male. Passa molto tempo, forse interi minuti, in cui Thomas cerca di mettere in fila due pensieri. Si sente distrutto. Rotto. Rovinato. Triste. Arrabbiato. Si sente male. Solo molto, molto male. Per lui, perchè praticamente Newt lo sta lasciando. Sta mettendo fine alla loro relazione. Ha detto che fa la troia. Ha detto che non voleva essere toccato, non voleva essere baciato, non voleva fargli i succhiotti. Però lo ha fatto lo stesso. Lo ha fatto lo stesso perchè aveva paura di dire a Thomas di no. Thomas si sente preso in giro. Davvero Newt pensava che si sarebbe arrabbiato? Cosa può aver mai fatto per fargli pensare che si sarebbe irritato se gli avesse detto che non era pronto? Si sente preso in giro perchè lui ha creduto a Newt quando il biondo gli ha detto in lacrime di fidarsi di lui e che lo avrebbe fermato se non avesse voluto. Ma non lo ha fatto. E adesso gli sta praticamente dicendo che è stato stupido a fidarsi di lui. Thomas pensa che avrebbe dovuto immaginarselo. Lui sa che Newt è stato depresso, che Newt deve essere costantemente insicuro e bisognoso d' amore. Doveva capirlo dal modo in cui non diceva niente dopo che si baciavano, dal modo in cui esitava un attimo prima di togliergli la maglietta. Doveva capirlo dal modo in cui Newt trema, evidentemente non di piacere, quando gli fa i succhiotti sul collo. Doveva accorgersi dell'atteggiamento del suo fidanzato ogni volta che si parla di toccarsi, di fare cose fisiche. Ma adesso è troppo tardi. Non si può più fidare di lui. Gli ha mentito con quella storia della casa al mare e gli ha mentito per intere settimane dicendo cose sconce probabilmente solo perchè pensava che a Thomas piacesse. Thomas decide improvvisamente di non stare più zitto. Deve smetterla di trattare Newt come un cristallo, di misurare le parole. Newt ha sbagliato e adesso deve pagare le conseguenze. Ma davvero? Quante conseguenze ancora dovrà pagare? Oltre ad essere stato abbandonato e molestato da Adam, oltre ad aver sofferto di anoressia per due anni, oltre ad essere stato bullizzato per mesi, oltre a tutte le delusioni che ha avuto dalla vita e da se stesso, quanto ancora dovrà pagare? Più di umiliarsi davanti alla persona che ama mettendo a nudo ogni suo pensiero e sentimento, allontanando l' unica persona che lo tiene ancorato alla vita e che lo rende felice, cosa deve fare? Più di struggersi per cercare di non ferire proprio lui, Thomas, cosa deve fare? Ma nessuno glielo ha chiesto. Nessuno gli ha chiesto di innamorarsi di Thomas, nessuno lo ha obbligato ad essere anoressico. Thomas non deve pensare agli errori che hanno fatto gli altri con Newt. Perchè adesso lui dovrebbe confortare Newt quando Adam se lo sbatteva come più gli piaceva? Perchè Thomas non è Adam. Ma comunque non è giusto che debba pensare lui alle conseguenze delle azioni dell'ex di Newt. Newt lo sapeva che Thomas sarebbe stato male sapendo queste cose, allora perchè gliele ha dette? Perchè non è giusto che se le tenga tutte dentro. Perchè se Thomas amasse davvero Newt gli starebbe bene anche stare con lui senza toccarlo. E sarebbe capace, solo che adesso non è più sicuro di amarlo davvero. Il Newt di cui si è innamorato Thomas non avrebbe fatto la troia. Il Newt di cui si è innamorato Thomas avrebbe lottato per se stesso. Ogni bacio con lui era una bugia. Ogni tocco era finzione. Si chiede se almeno Newt fosse davvero felice di stare accanto a lui, parlare e guardare i film, uscire insieme e andare sul tetto del palazzo a guardare le nuvole. Thomas cerca di riprendere il controllo dei suoi pensieri contrastanti. Alla fine comincia a dire cose senza senso, che forse feriscono Newt, che forse lo rassicurano. Thomas è ancora troppo sotto shock per pensarci. -Perchè lo hai fatto? Cosa ho mai fatto o detto per farti pensare che avrei reagito male se mi avessi fermato dal toccarti? Non ti accorgi che tremo per te? Non ti accorgi che anche io ho una paura folle di andare oltre i baci appassionati? Come hai fatto a non vedere che smetto di respirare ogni volta che siamo senza maglietta? Ci hai pensato che per me è tutto completamente nuovo, ma che mi stavo sforzando per te? Non ti ho mai detto che una volta ho chiamato Peter in lacrime, dicendogli che avevo sognato te, deluso da me perchè non ero stato abbastanza bravo durante la nostra prima scopata. Non ci avevi pensato che io mi sento completamente libero quando sono con te e che mi hai distrutto dicendomi che ogni giorno dopo il nostro primo bacio è stato una bugia? - Thomas comincia ad allontanarsi lentamente da Newt, che non si muove, rimane fermo immobile ancora, a prendersi tutte le parole di Thomas. Nessuna delle sue parole è una bugia, non vuole mentire, con Newt è sempre stato se stesso al massimo e non smetterà adesso. -Non lo senti che anche io vivo per te, per il tuo modo fantastico di essere terribilmente bello dentro? Perchè dici che mi ami se poi dici che sparirai, che non ti farai più vedere? Penso che potrei impazzire a stare lontano da te per più di due giorni, figurarsi una vita. Anche se mi hai sconvolto e deluso con il tuo comportamento, come potrei lasciarti andare via? Vederti ancora sotto l' effetto di quelle schifose medicine, vederti triste senza dire niente? Ti pare che ti lascerei rivivere tutto il male che hai passato? Io posso amarti senza toccarti. Ma sappi che se anche ci vorrà molto tempo prima che io mi fidi ancora di te, io non ti lascerò a deprimerti. Sai che cosa stai buttando all' aria facendo così? Pensi che non mi ritroverei messo peggio di te sapendoti disteso sul letto, in casa da solo, in quelle condizioni in cui ti ho visto quella volta? Tu senza di me, io senza di te, cosa saremmo? Perchè mi stai allontando sapendo che staremmo male entrambi? Io soffrirò tantissimo a pensare a quello che mi hai fatto, alle parole che mi hai detto oggi. Ma cazzo Newt, voglio soffrire accanto a te. Sei patetico. Se non ti conoscessi penserei che mi stai prendendo in giro, ad accollarti tu tutti i sensi di colpa, pensando eroicamente di farmi del bene standomi lontano. Provaci, ad allontanarti. Te lo lasceri fare. Quando ti sveglierai? Quando comincerai ad accorgerti che ti amo alla follia? Se pensi davvero che tu possa farmi schifo, stai messo proprio male. Sicuramente ci sei andato vicino, non ti aspettare che io faccia finta di niente, ma diamine non ci avevi pensato che forse c'è un motivo per cui mi sono innamorato di te? Quante volte al giorno ti dico che sei bellissimo? Quante ti faccio un qualche complimento per qualcosa che fai? Ti amo, Newt, anche se sono abbastanza incazzato con te adesso.- Thomas conclude così il suo discorso sconclusionato, detto in certe parti piano, in altre velocemente e balbettando. Si sente leggero, la testa stranamente vuota, come se fosse ubriaco. Si risiede sul letto un po' più vicino a Newt ma comunque non abbastanza da toccarsi. Newt resta fermo in silenzio, nella stessa posizione di prima. Sembra un cane in attesa di botte, neanche quella notte in cui é svenuto a Thomas era sembrato così depresso. Anoressico. Malato. A Thomas fa male il cuore a pensare così. Non ce la fa pensare che il suo Newt ha fatto tutto questo a lui. Non ci crede davvero che la persona che comincia a parlare in dialetto londinese quando si arrabbia per qualche commento omofobo è la stessa che si fa toccare come una zoccola. Che trema di paura pur di non dire a Thomas di no. Newt continua a piangere in silenzio, Thomas è completamente stordito. Il tempo scorre, nessuno ci fa caso. Poi Newt, senza muoversi di un centimetro, parla. Piano, come al solito, la voce profonda. -Davvero vuoi che resti? Perché non mi vuoi allontanare? Perché dici che non ti faccio schifo?- Thomas non ha risposta per questa domanda. Si meraviglia di come tutto possa cambiare con poche parole, in pochi minuti. Pensava che tutto questo succedesse solo nelle storie inventate. Sospira. Poi una risposta gli viene in mente. -Vuoi la verità?- Chiede, non è che muoia proprio dalla voglia di fare un' altra scenata. Newt non esita. -Voglio la verità.- Alza lo sguardo, gli occhi rossi, le guance rigate dalle lacrime. Thomas sente di stare per piangere anche lui. Sospira ancora. -La verità. La verità è che non mi puoi fare schifo. Perché so come sei, so che sono stati gli eventi a cambiarti e che tu non lo avresti mai fatto, tu non mi avresti mai voluto ferire. E anche se adesso mi hai ferito comunque, non riesco a smettere di pensare che tu sei lo stesso che mi prende la mano in silenzio, che dice a Kate di nascosto quanto ti faccio felice. Non riesco a smettere di pensare che voglio essere io l' evento che ti cambierà di nuovo. In meglio. E forse sono egoista e pazzo. Però ti amo. E ti perdono, per ogni casino.- Thomas sente le lacrime rigargli le guance, fa una smorfia. Non sa neanche lui perché è così. Una persona normale lo avrebbe lasciato, sarebbe andato avanti. Ma Thomas sa che non ce la avrebbe fatta. Forse da fuori potrebbero sembrare ridicoli. Ma si amano. Newt sorride. Crolla di nuovo fra le sue braccia. Thomas non se lo aspettava, ma non esita come avrebbe pensato a stringere Newt di rimando. Thomas si chiede se Newt stia facendo la zoccola anche adesso, se non vuole neanche gli abbracci. Newt si stringe a lui, si accoccola fra le sue braccia, come facevano durante i film. -Mi dispiace. Gli abbracci li voglio, Tommy. I baci li voglio. Scusa. Non li voglio sul collo e non voglio le mani sotto la maglietta ma voglio il tuo profumo addosso, voglio le tue labbra sulle mie e le tue mani fra i capelli.- Sono parole così dirette. Newt sospira tremolante. Thomas è senza fiato. Newt lo ha sorpreso di nuovo. L' unica cosa che si sente di fare è stringere Newt più forte, gli lascia un bacio sulla fronte. Per un attimo ha paura, per un attimo si pente. Come può fidarsi di Newt adesso? Poi però sente Newt stringerlo più forte, le sue mani sulle spalle. -Grazie Tommy. Grazie. Ti amo. Come posso descrivere a parole come mi sento?- Thomas pensa la stessa cosa, gli si scalda il cuore. Newt ritorna a respirare normalmente, altro tempo passa mentre anche il cuore di Thomas ricomincia a battere regolarmente. Rimangono fermi abbracciati l' uno all' altro per un po', cercando di far passare lo shock. Thomas non sa se dovrebbero continuare a parlare, a esprimersi. Ma nessuno dei due sembra avere più parole. -Non devi usare le parole, puoi usare le mani.- Dice Thomas, sente Newt irrigidirsi improvvisamente, in una frazione di secondo capisce che la frase non è uscita come aveva pensato. Impreca sottovoce, stringe Newt più forte e ricomincia a parlare velocemente, il battito aumenta di nuovo e le mani sudano dall'imbarazzo. -Dio, scusa, io non intendevo quello. Dicevo che puoi disegnare. Intendevo che con le mani puoi dipingere. Esprimerti con la pittura come sai fare. Non intendevo quello, scusami sono un idiota. Diamine, l' ho detta proprio male. Scusa.- Allontana Newt quanto basta per guardare nei suoi occhi, che stanno urlando. Newt sorride sollevato, felice come Thomas lo ha visto raramente. Entrambi tirano un sospiro, poi si guardano ancora. E scoppiano a ridere.
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bones. newtmas!au
Teen Fiction[completa] -Mi sento costantemente troppo poco, troppo nascosto. Ma se pure decidessi di uscire allo scoperto, di mostrarti un lato di me che nessuno conosce, se anche io trovassi la forza di farlo, sarebbe troppo. Io sono terrorizzato dal fatto di...