-Cazzo, Newt.- Ridacchia Thomas, solleva le braccia sopra la testa e, steso completamente sul letto, riprende fiato dal bacio travolgente appena finito. Newt sorride, alticcio se non proprio ubriaco, mentre si porta a cavalcioni del bacino di Thomas, con le gambe ai lati dei suoi fianchi, le mani sul suo petto, seduto sul suo plesso solare. -Cazzo, Tommy?- Newt si lecca le labbra con fare seducente, per poi togliere le mani dal petto di Thomas e mettersele sui fianchi, che solleva e comincia a muovere a ritmo della musica house che si sente arrivare dalla fine del corridoio. Thomas si gode la vista di Newt che ondeggia i suoi fianchi stretti nei jeans attillati, la maglietta bianca gli si solleva quando porta le braccia sopra la testa. Newt muove la testa a destra e a sinistra, il sorriso ancora sulle labbra, ha gli occhi chiusi, perso nella musica. Thomas lascia il suo ragazzo fare, mentre un principio di eccitazione si fa strada fra le sue gambe. Non si chiede due volte se sia una buona idea prendere Newt in camera di Minho durante una festa, troppo voglioso per esitare. Ultimamente Hannah e Frank non si levano più dalle palle ed è passato più di un mese dall'ultima volta che ha potuto avere Newt tutto per sè, a casa da soli. Newt sembra avere le sue stesse intenzioni, si passa una mano fra i capelli corti, tagliati di recente e contro voglia. A Minho non dispiacerà sapere che almeno loro due si sono divertiti alla festa, sempre detto che lo venga a sapere. Il diciottesimo dell'asiatico era stato annunciato come la festa dell'anno, ma poi ha preso a girare l'influenza a scuola e metà degli invitati non si è presentata. La musica è ovattata, la porta della camera degli ospiti è chiusa per bene a chiave, in fondo al corridoio di casa del suo compagno di atletica. -Vieni qua, fatti baciare.- Richiede, posa le mani sui fianchi scoperti del biondo, che scuote la testa e ride. Il moro fa passare le mani sui fianchi, sui glutei, sulla pancia, sulla zip dei pantaloni del suo ragazzo. Thomas si morde un labbro, decide che deve fare un succhiotto a Newt. Quella Misty del quarto anno gli ha tenuto gli occhi troppo tempo addosso stasera. Newt si siede di nuovo sui fianchi di Thomas, che comincia a stare stretto nei jeans, e un'espressione mista fra il sorpreso e il malizioso irrompe sul volto di Newt. Si sposta un po' più giù, sulle gambe, e Thomas sente già la mancanza di quel contatto. Newt però rimpiazza il suo sedere con le mani e comincia ad accarezzare il pacco di Thomas da sopra il tessuto. -Ma che cosa abbiamo qui?- Chiede, in tono tutto meno che innocente. Thomas lascia andare la testa all'indietro sul cuscino, mentre sente Newt trafficare con il bottone dei suoi jeans. -Lo sai benissimo che cosa c'è lì.- Ridacchia Thomas e sente Newt sospirare. -E che ci facciamo?- Chiede, ancora con quel tono che manda Thomas ai pazzi. Newt intanto tira giù la zip, si mette a gattoni e abbassa il volto vicino alle gambe del moro. -Un bel pompino...- Propone Thomas, mentre solleva la testa per guardare il suo ragazzo che gli tira giù i pantaloni fino a metà cosce. Adora il fatto di essere giunto ad un livello di intimità tale con Newt da poter sapere quando può dire o chiedere certe cose con la sicurezza della risposta. Ormai può leggere il suo ragazzo come un libro aperto e sapere esattamente cosa fare in ogni situazione. Okay, forse alcune vote è ancora sprovveduto, ma comunque la maggior parte delle volte sa come comportarsi per far stare Newt al meglio. Con lui e con se stesso, con i ricordi e con le aspettative. Non sono molti i momenti in cui può pronunciare le parole "un bel pompino" senza che il biondo si offenda o di incupisca, quindi adesso non si fa scappare l'occasione. Tanto è sicuro che potrà ricambiare nel giro di cinque minuti. Insomma, non ha un preservativo in tasca per nulla. Arrivare a questo, poterlo toccare sul sedere e chiedere le sue labbra dove non batte il sole, era stato un traguardo per Thomas, ma anche per Newt. Non è raro che il biondo gli dica quanto si senta bene dopo aver fatto l'amore con lui, fra le sue braccia, libero. Gli aveva confidato che durante le loro prime scopate era preoccupato e non del tutto rilassato. Ma lentamente era risuscito a dimenticare di avere avuto altre esperienze meno piacevoli, altre labbra meno attente. Ormai possono perdersi l'uno nel tocco dell'altro senza vergogna. Newt può commentare apertamente i muscoli di Thomas e toccargli il sedere ogni volta che vuole senza che il moro si scandalizzi. Thomas può chiedergli una sega o baciarlo al muro senza che Newt si senta una zoccola. E Dio, è bellissimo. Avere la consapevolezza di aver aggiustato almeno un po' dei pezzi che Newt gli ha dato, quello è bello. Oh, ma è bella, decisamente bella, anche la sensazione delle labbra di Newt proprio lì anche se da sopra le mutande. Si lascia scappare un sospiro, mentre Newt continua a toccarlo da sopra il tessuto. Finalmente si decide a togliere pure le mutande, allontanando purtroppo la bocca da dove la vuole Thomas. Il moro lo guarda e sorride malizioso. Newt lo aiuta a togliere i pantaloni (le scarpe se le era già tolte prima) e da solo si sfila la maglietta. Si mette seduto, bacia Newt velocemente sulle labbra prima di sfilargli la maglietta, in modo da non essere l'unico nudo. Newt, prima che Thomas possa rimettersi disteso, lo prende per le spalle e lo trattiene per un'altro bacio, dal quale Thomas non si leva. Newt separa le labbra , lascia a Thomas il controllo. Il moro gli porta una mano fra i capelli e lo tira giù a forza con lui. Newt si regge con le braccia ai lati della sua testa, ritrova immediatamente le sue labbra. Il furbetto allunga anche una mano e ricomincia a toccare Thomas apertamente, con movimenti lenti e calcolati. Al moro piace tantissimo che Newt si sottometta quasi sempre a lui (nei baci, sta sempre lui sotto, al muro) ma riesca sempre a trovare qualche cosa o qualche situazione in cui riprende un po' il controllo. Tipo adesso. Thomas invidia la lucidità di Newt, nonostante l'alcool e l'eccitazione. Newt abbandona di scatto le labbra di Thomas, che geme in protesta. Newt lo guarda sorridendo sbieco, per poi riabbassarsi a lasciare una scia di baci sul petto di Thomas, giù fino a sotto l'ombelico, fino a lì. -Newt...- Mormora Thomas in preda al piacere. I bocchini sono sempre stati la specialità di Newt, non ha vergogna ad ammetterlo. Lascia Newt lavorare (divinamente) sulla sua lunghezza per qualche minuto, ridacchiano complici ogni tanto. Gli porta poi una mano fra i capelli, gli sorride e gli sussurra: -Ora tocca a me.- Newt approva con un gemito sommesso e Thomas si accorge che anche Newt è molto eccitato e ha ancora i pantaloni addosso. Si sbriga a farlo stendere e si mette sopra di lui, gli slaccia veloce i pantaloni e glieli tira giù insieme ai boxer. Newt se li leva definitivamente da solo, mentre Thomas si riarrampica sul letto in cerca dei suoi baci. Viene accontentato, Newt sa di vodka alla pesca. Maledetto obbligo o verità. Da lì era partito tutto, quando Misty era stata obbligata a mettersi a cavalcioni di Newt e lui per rifiutare aveva dovuto bere. Non che prima fosse proprio sobrio, comunque. Poi Thomas lo aveva trascinato in camera, con l'intento di pomiciare un pochino e far capire a Misty chi comanda. Poi erano arrivati a questo. Thomas chiede a Newt di aprire la bocca e il biondo sa già cosa deve fare. Prende a succhiare due dita della mano di Thomas, il massimo che possono fare è quello in assenza di lubrificante. Newt si impegna apposta, come se Thomas non fosse già eccitato, nel passare la lingua fra le due dita e succhiare. Leva delicatamente la mano dalla bocca del suo ragazzo e la allunga fra le sue gambe, poi si abbassa a lasciare dei baci sul petto del biondo mentre comincia a prepararlo. Thomas sa che a Newt fanno impazzire i baci, ovunque. Quindi si industria nel baciarlo sul collo e moridicchiarlo, poi anche sul petto e lascia un vistoso morsetto poco sopra l'ombellico. Intanto Newt ha preso a gemere sommessamente, perso nel tocco di Thomas che è già arrivato al terzo dito. -Vado?- Chiede, cercando mentalmente il preservativo. Che è nella tasca dei pantaloni, maledizione. Newt mormora un'assenso, così Thomas controvoglia va a prendere il preservativo dai pantaloni che erano stato malamente gettati a terra. -Sbrigati.- Fa Newt, nel momento stesso in cui Thomas si rialza e torna sul letto. -Quanta voglia...- Mormora Thomas, prima di aprire il preservativo con la mano pulita e i denti. -Zitto e scopami forte.- Ridacchia Newt in risposta e Thomas non se lo fa ripetere due volte. Si srotola il preservativo sulla lunghezza, per poi rimettersi sdraiato su Newt, che subito gli porta le mani sulla schiena. Il biondo infila le unghie nella schiena di Thomas, che non lo disprezza affatto, mentre lo penetra delicatamente. Un rossore si diffonde sulle guance di Newt, che geme piano. Thomas lascia andare un sospiro, si era quasi dimenticato di quanto fosse piacevole farlo con il suo ragazzo. -Forte, eh?- Chiede Thomas, cominciando a prendere un certo ritmo. -Dio, sì.- Geme Newt, stringe la pelle di THomas fra le dita. Il moro si eccita moltissimo a sentire Newt dire certe cose, ma non lo da mai troppo a vedere. Comunque aumenta ancora il ritmo, tenendosi forte aggrappato al bacino del biondo. Di solito si impegna nel non lasciare segni, ma questa sera hanno già fatto abbastanza danni e a Newt non dispiacerà avere dei piccoli lividi sui fianchi in corrispondenza alle dita di Thomas. Ogni tanto, dopo aver fatto l'amore vero e proprio, che purtroppo succedeva solo di rado (quando avevano tempo e molta, molta voglia) Newt sfilava per Thomas tutto nudo dopo, mostrando fiero i segni che Thomas gli aveva lasciato. Newt era un po' più contenuto, ma anche lui ci sa fare sul corpo di Thomas. Una volta gli era capitato di fare un succhiotto sulla clavicola che avevano dovuto nascondere con una garza, quanto era palese (e bellissimo, enorme). Thomas lo aveva adorato: dieci minuti buoni di Newt che era dedicato solo a marchiarlo, mentre con una mano faceva altre cose... un po' più in basso. E poi la specialità di Newt sono i graffi. Thomas doveva spesso stare attento, ad atletica nello spogliatoio, a non mostrare la schiena nuda, perché sapeva che aveva dei bellissimi filamenti rossi a decorarla. Lascia pace alla pelle di Newt e allenta la presa, per poi cominciare a passare le mani ovunque sul suo corpo. Sulle guance, sul collo, sulla pancia, su quel punto fra l'ombelico e l'intimità, quello che manda Newt ai pazzi e dove preferisce i succhiotti. -Thomas...- Chiama Newt, seguito da un forte gemito. Lo fanno, sì, si chiamano con il nome completo durante le scopate. Thomas pensava fosse una cosa da fan-fiction, invece lo trova bellissimo. La prima volta, lo aveva fatto lui. Aveva chiamato "Newton" per intero, poco prima del culmine e Newt gli aveva rivelato che lo aveva trovato particolarmente piacevole. Così Thomas lo aveva fatto anche la volta successiva e Newt aveva mormorato un debole "Thomas" durante i preliminari, che, per verità, aveva mandato Thomas nel panico. Newt non lo chiamava mai Thomas, solo quando era incazzato. Adesso quando è incazzato e quando fanno l'amore. Comunque quella prima volta Thomas si era spaventato davvero, aveva smesso tutto quanto all'istante e guardato un Newt confuso per diversi secondi, aspettandosi un rimprovero o una crisi di pianto. E invece Newt lo aveva rassicurato che andava davvero tutto bene, che lo aveva fatto di proposito, allora Thomas si era tranquillizzato. Da quel giorno si chiamano a volte con il soprannome, a volte con il nome completo. Newt dice che gli piace perché è come la riprova del fatto che si stanno pensando, durante l'atto sessuale, che sono concentrati l'uno sull'altro e su nient'altro. Dopo numerose altre stoccate e un veloce cambio di posizioni, Thomas esce lentamente da Newt, sono entrambi rossi in viso. Scoppiano a ridere, ma è stato molto piacevole.
N.A. questa shot l'ho scritta tempo fa ma non ho mai voluto pubblicarla. adesso si. enjoy.
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bones. newtmas!au
Teen Fiction[completa] -Mi sento costantemente troppo poco, troppo nascosto. Ma se pure decidessi di uscire allo scoperto, di mostrarti un lato di me che nessuno conosce, se anche io trovassi la forza di farlo, sarebbe troppo. Io sono terrorizzato dal fatto di...