47. Breakfast

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I loro baci sono lenti, inframmezzati da risatine e lunghi sguardi. Adesso Thomas sta a cavalcioni di Newt, si stanno baciando a stampo ma a lungo, premendo le labbra insieme delicatamente. Questo è il tipo di bacio preferito di Newt è lui lo sa bene. Il tipo preferito di Thomas è quello in cui Newt mette la lingua, ma Newt non lo sa. E forse non lo deve sapere. Si lasciano andare e Newt si rilassa sul letto e sorride a Thomas. Si guardano e Thomas non riesce a smettere di pensare che Newt sia bellissimo. -Sei bellissimo.- Dice, ma non Thomas, Newt. Thomas si sente arrossire. -Stavo pensando la stessa cosa.- Sorride, mentre si sistema meglio a quattro zampe per non mettere troppo peso sul suo ragazzo, che gli tiene le mani sulle spalle. -Pensavi anche tu che sei bellissimo? Mi sono fidanzato con la modestia insomma.- Sbuffa, fintamente scocciato. -No, cretino. Pensavo che sei bellissimo tu.- Si abbassa per strusciare il naso con quello di Newt, a Thomas sembrano due gatti quando fanno così, ma lo trova carino, intimo. -Newt.- Lo richiama Thomas quando si è rialzato abbastanza da riuscire a guardarlo negli occhi. -Che c'è?- Newt sorride speranzoso. Thomas sa che vuole leggere il testo che ha scritto su di lui, ma Thomas si sente troppo in imbarazzo, non ce la può fare. Per Thomas fargli leggere il testo sarebbe come dire: "Ecco, questo è un pezzettino del mio cuore, della mia anima e della mia mente tutto insieme". Cosa un po' difficile da fare, anche se Newt è la persona di cui si fida di più al mondo insieme a Kate e sua madre. Però ha un patto da proporgli. -Il testo che ho scritto stamattina è off limits ma ti faccio leggere la storia che sto scrivendo.- Newt fa un urletto ben poco virile e subito spinge via Thomas da sopra di lui per mettersi seduto e poi alzarsi. Thomas lo guarda sorridente da steso sul letto, mentre il biondo si precipita con passi veloci alla scrivania e afferra il portatile di Thomas. I suoi capelli sono tutti scompigliati, ma nel complesso è davvero bellissimo. I pantaloni della tuta grigia di Allen gli cascano larghi sulle gambre magre e la maglietta azzurra che porta è di Thomas e gli casca altrettanto larga sulle spalle, nascondendo i suoi fianchi stretti. Con passi veloci ritorna sul letto, tiene in mano il computer come fosse un trofeo. Sorride a Thomas e si siede accanto a lui poggiando la schiena al muro. Il letto è piccolo e i due ragazzi sono seduti molto vicini, Thomas sorride imbarazzato. -Ecco a te.- Gli dice Newt porgendogli il portatile. Thomas lo prende con uno sbuffo e lo apre, mette la password e cerca di coprire gli occhi a Newt con una mano mentre lo fa per non fargliela vedere. Ridono entrambi, la tensione si allenta. Thomas apre il file giusto e mostra a Newt la prima pagina della sua quinta storia: "He's coming back". -Ovviamente è a tema gay.- Annuncia Thomas, spostando il computer sulle gambe di Newt. -Ovviamente.- Ribatte Newt subito, sorridente. -Trama?- Chiede, mentre scorre la lunghezza del capitolo velocemente. -Non l'ho ancora finita ma parla di un'affascinante pirata temerario, palesemente gay, del millessetecento. Un giorno gli regalano- Fa le virgolette con le dita. -Un ragazzo e diventano amanti ma poi c'è un colpo di scena e niente, devo scrivere l'ultimo capitolo.- Newt sorride ed è già tornato sulle prime righe, gli occhi che saettano sulle parole di Thomas. Thomas lo osserva per qualche secondo, poi decide di alzarsi. Si sta mettendo i calzini quando Newt lo richiama. -Dove vai?- Thomas si ferma sullo stipite della porta. -Non ce la faccio a guardarti, troppa ansia. Vado a prepararci la colazione e quando torno mi dici che ne pensi.- Newt sorride e anniusce contento, subito torna a leggere. Thomas gli lancia un'ultima occhiata e poi esce dalla sua camera. In cucina, trova sua madre intenta a bere il caffè con un libro in mano. -Buongiono Ma'- Dice, entrando e dirigendosi verso la credenza per prendere il pane in cassetta da tostare. -Buongiorno.- Replica lei, sorride. -Tutto bene ieri sera?- Chiede, tranquilla. Thomas capisce che non ha sentito i rumori della notte prima dal suo tono. La conosce troppo bene: se li avesse sentiti, glielo avrebbe già detto. -Alla festa tutto perfetto. Tu li hai anche coperti, non ti credevo una così brava attrice.- Helen chiude il libro e si sisema meglio sulla sedia verso suo figlio, che sta mettendo quattro fette di pane a tostare nel piccolo tostapane. -Mi sono limitata a non dirti una cosa che non mi hai chiesto.- Si stringe nelle spalle. Thomas si gira a guardarla e si appoggia al piano della cucina. -Comunque tutto bellissimo, davvero non me lo aspettavo.- Un sorriso irrompe sul suo viso ed Helen lo imita. -Non vete fatto niente di troppo pericoloso, vero? Non vi siete ubriacati, vero Tom?- Thomas scuote la testa, snetendosi solo leggermente in colpa a mentire. Lui personalmente non si era ubriacato e non aveva fatto nulla di troppo pericoloso, ma Lauren si era decisamente ubriacata (regge davvero poco l'alcol) e Tyler aveva dovuto dare prova della sua forza tenendosi ad una sbarra in giardino, cosa leggermente pericolosa. -No, siamo tutti vivi e sani. Niente chiamate al 911 o simili.- Ridacchia e si dirige al frigo per prendere il burro e la marmellata. -E con Newt? Dorme ancora?- Chiede Helen, prima di prendere un sorso del suo caffè fumante. -Più o meno...- Dice Thomas, non potendo rivelare la vera attività del suo ragazzo. -Sta bene?- Helen assume un tono preoccupato. -Sì, è solo pigro.- Thomas ridacchia. Prende un vassoio e ci mette sopra un piatto e due tovaglioli, poi prende il succo dal frigorifero. -Tom sei da sposare! Gli porti pure la colazione a letto?- Helen ride e Thomas viene invaestito da un senso di benessere improvviso. Il suo ragazzo è contento, ha fatto coming out con i suoi amici e sono tutti contenti per lui e per Newt, sua madre ride con lui. Tutto è semplicemente perfetto. E THomas si concede di essere felice. -Sì, aspetto la proposta da Newt.- Ridacchia, immaginandosi la scena. -Vi do la mia benedizione.- Annuncia Helen, mentre le fette di pane escono perfettamente tostate dal tostapane con un rumore secco. Le prende con le mani attento a non bruciarsi e prende un coltello per metterci il burro. -Sai, i figli delle mie amiche hanno voti bassi, fumano, spezzano cuori di qua e di là...- Thomas si gira, sorpreso. Helen sorride. -Ma io ho te: un super figlio con dei voti decenti, sottolineo decenti. -Risatina.- Con degli amici che non si drogano, una relazione decente con un ragazzo più che tranquillo... Cosa ho fatto per meritarti?- Thomas molla il coltello e si getta fra le braccia della madre, che lo stringe forte. -Non lo so, mamma, mi hai cresciuto tu: è per questo che sono così incredibilmente perfetto.- Sente sua madre ridere. Lasciano andare quell'abbraccio un po' scomodo e Thomas torna a dedicarsi alla colazione, Helen riprende in mano il suo caffè. -Smancerie a parte, hai fatto i compiti?- Helen riprende il suo ruolo di madre e Thomas si stringe nelle spalle. -Mi manca fisica e letteratura.- Ammette, ma sa che ha tutto il pomeriggio libero per studiare tranquillo. -Maletteratura me la faccio fare da Newt.- Ride e prende il mano il vassoio con la colazione ormai completa, sparendo velocmente fuori dalla cucina, ignora i borbottii di sua madre. Sanno entrambi che non è vero. Per due motivi: Thomas non ha alcun bisogno che Newt gli faccia letteratura e perchè se anche glielo chiedesse, Newt non lo farebbe. -Sto arrivando con la colazione.- Thomas si annuncia dal corridoio, per poi fermarsi sullo stipite della porta. -Che tu, mio bellissimo fidanzato magro, mangerai insieme a me.- Dice e sorride. Quando si siede accanto a Newt, vede che il biondo stava chiudendo una scheda di google. -Newt. Porca di quella troia.- Newt ridacchia. -Non ti sei mandato tutta la storia per mail, vero?- E il silenzio di Newt basta per tutti e due. Thomas non sa se ridere o piangere. Lo avrebbe fatto anche lui, anzi lo aveva previsto. Ma si sente comunque un po' tradito. -Ti amo?- Sembra una domanda, quella di Newt. E Thomas non può fare altro che annuire.

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