Newt apre la bocca ma aspetta qualche secondo prima di parlare. -Tommy, lui non mi ha fatto niente, è... è successo solo una volta... non ti devi preoccupare, ok? Scusami, ti ho spaventato...- Thomas sente un colpo al cuore quando sente le parole: "è successo solo una volta", si chiede cosa. Come prima cosa cerca di rassicurare Newt, che si è ingobbito, sta guardando tutto di lato, ma che comunque rimane vicino a Thomas, seduto fra le sue gambe. Il moro guarda Newt, gli sembra così fragile, così esposto. -Newt, io...- Non sa precisamente cosa dire, cerca nel suo cervello le parole giuste ma quello sembra non rispondere. Thomas si sente sperduto. -Stai bene? Vuoi...- Non avrebbe potuto chiedere cosa più stupida, si maledice in tutti i modi. Deglutisce, è ovvio che Newt non sta bene. Un brivido gli percorre la schiena, trova parole che non sa di aver pensato, che scivolano fuori dalle sue labbra in tono dolce e rassicurante. -Newt, guardami. Se non me lo vuoi dire, non dirmelo, se fa troppo male. Adesso calmati però, ok? Io sto bene, non mi hai fatto nulla. Adesso ti abraccio, ok? Puoi piangere, puoi fare tutto quello che vuoi, ci sono io qui, io non sono lui...- Newt continua a non guardarlo, Thomas sente la tristezza impossessarsi del suo corpo, almeno per un attimo. Poi Newt si getta tra le sue braccia, sente il suo naso posato nell' incavo del collo. Sta tremando. Thomas lo stringe come può, un po' impacciato. Sente Newt mugulare qualcosa che non capisce e gli chiede di ripetere, il biondo alza un po' la testa senza però sciogliere l' abbraccio, Thomas non lo può vedere. -Mi dispiace, Tommy... sono un disastro.- sussurra piano, come se stesse per addormentarsi. -Newt, non devi scusarti per come sei, sei fantastico, non devi sentirti in colpa per quello che gli altri fanno a te, ok?- Thomas cerca di essere rassicurante, anche se la sua mente sta ancora elaborando un piano per trovare Adam e pestarlo di botte. Sente Newt lasciargli un bacio sulla spalla, appena sopra il colletto della maglietta. Thomas pensa che potrebbe morire felice in quel momento, ma non deve, non può abbandonare Newt adesso. Controvoglia scioglie l' abbraccio, posa una mano sul viso spento di Newt, sussurra. -Non se non vuoi...- E l' ombra di un sorriso spunta sulle labbra del suo ragazzo. Thomas sorride, pensa che forse una cosa giusta l' ha detta, per una volta. Si sporge per lasciare un bacio sul naso di Newt, che sorride definitivamente. -Te lo dico se mi giuri che non lo andrai a cercare per ucciderlo, è stata colpa mia, quella volta.- Il tono di Newt non è convinto, Thomas annuisce. -Lo vedremo se dovrò ucciderlo, lo vedremo.-
Newt è seduto sul letto, con le mani sulle gambe, intento a staccarsi le pellicine da intorno alle dita, quando Thomas rientra in camera con due grossi bicchieri d' acqua in mano. Ne porge uno al biondo mentre si siede sul bordo del letto. Newt beve un grosso sorso e sembra riprendere un po' di colore, l' acqua sembra l' unica costante nella vita del ragazzo. Thomas beve un po', poi posa il bicchiere sul comodino accanto a lui. Newt comincia a parlare, come promesso, senza che Thomas debba chiedere niente. Lo ringrazia nella sua testa per avergli evitato quell' imbarazzante incombenza. -Era l' estate del secondo anno, io stavo ancora bene, era il momento più felice della nostra relazione, quando pensavamo che cambiando scuola sarebbe andato tutto bene.- Newt batte le dita in sequenza sul bordo del bicchiere, senza fare rumore. -Lui era mezzo ubriaco e io no, non bevevo ancora. Eravamo nella casa delle vacanze dei suoi, che non sapevano della nostra relazione, con tutti gli amici che ci eravamo fatti al mare.- Thomas cerca di non pensare al peggio, ma la sua mente da bambino ansioso non lo aiuta. -Quando stavamo andando a dormire Adam mi ha detto che secondo lui piacevo a una tipa, una del gruppo. Io gli ho detto di no, che secondo me era solo geloso del fatto che potessi abbracciarla quando volevo e lui no, lui non si faceva mai abbracciare davanti agli altri. Gli ho detto che se avessimo potuto dirlo che eravamo fidanzati, non ci avrebbe provato con me quella. Mi ha detto che aveva un idea migliore, mi ha sbattuto al muro e mi ha fatto un succhiotto proprio qui.- Si indica distrattamente un punto a metà fra il collo e la mascella. Il suo tono rimane piatto mente parla, Thomas deve respirare forte per reprimere l' impulso di urlare. -Gli ho detto di smetterla e l' ho spinto via. Siamo andati a dormire senza dire niente. Poi la mattina lui si è scusato e mi ha aiutato a nasconderlo, io l' ho perdonato, me ne ero quasi dimenticato... ma poi tu mi ha dato quel bacio proprio lì e io mi sono sentito malissimo, mi dispiace tanto Tommy, tu non hai fatto niente di male, sono io che non riesco a diciassette anni compiuti a farmi baciare senza fare una cazzata. Lui era così convincente quando mi diceva che sarebbe andato bene...-Newt lo guarda, con la testa piegata, Thomas sorride un po' triste, cercando in tutti modi di reprimere la rabbia verso Adam, si immagina la scena fin troppo bene, anche se non ha mai visto Adam se lo immagina gande e grosso che sbatte al muro il suo Newt, fragile e spaventato. Si sente male per lui, si può solo figuare la sensazione terribile di sentirsi intrappolato così. Si meraviglia che la vita possa essere così cattiva con una persona meravigliosa come Newt. Il biondo si sporge in avanti per posare il bicchiere accanto a quello di Thomas, poi gli posa una mano sulla gamba. Thomas la prende e la incrocia alla sua, Newt sorride, il moro lo richiama. -Dimmi.- risponde guardandolo intensamente, con un' espressione tranquilla. -Ti prego, dimmi che non pensi davvero che sia stata colpa tua...- Thomas lo sta davvero pregando, spera che Newt non sia così distrutto da pensarlo. Il biondo resta in silenzio per qualche secondo. -L' ho pensato per tanto tempo, forse adesso non più, non lo so. Ma era colpa mia quando stavo alle sue avance.- Cerca di sviare la domanda, Thomas non insiste. Lo bacia, pianissimo, dolcemente, come non ha mai fatto. Newt sorride. -Che cosa ho fatto di bello per meritarmi te nella vita?- Sembra un domanda seria. Thomas scoppia a ridere immediatamente. -Stai scherzando? Dopo tutta la merda che hai passato ti stai davvero chiedendo che cosa hai fatto per meritarti una testa di cazzo come me nella vita? Newt...- Riesce solo a pensare che deve trovare un modo per dimostrargli quanto lo ama, quanto lo vuole accanto a sè. Ma Newt parla prima che lui possa continuare. -Tommy, per quanto io possa essere stupido, ti prego, sappi che non avrei voluto fermarti, mi sento così in colpa per aver pensato a lui quando finalmente avevo tra le braccia te. Sei solo tu quello che voglio.- Thomas si sente arrossire di brutto. In effetti, quella è la cosa più vicina a una dichiarazione romantica che Newt gli abbia mai fatto. Balbetta qualcosa in risposta, ma il suo cervello è totalmente disconnesso. "Sei solo tu quello che voglio." Si sente il cuore battere forte, la rabbia scivola via da lui come acqua. Passa qualche secondo in cui nessuno dei due dice niente, poi Thomas guarda Newt, lo vuole baciare, lo vuole far sentire al sicuro ma insieme ha paura di romperlo se solo lo stringe troppo. Odia questa sensazione, si maledice in tutti i modi, lui e le sue stupide paure. Newt sembra capire, si rattrista. -Cazzo, no, Tommy, ti prego non dirmi che adesso hai paura, ti prego Tommy scusami io non volevo...- Sembra passare un secolo prima che Newt parli ancora. -Io non sono fragile, cazzo, Tommy, non guardarmi come se fossi un cristallo, sono uno schifo di persona e mi dispiace di essermi comportato come una troia, ti prego Tommy baciami, non farti bloccare da me...- Il tono di Newt oscilla fra il disperato e l' irritato sembra che una tempesta stia infuriando nei suoi occhi, pronuncia quell' ultima parola come se fosse veleno. Il cuore di Thomas smette di battere, o almeno la sensazione è quella. La confusione nel suo cervello è totale, da una parte il suo lato forte vuole baciare Newt, vuole dirgli che è bellissimo e che non è un coglione, dall' altra si sente male al solo pensiero di cedere, sente che se lo baciasse sarebbe uno schifoso come Adam, che si approffita di un povero ragazzino che ha bisogno di amore. Torna la prima parte, che dice che è esattamente quello che deve fare, dimostrare a Newt che lo ama e poi la seconda, che gli urla che se solo si azzarda a toccarlo Newt potrebbe sparire, sgretolarsi e andare via, che non deve cedere, quello di cui ha bisogno Newt adesso è solo un amico e una spalla su cui piangere, non deve scopare. Si chiede se era questo il modo in cui litigava con Adam, finendo per farsi baciare e basta, arrendendosi. Thomas si alza in piedi, si allontana da Newt anche se sperava di allontanarsi da sè stesso. Sente che sta facendo la cosa sbagliata, sente che si pentirà amaramente e per sempre di tutto ciò che sta per dire, ma ormai la seconda parte ha vinto, e lui può solo sentirsi morire. -Newt, non ho nessuna intenzione di baciarti, non voglio approfittare di te, non devi nemmeno pensare che baciarsi sia il modo di risolvere il problema. Io voglio te, ma voglio il pacco completo, non solo le ossa e la pelle, voglio le cazzate, i pezzi da rimettere insieme e tutti i discorsi strani, voglio farti del bene, Newt. Mi farei schifo se solo provassi a metterti a tacere, voglio che tu mi dica tutto, che tu ti senta libero di dirmi tutto. Si vede lontano un chilometro che non ha bisogno di scopare, ma di una spalla su cui piangere. Cazzo, non so se Adam ti scopava dopo una litigata, ma io non sono lui, non ce la posso fare. Io voglio ascoltare i tuoi problemi, voglio farti sorridere, voglio vederti con quel cipiglio carino e confuso che fai quando dico una battuta squallida. Voglio ascoltarti quando parli di quanto faccia schifo Londra e quando dici che da grande vuoi fare l' ingegnere. Non so se è questo che vuoi tu, ma io non ho intenzione di... di essere come lui, cazzo, guarda come ti ha ridotto... Aspetterò tutto il tempo necessario, tutto il tempo che ci vorrà prima che tu, proprio tu, voglia di nuovo... fare quello che stavamo facendo, cazzo Newt non pensare mai che io voglia solo toccarti o cose del genere, sono stato io il primo a fare il coglione e a farmi prendere dal panico. Ti amo, Newt. E ho intenzione di dimostrartelo come Cristo comanda. Se poi non è questo che vuoi, mi dispiace, ma non ci posso fare niente.- Thomas agita le braccia ma non alza mai la voce, Newt è completamente terrorizzato, completamente inerme, trema, una lacrima gli scende sulla guancia, non guarda Thomas, guarda in basso. Thomas deglutisce con forza, poi continua, preso da un coraggio inaspettato, un po' sente di stare facendo la cosa giusta, un po' sente di stare facendo peggio. -E, Dio, non sai quanta paura io abbia di deluderti o di farti del male e mi faccio schifo ogni parola che sto dicendo ma davvero, ti prego, ti scongiuro non pensare che quello che fa schifo sei tu, non lo pensare mai cazzo. Io non voglio compatirti, non ho intenzione di dirti che va tutto bene o merdate del genere, perchè non va bene un corno. Ma non sei tu che non vai bene, è la vita. Non ho intenzione di provare a farti tornare come prima solo perchè mi fai pena, perchè non mi fai pena. Per nessun motivo. Ti voglio aiutare a tornare come prima solo perchè voglio che tu torni ad essere felice, non per avere la coscienza a posto. Potrei andare anche all' inferno se è questo che ti serve. Cazzo, non ho mai provato niente di simile a quello che provo per te. Sei stato tu a farmi scoprire che sono gay, che non dovevo sentirmi strano perchè tutti i miei amici scopano e fanno robe con le loro ragazze e se non ci fossi stato tu a dirmi che sono bellissimo penso che mi sarei chiuso in casa e avrei pianto perchè mi sarei sentito sbagliato. Ma tu ci sei, Newt, e sei tu che mi fai venire voglia di sorridere.- Thomas sente una lacrima scendergli sulla guancia destra, è la prima volta che dice quelle cose ad alta voce e si sente incredibilmente leggero e insieme appesantito. Guarda Newt, con il viso tra le mani, a poca distanza da lui, che piange incontrollato, con la schiena curva, con i capelli che alla luce della stanza sembrano fatti d' oro. Thomas respira forte se si rende conto di quello che ha detto. Di tutto. Si sente le gambe cedere, la testa girare, ma rimane fermo in piedi. Si fa prendere dal panico, pensa che è stato un coglione, che ha dato il colpo di grazia a Newt e che adesso lo ha perso per sempre. Pensa che non poteva dire cose più stupide di quelle che ha detto. Ma c'è una parte di lui che gli dice che ha fatto la cosa giusta, che la verità fa sempre bene, che se adesso non avesse detto tutto questo, probabilmente avrebbero il cuore spezzato in due. Si rende conto che gli ha detto quella cosa che stavano evitando di dire, l' ha detta. Gli ha detto "Ti amo".
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bones. newtmas!au
Teen Fiction[completa] -Mi sento costantemente troppo poco, troppo nascosto. Ma se pure decidessi di uscire allo scoperto, di mostrarti un lato di me che nessuno conosce, se anche io trovassi la forza di farlo, sarebbe troppo. Io sono terrorizzato dal fatto di...