Newt apre il cartone della pizza, facendo molto rumore. Thomas lo guarda con occhi amorevoli, lo aiuta a tagliare la pizza con le forbici. La cucina bianca é silenziosa. -Newt e il cibo.- Sussurra con un sorriso sulle labbra, Newt leva le mani, si appoggia allo schienale della sedia, una smorfia mista fra l' imbarazzato e il riso. Helen li sbircia in silenzio. Thomas finisce di tagliare la pizza di Newt e apre la propria, intanto il biondo si morde le labbra, fermo, guarda Thomas. -Tommy io ti odio.- Annuncia sottovoce. Thomas posa le forbici sulla tovaglia grigia. -Newt, tu mi ami. Come io amo la pizza.- Dice Thomas, sollevando una fetta filante di mozarella. Newt guarda la sua, prende una fetta anche lui, una goccia di olio gli scivola sulla mano e sul polso, si infila sotto i braccialetti di cuoio colorati dandogli fastidio. Posa la fetta sul cartone e si pulisce come può con un fazzoletto di carta, mentre Thomas ha già addentato la sua. Helen continua a guardarli in silenzio, ridendo sotto i baffi. -Newt, davvero, come hai fatto a vivere diciassette anni senza mangiare la pizza?- Newt lo guarda, gesticola come fa sempre. Thomas nota quanto sia carino il modo in cui tiene la pizza come se fosse una cosa delicata. -Tommy, quante volte ti devo dire che io e il cibo non andiamo d'accordo?- Il tono di Newt non è scocciato, Thomas posa la sua fetta, ride. -La pizza non morde, sei tu che mordi lei.- Newt ride, scuote la testa. Thomas spera con tutto se stesso di non sporcarsi con il sugo durante la cena -Adesso la pizza è anche femmina? Tommy, io ci rinuncio. Io, il cibo e le donne. Mi chiedo perchè sono ancora qui.- Newt guarda di sfuggita Helen, che gli sorride. La pelle ambrata della donna in contrasto con il giallo pallido del suo maglione. -Newt ma perchè lo sopporti?- Gli chiede, il biondo si stringe nelle spalle. Riprende la fetta e la morde con calma, guardando fisso Thomas, che ha un sorriso stampato in faccia. -Com'è?- Chiede il moro, addentando la propria. Newt sorride, si pulisce la bocca con il dorso della mano. -Ok, è buona.- Dice, per poi prendere un' altro morso. -Tom alla fine hai consegnato il compito di inglese?- Helen si rivolge a suo figlio, cambia argomento. -Sì ma'- Risponde vago. Helen posa la sua fetta e si pulisce le mani con il tovagliolo. Dopo qualche secondo di silenzio, sospira. -Ok, quindi voi due adesso state insieme.- Passa lo sguardo da uno all' altro. Entrambi si colorano di rosso, si guardano di sfuggita. -Mamma ti prego, non dire nulla di imbarazzante. Per favore.- Thomas agita la sua fetta di pizza. Newt deglutisce forte. -Stavo per dire che almeno non devo spiegarvi come si rimane incinta. - Ribatte Helen, Newt non trattiene una risata. -Tommy non mi avevi detto di avere una madre simpatica.- La madre sorride gentile a Newt. Il moro si gira sulla sedia, guarda il suo ragazzo. -E tu non mi avevi detto di essere eretico.- Dice, indicando il cartone della pizza. Newt gli fa la linguaccia, per poi prendere un atro morso della sua fetta. -Lo vedi come sei? Prendi A in tutto e poi mi fai la linguaccia. Mi chiedo perché stiamo ancora insieme.- Thomas si finge arrabbiato, rotea gli occhi, riporta la sua attenzione sul cibo. Lascia cadere la crosta mangiucchiata al bordo del cartone. -Davvero prendi A in tutto?- Chiede la madre di Thomas, guardando Newt. Il biondo esita un secondo. -Io... quasi.- Sorride. Si pulisce le mani con un fazzoletto. -Newt fa lettere ed è un secchione.- Dice Thomas. Il biondo gli tira un calcio sotto il tavolo, anche se sorride ancora. -Oh che bello, anche io ho fatto lettere al liceo. Cosa stai studiando adesso?- Helen e Newt conversano un po' sulle cose da studenti di lettere, il cuore di Thomas batte regolare, si sente tranquillo. Sta andando tutto bene, la sua ansia sta svanendo. I tre continuano a conversare tranquilli, nel tempo in cui Thomas e sua madre hanno finito la pizza, Newt è ancora a metà. Helen si alza per buttare il suo cartone vuoto, lasciando i due da soli. Il biondo guarda la sua pizza, poi guarda Thomas, che si sta pulendo le mani. Chiudono entrambi il cartone, Thomas sorride. -Ti amo.- Dice, allunga la mano per coccolare Newt, che si sporge in avanti, si danno un piccolo bacio di conforto l'uno per l'altro. Proprio in quel momento Helen rientra in cucina e i due si allontanano veloci come fulmini, facendo scricchiolare le sedie. -Newt, adesso devi tornare a casa da solo?- Chiede Helen, togliendo i bicchieri da tavola e portandoli al lavandino. Newt si strofina le mani con il fazzoletto ormai accartocciato, esita un secondo. -Sì, torno in autobus.- Thomas ha già capito l' intenzione della madre. Un po' la vuole fermare, un po' no. Helen dirà a Newt di restare per la notte, mettendo in imbarazzo entrambi. I due hanno dormito insieme solo quella volta dopo la discoteca e non erano neanche in pigiama. Non che a Thomas dispiaccia passare la notte con Newt, ma la madre sarà nella stanza accanto, non sarà come quando sono soli. -Puoi restare per la notte.- Dice Helen, confermando i pensieri di suo figlio. Intanto Thomas si è alzato e sta aiutando a sparecchiare, Newt é fermo in un angolo della cucina. -Mi sento inutile in questo momento.- Sussurra quando il moro gli passa davanti, Thomas ride. -Come devo chiamare tua madre, "signora"?- Chiede sottovoce. Thomas anticipa il suo ragazzo. -Mamma quanto ci devi mettere in imbarazzo ancora?- Newt gli prende la mano, Thomas sorride. Helen apre il getto d'acqua del lavandino per sciacquare i bicchieri, ancora girata di spalle. -Quanto basta per far rimanere il tuo simpatico ragazzo per la notte.- Thomas cerca di intercettare lo sguardo di Newt, il biondo mima qualcosa con le labbra che non riesce a capire. -Ma non ha il pigiama e domani c'è scuola.- Dice Thomas, capendo al volo le parole del suo ragazzo. -Domani andate a scuola insieme, dov'è il problema? Newt ha tutti i libri qui, no?- Newt sorride. -Sì è vero.- dice piano. Thomas cede, ride piano. -Ok, ma che pigiama usa?- Chiede, indicando con le mani prima se stesso e poi Newt, per accentuare la differenza di corporatura dei due. Helen si gira, si asciuga le mani con il panno, li guarda. E poi dice una cosa che Thomas non si sarebbe aspettato. -Vai a prendere quelli di Allen. Stanno nella busta per la parrocchia.- Helen si stringe nelle spalle. Newt pure sembra interdetto, stringe più forte la mano di Thomas. -Ok, va bene.- Dice Thomas non troppo convinto, esce di fretta dalla cucina con Newt dietro. -Tommy tutto ok?- Chiede il biondo mentre comminano per il corridoio. Thomas sorride, mentre apre l' armadio dell' ingresso, guarda Newt. -Sì scemo.- Sorride. -Com'era la pizza?- Chiede per cambiare argomento, mentre si piega per cercare fra i vestiti ripiegati in un angolo. Fra le diverse magliette c'è anche una tuta. Prende quella e una maglietta nera, la più sobria che ha trovato. Newt si appoggia al muro, tranquillo. -Era buona.- Ammette, sorridendo furbo. Thomas si tira su, porge al biondo i vestiti. -Scusa se sono un po' rovinati, se vuoi ti do una della mie magliette.- Newt li prende, gli butta un' occhiata. -Mi stai seriamente chiedendo se preferisco una maglietta nera vecchia alla maglietta del mio ragazzo? Senza offesa per Allen ovviamente.- Thomas ride.
Newt è bellissimo con la maglietta di Thomas addosso, non che sia molto diversa da quelle larghe che porta quando fanno educazione fisica. Thomas si avvicina a lui, Newt fa un giro su se stesso, allargando le braccia. Sorridono entrambi. Thomas di sfila la sua e prima che possa prendere il suo pigiama, è già in qualche modo finito sul letto a baciare Newt. Gli passa le mani sui fianchi, gli bacia le labbra piano, stesi sul letto. Lo stringe a sé con delicatezza, mentre il biondo gli carezza i capelli con una mano. Thomas non si è mai sentito così bene. Bacia il collo di Newt, lo sente ridere sommessamente. Il succhiotto di prima molto evidente sopra il colletto. -Come farai... domani?... C'è scritto Thomas da tutte le parti.- Dice fra un bacio e l' altro. Prende a indicare un morsetto sul collo, poi il succhiotto dall'altro lato. Poi le sue labbra. -Qui, qui, qui.- Newt gli morde il dito, Thomas ritira la mano sorpreso. -Oh, oh, come farai tu domani?- Replica il biondo, sfilandosi la maglietta velocemente, allontanandosi momentaneamente da Thomas. -C'è scritto Newt qui...- Indica il suo collo, ora scoperto. -Qui...- Sussurra, indicando il graffietto sulla spalla di Thomas, sempre opera sua. Newt si ristende, Thomas lo abbraccia, sente la sua pelle calda contro la propria. Newt si avvicina con la bocca al suo orecchio, sussurra piano. -E qui...- Thomas sente qualcosa strusciare sul pantaloni, geme. Si ritira, blocca le braccia di Newt e lo tiene fermo, salendo a cavalcioni su di lui. -Signorino Sangster, cosa mi combina?- Replica la voce profonda del prof Malan, chinandosi. Le labbra di Newt piegate in un sorriso. Riprendono a baciarsi, incuranti di ogni altra cosa. Almeno finché non si sente un rumore in corridoio. Thomas scende subito dal letto, ridendo. Sua madre non si fa neanche vedere, probabilmente stava solo passando per andare in camera sua. Newt ride, si morde il labbro inferiore. -Sei bellissimo.- Gli dice Thomas riavvicinandosi al letto, Newt ancora steso. Si appoggia con le braccia, gli lascia un bacio veloce. Prende la sua maglietta del pigiama da sotto il cuscino. Segue con gli occhi la figura snella di Newt, si infila la maglietta in silenzio. -E tu sei un cazzone. Ecco cosa.- Newt si mette a sedere di scatto, riprendendo la sua maglietta. -Perché?- Chiede Thomas, sorpreso. -Perché preferisci Cheubecca ad Ian Solo.- Newt si sistema i capelli scompigliati con le mani.
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bones. newtmas!au
Teen Fiction[completa] -Mi sento costantemente troppo poco, troppo nascosto. Ma se pure decidessi di uscire allo scoperto, di mostrarti un lato di me che nessuno conosce, se anche io trovassi la forza di farlo, sarebbe troppo. Io sono terrorizzato dal fatto di...