5. Flashback

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Ambientato due giorni prima del primo flashback.

Newt esce dalla classe di storia con la testa per aria. Non ha un pensiero particolare in testa, sono tutti troppo affollati e rumorosi che non ce la fa a concentrarsi su uno solo. Anche il corridoio in cui Newt cammina velocemente diretto verso il bagno è affollato e rumoroso. Sente il bisogno impellente di stare da solo. Io non appartengo a questo posto. Si ripete come una litania nella sua mente queste sei parole. Cinque, se si sente poco in vena. Non appartengo a questo posto. Newt ha finalmente un pensiero fisso in testa. Allontanarsi da lì. Ma come? Male. Il dolore. Quello lo allontanerà da lì. Il dolore lo stordisce sempre. Ma prima deve vomitare. Raggiunge il bagno e si catapulta nell'unico scompartimento sudicio ancora libero. lascia cadere lo zaino a terra e sente un colpo alla porta. Perchè non ha controllato che Devan e compagnia bella non fossero in bagno prima di entrare? Perchè? Altro colpo alla porta. Trattiene un conato di vomito. Ma non c'è nulla da vomitare. Il suo ultimo pasto risale al pranzo di ieri, non è possibile che possa vomitare quello. Trattiene il respiro. -Moccioso. Facci entrare. Ho proprio voglia di un pompino.- Newt si porta una mano alla bocca. Non lo deve ascoltare. Se li ignora, se ne andranno. Se li ignora smetteranno. Magari. Terzo colpo alla porta. Newt sa benissimo che stanno solo giocando con lui. Potrebbero aprire la porta ogni secondo, non gli serve di certo il permesso di Newt per entrare. Newt si abbassa e apre la zip della tasca piccola del suo zaino alla ricerca disperata dell'inalatore per gli attacchi di panico. Non ha le pillole appresso oggi, Hannah gliele ha tolte dopo che ha scoperto che ha provato a prenderne otto tutte insieme prima di andare a dormmire. Era arrivato a quattro, cazzo. Inala, il familiare sapore zuccheroso e freddo in bocca. -Che stai facendo, frocetto?- Chiede Sebastian, con una finta voce apprensiva. Newt non sa che fare. Odia questo momento di stallo, prima che entrino a pestarlo di botte. Gli fa quasi sperare che questa volta lo lasceranno in pace. Che questa volta si ricordino che hanno di meglio da fare. -Mi sono rotto il cazzo.- Sente Devan dire, prima che con un calcio spalanchi la porta. Newt è ancora accucciato a terra con l'inalatore in mano, lo zaino davanti. Il suo cervello stacca. Sente solo delle risate. E poi, chissà come, si ritrova con Sebastian che gli tiene da dietro i polsi sollevati sopra la testa. Il piedi di Newt a malapena toccano terra. Potrebbe lanciarlo, se solo Sebastian volesse. Come un bambolotto. Callum è appoggiato allo stipite della porta, a controllare se arriva qualcuno, con le braccia incrociate al petto. Newt non respira, non vuole respirare. Devan si è abbassato e fruga nella tasca dello zaino di Newt. Che cosa cerca? Newt ha smesso di portarsi in giro qualsiasi cosa di valore, qualsiasi cosa di cui gli importi. Newt ha smesso di indossare i vestiti che gli piacciono davvero, perchè Devan e Callum gli hanno sporcato o strappato quasi tutte le magliette che adora. Lo hanno gettato nel fango il giorno in cui indossava i suoi unici skinny jeans. Newt è un fantasma, che cosa puoi rubare ad un fantasma? Oh, ma c'è una cosa che Newt nasconde nella tasca interna. Ed è ovviamente inutile sperare che Devan non la trovi. Non esite che il Fato, per una volta, sia dalla parte di Newt. Sta scomodo, con le braccia così sollevate, ma non si azzarda nemmeno a chiedere umilmente di lasciarlo stare. Non servirebbe a niente. Li diverte e allora perchè parlare? Newt vorrebbe chiudere gli occhi ma si sente come bloccato, mentre vede Devan che apre la zip della tasca interna. Della tasca nascosta. -Picchiami, per favore.- Sputa fuori Newt. Deve distrarlo. Devan non può scoprire che cosa nasconde la tasca. Devan gira la testa di scatto verso di lui, sorpreso. Newt deglutisce a vuoto. -No.- DIce semplicemente Devan, dopo un secondo di esitazione. Callum e Sebastian fanno per protestare, ma Devan li zitta con un movimento della mano. -Perchè no? T-ti prego. A-ammetti che v-vuoi solo p-prendermi a calci. Piangerò, s-se vuoi.- Non ha altra scelta. GIà trema. -Ma sei uscito di testa?- Sente Sebastian ridere, mentre Devan lo scruta in volto. Newt tiene lo sguardo fisso sulle mani di Devan che sono ancora pericolosamente vicine alla tasca. Devan segue il suo sguardo. Sorride maligno. -Oh, ma che bravo. Sveglio il moccioso.- Dice, Callum e Sebastian non capiscono ma Newt sa che Devan, purtroppo, ha capito. -Che succede?- Si azzarda a chiedere Callum e Devan gli risponde senza girarsi. -Lo scopriremo presto, no Frocetto?- Newt guarda la scena come se fosse al rallentatore. Devan allunga di nuovo le mani e infila una nella piccola tasca nscosta. Passa un secondo e sembra passare un'eternità prima che Devan tiri fuori, stringendo fra il pollice e l'indice, la lametta. Non può essere successo. Non potrebbe andare peggio di così. Newt sente Sebastian irrigidirsi per un attimo alla vista dell'oggettino affilato nelle mani del suo amico. Callum  è impassibile. Devan, invece, sorride. -Vedi il Frocio. Chi se lo sarebbe mai aspettato?- Si sta alzando. Il bagno è piccolo e da in piedi già decisamente troppo vicino a Newt. Callum irrompe in una risata, Sebastian stringe la presa sui polsi del piccolo Newt. Newt trema. Devan osserva la lametta con un ghigno in volto. -Che cosa ci fai con questa, eh? Fai il cattivo ragazzo? Ti tagli i polsi e metti le foto su Tumblr come le bambine depresse?- Newt non ha TUmblr. Troppo gay. Non si può permettere una cosa simile. Non si può permettere un posto sicuro. Lui non ha posti sicuri. Non appartengo a questo posto. -Non ha tagli sui polsi.- Annuncia Sebastian dopo un veloce controllo. newt lo sa benissimo che non ha tagli sui polsi. Non se li può mica fare dove si vedono. Sarebbe una richiesta di aiuto troppo esplicita. Non si può. Attirerebbe troppa attenzione. E Newt, di attenzioni, ne riceve di fin troppo sgradite. No, decisamente non ne vuole altre.  -Ah, no? Dove ti tagli allora?- Devan sembra porre quella domanda seriamente, come se si aspettasse una vera risposta. Newt chiude gli occhi, deglutisce a vuoto. Stai zitto, gli dice la voce. -Le gambe? ah, di sicuro. Per questo non ti fai mai vedere nello spoiatoio, uh?- In realtà non sono neanche le gambe. In spoiatoio non si fa mai vedere perchè gli altri lo picchiano o lo spingono letteralmente fuori per poi sbattergli la porta in faccia dicendogli di andare in quello delle femmine. Stai zitto, dice la voce. E Newt non dice niente. Devan sorride. -Ci ho azzeccato?- Chiede, quasi fiero. Non riceva risposta. Newt sente il battito cardiaco alle stelle. -Perchè non lo aiutiamo, eh Dev?- Sebastian ridacchia. Callum batte una volta le mani. Newt, semplicemente, muore. Almeno, è così che sembra. Posso fare male con calci e sberle, ma con una lametta? Lo possono uccidere. Basterebbe un taglio sul polso, oppure uno sul collo, oppure uno sulla gola. Gli potrebbero togleire i pantaloni. No, non può succedere. -Ottima idea Seb. Questa è la cosa più intelligente che io ti abbia mai sentito dire.- Devan sposta il peso da un piede all'altro, squadra Newt da capo a piedi. Come se fossero un pittore e un quadro e la lametta fosse il pennello. Colorati di sangue. Non sarebbe male, morire per mano di Devan. Almeno Hannah avrebbe qualcuno da incolpare. Si potrebbe sentire un po' meno in colpa. Devan, Sebastian e Callum passerebbero i guai che si meritano. Newt non ha lasicato nessun biglietto di addio, però. COmunque dubita che ne avrebbe lasciato uno se si fosse ucciso da solo. Non ha più niente da dire. Quando ti tieni le cose per così tanto tempo dentro ti dimentichi come si fa a tirarle fuori. -Allora? Le gambe? Tu che dici Cal?- Newt non si muove, tanto è morto, no? Callum scuote la testa. -No, se gli tocchi i pantaloni poi gli viene duro al frocio.- Tutti ridacchiano. Newt no. La presa sui polsi si fa più salda, fa male, ma non lascerà i segni, Sebastian é troppo bravo. -Intanto gli rimoderniamo questa maglietta. Voi froci ci tenete tanto ai vestiti, non è vero?- Devan si avvicina e afferra la maglietta nera di Newt. Tanto questa maglietta non gli piaceva. Ha una maglietta di ricambio nell'armadietto, possono fare quello che vogliono con questa. Devan si morde un labbro mentre si industria nel bucare e poi tagliare il tessuto con il solo aiuto della lametta. Comunque, riesce a fare un taglio perpendicolare sul fianco destro. -Perfetto.- Ridacchia. Sebastian muove Newt, che è morto, in modo che Devan abbia libero accesso al lato sinistro del busto di Newt. Parte da poco sotto il colletto della maglietta e comincia a tagliare. Apre uno squarcio, ma stavolta non sta tenendo il tessuto sollevato con la mano. Newt non è morto, perché sta sentendo il dolore. Dalla metà del petto fino quasi al fianco, la maglietta viene tagliata. Insieme alla pelle di Newt. Sebastian gli tappa la bocca con la mano, Newt non sapeva di stare urlando. Devan si porta un dito alla bocca e guarda negli occhi Newt mentre gli fa segno di stare zitto. Il taglio non è profondo, probabilmente non rimarrà la cicatrice, per fortuna. Ma brucia. Da morire. Non sta uscendo molto sangue, solo quanto basta per sporcare la pelle e la lametta. Devan sorride soddisfatto, Callum batte le mani. Le lacrime sfocano la vista di Newt. Perché non è morto sul serio, prima? -Basta, per oggi.- Annuncia Devan e immediatamente Sebastian molla Newt, che cade a terra. Nemmeno ci prova a stare sui suoi piedi. Perché non è morto? La ferita brucia. Il cuore brucia. Gli occhi bruciano. -Suona fra tre minuti, andiamo via da qui.- Callum e gli altri due vanno via, chiudendosi la porta del bagno alle spalle. Devan si è portato via la lametta. Perché non è morto? Perché Devan non lo ha ucciso? E quando nulla poteva andare peggio, sente dei passi nel bagno ormai vuoto. La campanella è suonata e Newt non se ne era neanche accorto. Qualcuno spalanca la sua porta. Newt è accasciato a terra accanto al cesso e al suo zaino, ci sono un paio di gocce di sangue a terra. Lo zaino è aperto e disordinato. Quel qualcuno alla porta è Adam, ma Newt non lo saprà mai. Perché non ha il coraggio di alzare lo sguardo e Adam se ne va. E Newt, quando entra in classe con venti minuti di ritardo, la carta igienica premuta a caso contro la ferita e una maglietta pulita, si prende un'ammonizione per il ritardo. Quel giorno il bidello passa in tutte le classi e avvisa i maschi che fare le porcherie nel bagno della scuola è da sfigati e che si li becca, la prossima volta, li farà espellere.

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