LEI
"Stai attenta...ti stanno cercando...ti hanno trovata...sono quasi..."
Mi sveglio con il cuore che pulsa contro la gabbia toracica; sono una spugna di sudore, e mi fischiano le orecchie...
Chi parlava ? Chi mi sta cercando?
Era una voce femminile ed era molto preoccupata, ma "qui " non c'è nessuno.
Ma...ma sono nel letto di Aiden!
Lui non c'è, è rimasto solo il suo profumo...
Stranamente questa notte non ho avuto incubi, forse perchè non ero sola ed ero tranquilla vicino a lui:
tra la menta, lo zucchero e le sue braccia che mi cullavano.
Non ricordo a pieno gli avvenimenti di ieri sera, ricordo solo:
Confusione, rabbia e preoccupazione in un Aiden che dava di matto, contro ...Ryan, e il sapore dolce del miele che mi scivolava in gola nella sua consistenza.
Ryan mi ha salvato la vita! Ma c'è ancora qualcosa che non mi convince in lui; si comporta in modo così strano sin dalla prima volta che ci siamo visti.
Ricordo come rimase impalato quando il suo sguardo incontrò quello di Aiden.
Inalo un profumo proveniente dalla cucina, così provo ad alzarmi, ma...
Una fitta dolorosa alla schiena mi impedisce di poggiare i piedi per terra.
Resto così, a fissare la finestra dalla quale riesco a vedere i grandi palazzi di vetro, su uno sfondo di un cielo azzurro e sereno: come me.
Mentre sono immersa nel panorama, vedo la testa di Aiden entrare nella mia prospettiva.
È a torso nudo con quel suo solito rossore che gli tinge le guance, e solo ora mi accorgo con la luce del sole che ha le lentiggini sul naso.
Ha in mano un vassoio con sopra due croissant, un succo di arance e una barretta di cioccolata.
<Buongiorno> mi dice con un sorriso sghembo e nel frattempo poggia il vassoio davanti a me.
Si sdraia sul letto poggiandosi sul lato destro con un braccio per sorreggersi la testa, mentre io gli faccio spazio incrociando le gambe. In questa posizione i suoi pettorali e i bicipiti si contraggono, rendendolo ancora più muscoloso.
<Come hai dormito?> si affretta a chiedere. Forse lo chiede perché sono rimasta così immobile a fissarlo.
<Be..bene, grazie per la colazione, non dovevi.>
<Penso che dopo ciò che è successo ieri, tu abbia bisogno di assumere zuccheri.>
Prendo un croissant e lo addento. È soffice e allo stesso tempo croccante, e ha un retrogusto di...di miele.
<Li hai fatti tu?> domando curiosa.
<Perché non ti piacciono...>
Lo fermo prima che possa pensare che non siano di mio gradimento.
<No sono buonissimi, e sento anche il sapore del miele>
A questo punto assume la mia stessa posizione, togliendo il vassoio davanti e avvicinandosi.
<Per quale motivo non mi hai detto che continuavi a fare sogni strani? Voglio solo aiutarti> così dicendo abbassa la testa e la inclina leggermente di lato.
<Non voglio metterti altri pensieri in testa, ma se proprio ci tieni, posso raccontarti il sogno di ieri sera.>
Con occhi molto attenti, inchiodati nei miei, mi guarda ed io inizio a raccontare:
<Ero immersa nella morbidezza delle nuvole illuminate dalla luce del sole che mi riscaldava la pelle; mi sentivo leggera e spensierata, ma allo stesso tempo avevo l'impressione di dover fare qualcosa. Sulla mia schiena c'era qualcosa, qualcosa di bianco, grande e possente. Era quello che mi sosteneva, ma non ho fatto in tempo a capire cosa fosse, perché una voce mi fischiò improvvisamente nelle orecchie dicendomi: "Stai attenta piccola, io sarò con te..." Dopodiché sono precipitata nel vuoto e all'urto con il suolo...mi sono svegliata mentre dalla mia schiena fuoriusciva sangue.>
Quando finisco mi accorgo che Aiden si aspetta qualcos'altro, così continuo: <Invece prima di svegliarmi ho sentito la stessa voce che mi diceva che qualcuno mi stava cercando e...mi ha trovata.>
In un gesto inaspettato, mi abbraccia e mi poggia la mano dietro la testa mentre con quella libera mi scosta i capelli da sopra l'orecchio e mi sussurra:
<Ieri mi hai spaventata, ho avuto paura di perderti, non mi sarei mai perdonato una cosa del genere>
Avverto nella sua voce pura paura.
Ci allontaniamo, anche se vorrei che questo momento non finisse mai.
<Io devo sistemare i miei lavori nella galleria d'arte, perchè il direttore mi ha fatto chiamare. Ti va di venire con me?>
Gli dico di sì così iniziamo a prepararci.
Metto dei jeans con la maglia che abbiamo comprato insieme.
Devo molto a questo ragazzo...
Dopo aver finito lo trovo sulla porta che mi aspetta con indosso una camicia bianca e dei jeans neri e con in mano un grosso scatolone. Questa veste gli dona molto e il bianco mette ancora più in risalto il colore chiaro dei suoi occhi.
Entriamo in macchina, penso sia quella di quando mi ha salvata, ma non la ricordo bene.
Accende la radio e inizia a girare varie stazioni, fin quando poi non la spegne. Forse non ha trovato niente di interessante.
Ha per tutto il tempo gli occhi fissi sulla strada, anche quando inizia a domandarmi:
<E se tutti questi incubi siano collegati tra loro...anzi e se fosse collegato con il tuo passato?>
Non ci avevo mai pensato... ma può essere vero, forse ha ragione!
Prima che potessi esprimere il mio entusiasmo aggiunge:
<E se Ryan c'entrasse qualcosa con tutta questa storia? Lo conosci? Lo hai mai visto?>
Noto che si sta innervosendo da quando ha citato Ryan...
<No, te l'ho detto. Io non ricordo assolutamente niente del mio passato.
Mi sono risvegliata in una foresta; affamata, dolorante ed impaurita...>
<Non mi piace quel ragazzo, non mi ispira assolutamente fiducia.
Non voglio che tu abbia niente a che fare con lui hai capito?> ha uno sguardo duro e freddo, quasi mi intimorisce quando dopo aver tirato il freno a mano punta il suo sguardo nel mio.
Siamo arrivati. Scende dalla macchina ma io resto sul sediolino a fissare il vuoto mentre lui fa il giro della macchina per aprirmi la portiera.
<Cosa c'è che non va? Sono...sono stato io? Mi dispiace, non sono arrabbiato con te solo che...quel ragazzo mi innervosisce troppo!>
Mi prende per mano e mi fa scendere, poi prende lo scatolone nella macchina e ci avviamo verso l'entrata.
Rimango immobile a fissare la grandezza di questo edificio. È fantastico!
"Vancouver art gallery", un'insegna in stile moderno, che fa contrasto con l'edificio in stile antico.
Aiden che ormai mi aveva superata, si volta e con un cenno della testa mi invita a salire la lunga scalinata.
Entrati una ragazza bionda con i capelli raccolti in una crocchia, vestita con un tailleur color crema, ci invita ad accomodarci nell'ufficio del direttore.
Prima di varcare la soglia mi ferma con la mano... Ma neanche il tempo di parlare che Aiden le dice: <Lei è con me>
Ci sediamo sulle due poltrone nere di pelle, di fronte la scrivania anch'essa di legno laccato nero.
Aiden inizia a tirare fuori i suoi lavori dello scatolone. Per aiutarlo infilo la mano anch'io nello scatolone, ma non volendo le nostre mani...si incontrano provocandomi un brivido che mi scorre per tutto il corpo.
Guardiamo entrambi le nostre mani e poi...alziamo lo sguardo e...con un colpetto di tosse, il direttore, che in questo momento ci guarda dalla soglia della porta, interrompe questo attimo imbarazzante.
<Sa...salve signor Johnson> dice andandogli in contro.
Si salutano una una forte stretta di mano.
<Ehm, vi ho portato il mio lavoro, sperando di avere la vostra approvazione.>
Prende dallo scatolone una fotografia molto grande. Non l'ho vista forse perchè era sul fondo della scatola ed era girata sul retro.
La foto, in bianco e nero, raffigura una giovane ragazza stesa su un letto con i capelli sparsi sulle coperte. Era completamente nuda con un lenzuolo che le copriva le parti intime e in fondo alla foto c'era la sua firma. È molto bella.
Aiden quando guarda la foto, arriccia le sopracciglia e sospira. Forse la conosce, può essere che sia una sua amica.
Il direttore prende in mano la fotografia e ne rimane esterrefatto. E euforicamente esclama: <Si questa è proprio la mia preferita! Ma a mio parere signor Hudson, dovrebbe cambiare un po' i soggetti delle sue foto, visto che la maggior parte riprendono sempre la stessa ragazza>
Poggiando la foto sulla scrivania, alza lo sguardo e inizia a fissarmi e pian piano mi si avvicina. Non so cosa vuole fin quando mi indica:
<Lei! Signor Hudson, sembra perfetta, è la sua ragazza?>
Ci guardiamo fin quando lui si affretta a controbattere: <No no, è solo un'amica, ma accetto il suo consiglio.>
Non so cosa dire in questo momento, posare per lui? Forse è un'idea fantastica e imbarazzante allo stesso tempo.
Salutiamo il direttore e la ragazza che ci ha accolti all'ingresso.
Visto che è ora di pranzo, raggiungiamo a piedi il bar dove andammo a mangiare l'ultima volta.
Dopo aver ordinato mi faccio coraggio e gli domando chi sia la ragazza della foto.
Mi dice che era la sua ex fidanzata. Erano fidanzati da due anni quando poi il suo migliore amico, Zac, se l'è portata a letto. Mi dispiace perchè sembra che ci tenesse tanto. È stato un gesto davvero brutto dal suo "amico".
Vedendo la sua tristezza mi affretto a cambiare argomento.
Il viaggio di ritorno è stato molto silenzioso, entrambi eravamo immersi nei nostri pensieri.
Adesso è il momento di prepararci, non ho mica dimenticato la festa di sta sera?
Appena saliti nell'appartamento, mi dirigo in camera per prendere il vestito bianco con il cinturino oro.
Vado davanti allo specchio per vedere la mia immagine, pavoneggiandomi con questo fantastico vestito. Anche Aiden entra in stanza e mi domanda:
<Hai ancora voglia di andare a quella festa? Insomma, non vorrei che dopo ciò che è successo ieri...>
<Si, non la perderei per nessun motivo.> gli sorrido <Adesso, se non ti dispiace vorrei prepararmi e dovresti fare lo stesso anche tu>
Con le mani in alto in segno di resa, prende i suoi vestiti dall'armadio e si dirige in bagno ridendo.
Ci impiego un po' a prepararmi, anche se penso di aver fatto un bel lavoro.
Il vestito mi calza a pennello, e ho raccolto i capelli in una coda alta, lasciando scoperto il viso.
Quando entro in cucina, Aiden è già pronto e non appena mi vede rimane letteralmente a bocca aperta.
<S...s...sei fantastica!>
Gli sorrido per mostrargli la mia gratitudine, prende le chiavi e ci dirigiamo verso l'indirizzo che c'è scritto sull'invito.
La casa dove viene svolta la festa è enorme.
Ragazzi e ragazze escono ed entrano dalla confraternita ridendo e scherzando, con bicchieri in mano.
Già da fuori si sente la musica forte provenire dal retro. Entriamo e accompagnati da un gruppo di ragazze ci ritroviamo nel centro della festa.
C'è una scala al centro che porta al piano superiore e sotto ci sono divanetti dove ci sono ragazzi intenti a giocare con una pallina da ping-pong, cercano di farla entrare nei bicchieri.
Altri ragazzi sono accanto alle casse e ballano. Sembra molto divertente!
Tiro Aiden dal braccio e cerco di entrare nella mischia...
Inizio a muovermi, come fanno le altre ragazze, facendomi trasportare dalla musica.
All'improvviso vedo un gruppo di persone prendere un ragazzo in braccio e farlo saltare sulle nostre teste.
Ha un numero sulla maglia, penso sia uno dei giocatori, e da come esultano capisco che hanno vinto la partita.
Dopo un po di tempo passato a ballare inizio a sentire caldo e ad avere bisogno di bere.
<Aiden io ho un po' sete, possiamo andare a bere qualcosa?>
Lui mi porta vicino un divano e mi dice:
<Aspettami qui vado e torno>poi si allontana, ed io rimango da sola a guardare tutte queste persone che ridono e si divertono...mi piacciono le feste.
Ma qui dentro fa troppo caldo!
Mi guardo in giro alla ricerca di una porta o una finestra e vedo una porta che sbuca sul retro. Solo per pochi minuti, Aiden non si accorgerà neanche che sono uscita.
Fuori ci sono altre persone, alcune conversano, altre fumano e poi c'è anche qualcuno che qua e là vomita... Forse hanno bevuto troppo.
Il retro è davvero bello, c'è una piccola piscina e dietro di essa si estendono degli alberi. Vedo una panchina libera e mi affretto a raggiungerla.
Mi siedo con l'intenzione di restarci per poco tempo ma...all'improvviso sento un emozione che ho spesso provato...PAURA.
Due mani dall'oscurità degli alberi mi afferrano, una mi cinge la vita e l'altra è intenta a zittirmi tappandomi la bocca. Cerco di urlare ma la mano,troppo stretta, me lo impedisce.
Mi trascina nel buio e nel silenzio.
<Ti ho trovata finalme...>
E prima che riuscissi a vederlo o a vederla in volto, un bagliore grigio-azzurro mi costringe a chiudere gli occhi...ANGOLO AUTRICE:
Ecco il tanto atteso momento di scegliere il volto di Deianira:-BASK INCHAMP
-DOUTZEN KROES
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RosyAnna00
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General FictionTRAMA: Lei, una bellissima ragazza che non ricorda nemmeno il suo nome. Lui, un ragazzo che scappa dal suo passato, per andare incontro ad una nuova vita, stravolta dal suo arrivo. Un incontro un po' insolito contraddistinto da magie, segreti, legg...