CAPITOLO IX

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Lo guardo chiudersi la porta alle spalle.
Adesso sono sola, completamente sola, e non ho mai apprezzato l'dea di rimanere troppo tempo senza qualcuno che mi tenesse compagnia.
Prendo il cellulare che mi ha dato Aiden e lo poggio sul tavolo da pranzo, vorrei chiamarlo ,ma è a un colloquio importante e lo distrarrei soltanto, ma una cosa è certa, di sicuro non posso rimanere con le mani in mano per tutto il tempo che lui non ci sarà.
Per tenermi occupata, prendo gli inviti che sono a terra accanto alla porta e inizio ad aprirli. Sono due biglietti blu con la scritta bianca e delle stelline qua e la.

INVITO AL VANCOUVER'S TEAM PARTY:

Dopo aver assistito alla partita della fine stagione di football, daremo una festa in onore della squadra. Divertimento allo stato puro!
APPUNTAMENTO ALLE 8 P.M.

Non so se sia stata una buona idea accettare questo invito, e se fosse tutto sbagliato? Forse dovrei andare via e lasciare questo ragazzo libero, non posso essere un peso per lui, e lui è troppo gentile per mandarmi via, non mi direbbe mai che sono diventata di troppo. Però devo ammettere che mi piace stare in sua compagnia e devo solo ringraziarlo perché altrimenti adesso sarei ancora per strada avanti quel cartello. Mi devo sdebitare in qualche modo... ma non so ancora come. Per impegnarmi decido di sistemare i vestiti.

Prendo le buste e mi dirigo verso la camera da letto, cercando dove posso posare i vestiti per non stropicciarli. C'è un piccolo armadio vicino la porta e, da quel che vedo, Aiden ha lasciato libera un'anta solo per me.
È un ragazzo d'oro.
Inizio il mio lavoro, prendo tutti i pantaloni e li metto stesi sul letto, poi inizio a prendere le magliette. Quando le poso nell'armadio mi accorgo che c'è un odore di menta e zucchero ma non capisco da dove venga. Attratta da questo profumo, capisco che proviene dall'armadio di Aiden. Lo apro... sono le sue maglie.
Ne prendo una e la avvicino al viso. Ha un buon profumo, quasi non mi accorgo che la sto stringendo talmente forte che ho le dita bianche.
Perché mi sento così strana quando ho qualcosa che mi ricorda Aiden. È come se nel mio stomaco ci fosse un uragano che poi va colmandosi solo quando sono vicina a lui.
Inizio a piegarla, per far si che non se ne accorga ,quando d'improvviso, sento un tintinnio, tipo campanello di allarme e poi il buio... Cosa è successo? si sono spente tutte le luci in casa, ho paura!
Sento diversi colpi alla porta, lancio la maglia che avevo in mano per aria e inizio ad accasciarmi vicino il muro, chiudo gli occhi e mi stringo con le braccia forte le gambe. Passerà presto...spero. Ho il cuore che batte alla velocità della luce e sto per scoppiare a piangere.
Altri pugni alla porta e poi.. sento i passi, si sta avvicinando...ma non vedo niente, fin quando due mani gelate mi stringono le braccia e iniziano a trascinarmi. Cerco di fare opposizione con il peso del corpo, ma è troppo forte e mi sta trascinando via di peso.
Sto per urlare, quando la luce si riaccende, e mi ritrovo occhi negli occhi con... RYAN.
< Ma sei pazzo, cosa ci fai qui? Mi hai fatta spaventare! > non riesco a pacare i miei singhiozzi e il cuore continua a pulsarmi forte.
Ha sul viso un'aria così preoccupata e ha gli occhi completamente puntati diritto nei miei...inizia a indebolire la presa sul mio braccio, lo guarda e poi lo lascia completamente.
<S...scusa Deianira, io...io credevo che ..., era solo un blackout, scusa l'intrusione, adesso vado via >
Fa per andarsene ma lo fermo. <Vuoi fermarti un poco qui, Aiden è uscito ed io ho paura.>
Le parole escono da sole, non so se sia la paura ma non voglio che questo ragazzo vada via.
<Certo, posso restare anche fin quando non torna Aiden>
Come se fosse a suo agio si siede sul divano, mentre io inizio a gironzolare per la cucina cercando di riprendere fiato e mi porto una mano alla fronte per asciugare il sudore che scende lentamente su di essa.
Successivamente prendo una sedia e mi piazzo davanti a lui, che nel frattempo si guarda intorno.
<Posso farti una domanda?>
<Certo>
<Come conosci Aiden?> come è sfacciato! Cosa faccio, gli racconto quello che mi è successo? Forse può aiutarmi...
< In realtà non lo conosco molto bene, forse da un giorno o due... ma è stato tanto gentile con me...> si avvicina sempre di più...
<E come sei arrivata qui?> mi toglie una ciocca di capelli dal viso, attorcigliandola pian piano al dito, poi la mette dietro il mio orecchio, ha preso proprio quella blu...Mi guarda attentamente, è troppo vicino. Mi allontano poggiandomi sullo schienale e faccio un respiro profondo.

< Io..io non ricordo, sono caduta ma non so come, mi sono risvegliata che non ricordavo niente, solo dolorante e con... questo> abbasso la maglia sulla spalla per fargli vedere il simbolo, che ho visto solo dopo essere uscita dalla doccia questa mattina. Un fulmine blu...
Sgrana gli occhi e si alza frettolosamente.
< Scusa Deianira ma io devo andare via, ho dimenticato che avevo un impegno di lavoro, resta in casa, non uscire per nessun motivo al mondo e aspetta Aiden!> lo dice quasi come se fosse un ordine ciò che dice.
Prende il cellulare dalla tasca e inizia a digitare i numeri sulla tastiera per avviare una chiamata.
Mi fa un cenno con la testa e riesco a leggere dal suo labiale un " a domani piccola".
Mentre per la seconda volta in una giornata vedo due ragazzi chiudersi la porta alle spalle e restare con il cuore in gola, sento frammenti di chiamata che si dissolvono man mano.
< L'ho trovata...si è lei sono sicuro... si certo che ...>
E resto così impalata davanti alla porta mentre un turbine di emozioni si impossessa di me.

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