CAPITOLO XXXI

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Lei 

Il suo viso ha preso una piega un pó strana, ancora non ha del tutto digerito ciò che ha detto Corya. 
Lo capisco, anche io la prima volta che la vidi penso di aver fatto la stessa espressione. 

Lo ha definito “guerriero della luce, colui che sarà la mia spalla”.
Sapevo che la sua comparsa nella mia vita, tutti i nostri incontri avevano un significato. 
<Credo che…> si sta guardando in giro alla ricerca di qualcosa da fare e riferire, ma lo vedo in grossa difficoltà, cosi lo raggiungo. 
<credo che dobbiamo fare un giro qui dentro, per vedere se c’è qualcosa che ci indirizzi verso la spada> dico prendendogli la mano. 
Lui come se avesse avuto una scossa la tira via e mi guarda. 
Ha lo sguardo perso, vuoto. 
Ma poi si ricompone e sembra che tutti i suoi lineamenti si addolciscano. Nel frattempo gli altri stanno aspettando il consenso di Aiden. 
Cosa gli sta succedendo si è per un attimo assentato, ma quando ha riposato gli occhi nei miei è subito ceduto. 
<si, credo sia una buona idea>. 
Cosi si allontanano tutti lasciandoci da soli. 
<va tutto bene Aiden?> 
<si, scusa. Io… non lo so cosa mi è successo> mi prende la mano <comunque grazie>. 
Vedo i suoi occhi chiudersi lentamente e fare un respiro profondo. 
Le sue labbra schiuse mi chiamano, cosi mi avvicino talmente tanto da sentire il suo respiro caldo. 
Gli metto le mani sulle guance e sto per baciarlo, quando lui apre gli occhi e mi poggia le sue mani sulle mie, ma solo per spostarle via dal suo viso. 
<credo sia il momento di metterci anche noi all’opera> dice con voce ferma. Non si è neanche accorto che volevo baciarlo. È la prima volta che mi respinge. 

<Aiden…> <si?> 
<

io…> cosa mi succede non riesco a dire niente, mi sento come dire, ferita. Forse delusa. 
<Aiden, Deianira correte qui!> sentiamo la voce di Celeno che ci chiama. Ci guardiamo e iniziamo a correre verso le voci. 
Il partenone è enorme e bellissimo. 
Tutte queste colonne che si innalzano sopra le nostre teste fissandosi nei soffitti a forma di capanna che ci copre dal caldo sole, che filtra dalle fessure di usura del tetto. 
Cerco di immaginarmelo quel giorno in cui era integro. In cui c’erano tante persone intente a pregare. 
Il pavimento è completamente in marmo, che va nel grigio. 
Vedo Celeno che è nel punto in cui probabilmente c’era la statua di Atene, adesso c’è solo un tronco smezzato in un rettangolo di pietra. 
Celeno è inginocchiata nel dietro di questo, e accanto a lei c’è anche James mentre Diana e Ryan come noi si stanno avvicinando dal laterale della sala, vicino a quello che probabilmente erano finestre. 
<Celeno cosa hai trovato?> sento la voce di Diana che anticipa la mia battuta. Cosi richiudo la bocca che stavo aprendo e mi affretto ad avvicinarmi. 
<vedete questo mattone nel pavimento?> indica <non vi sembra strano che in un pavimento composto tutto di marmo ci sia un mattone inserito all’interno?> cerco di vedere cio che sta indicando. 
È un mattone dello stesso colore del marmo, posto proprio dietro il rettangolo della statua. 
Ryan è in totale silenzio e ha preso la stessa posizione pensierosa di Aiden. 
James si è alzato e sta iniziando a camminare avanti e dietro con una mano sotto il mento. 
<Non capisco, cosa dovremmo fare un questo mattone?> 
<Diana probabilmente è solo un avviso> 
<si Celeno è probabile ma vedi…> dice Diana mettendo una mano sul mattone <è sotterrato> 
<fate vedere a me> dice James facendosi spazio tra le due donne. 
Inizia a toccare sopra la mattonella e ad accarezzarla, <sembra essere parte integrante del pavimento, forse dovremmo provare a prenderla rompendo il pavimento> 
<non credo ci permettano di toccare un terreno di reperti storici> dice in tono scettico Ryan. 
Allora vediamo cosa diceva Corya? Solo Aiden poteva portarmi alla spada, perché è il guerriero della luce. 

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