CAPITOLO XXII

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<Andiamo dove?> dico prendendo Deianira per la mano e seguendo la truppa.
<Abbiamo una pista e dobbiamo seguirla immediatamente> mi risponde Diana, che prende il posto come capo fila.
Mi volto in direzione di Deianira e mi accorgo che è scossa, stava cercando di dirmi qualcosa prima che la interrompessero. Quando ci allontaneremo dal gruppo le parlerò, ma per il momento mi accontento di tenerla per mano e sentire il calore della sua pelle sulla mia.
Sono tutti immersi in un silenzio molto strano.
Sono successe tante cose che forse non riescono spiegare.
Stanno pensando alle prossime mosse, che non riesco proprio ad immaginare quali siano.
Cosa ho fatto per entrare in questo mondo?
Ero solo un bambino che voleva il suo papà, ed invece lui era occupato a correre dietro una donna, che non era mia madre, scomparsa tempo prima. E a mantenere un bambino, il mio fratellastro, di cui nessuno sapeva l'esistenza.
Vorrei tanto parlare con mia madre; chissà se lei è a conoscenza di tutto ciò. Anche se il mio subconscio dice di no, appena ne avrò tempo ne parleremo.
Stiamo percorrendo la strada, ormai familiare che porta al bosco. È pomeriggio e il sole, che poco fa era forte nei suoi splendenti raggi, adesso è più debole e tinge il cielo di un rosa chiaro.
Appena varchiamo la soglia che divide il bosco con il ranch di Ryan, il sole viene coperto dalle chiome degli alberi e sembra essere calata la notte.
Continuo a tenere per mano Deianira e insieme a lei, chiudiamo la fila. Davanti me c'è Ryan con la testa bassa.
Non posso crederci che lui era a conoscenza di tutto e non mi ha detto assolutamente nulla e non mi ha neanche fatto mai sospettare niente.
Tranne per quella volta che disse "Siamo più simili di ciò che credi".
Forse voleva intendere questo? Che abbiamo un genitore in comune!
Davanti Ryan c'è colui che ha contribuito a metterci al mondo, nostro padre, mentre conversa animatamente con Celeno, ma non riesco a cogliere il discorso. Diana non ci ha detto la meta della nostra escursione, ma solo l'obbiettivo...trovare la pergamena. Quindi non ci resta che seguire questa sconosciuta, che abbiamo incontrato solo poche ore fa, che però è l'unica a possedere qualcosa che ci possa far avvicinare al nostro scopo.
Quando prima Deianira è corsa ad abbracciarmi ed io l'ho respinta, mi sono sentito davvero male. Mi sono comportato come non avrei mai dovuto. Così sono andato da lei per scusarmi; meno male che mi ha subito perdonato altrimenti non avrei saputo come fare.
Lei riesce a far uscire la parte migliore di me. È tutto!
Anche solo con una pacca sulla spalla riesce a darmi più forza e coraggio, rispetto a tutti gli altri messi insieme.
Ma come ogni cosa, se è troppo importante, è anche il tuo punto debole. E credo che lo sia anche io per lei.
E chiunque voglia far del male ad uno, userà l'altro per farci crollare.
Non voglio essere tanto importante per lei, perché ha una missione più grande di quello che io possa solo immaginare.
Mentre camminiamo le accarezzo dolcemente la guancia, mentre lei, con occhi dolcissimi, accompagna il mio movimento.
Questa ragazza mi ha scombussolato la vita! E a me va bene così.
<Siamo arrivati> dice il capo.
<Io non vedo nulla. Diana sei sicura che sia questo il punto?>
<Te l'ho detto James, io non conosco il punto preciso di dove si è posata la pergamena, ma dovremmo essere molto vicini> dice mentre arrotola la mappa e la posa nel suo scudo, che è sempre a portata di mano. Ancora non ho capito come mai sia così veloce. Ancor prima di vedere qualche pericolo, è già pronta con arco e frecce ad attaccare.
<Allora la miglior idea è far salire Deianira in volo perché...>
<No, non può andare da sola. È pericoloso> la interrompe Celeno.
Con una risatina nervosa ribatte: <Prima fammi finire di parlare...volevo dire perché è l'unica che può vederla, io posso solo sentire la sua forza, e avvicinarmi. Ma è lei che deve portarci ad essa.>
<Sì, va bene. Lo faccio!> dice Deianira senza troppe storie.
Così si ferma proprio al centro di noi, che nel frattempo avevamo formato un cerchio, e chiude gli occhi...
Sembra più sicura di sé questa volta, forse ha capito come fare.
Apre le braccia e alza la testa al cielo, mentre le ali le spuntano dal un punto remoto sulle sue scapole. Così inizia a perdere la gravità e a staccare prima il piede destro e poi il sinistro da terra.
Non è la prima volta che vedo le sue ali, ma mi fanno sempre lo stesso effetto.
Sono a bocca aperta.
Non riesco a staccare gli occhi dalla sua magnificenza. Sono meravigliose, angeliche!
Sale sempre più su, arrivando a superare gli alberi.
Da li credo che abbia una prospettiva migliore, per questo si ferma ed osserva sotto di lei.
Fa dei volteggi in aria non so se sia per il puro piacere di farlo o per cercare la pergamena. Fatto sta che è fantastica. E non lo credo solo io; sono tutti con il viso rivolto verso di lei ed una faccia incredula. Tranne...Celeno.
Deianira dopo fari minuti di sfrecciate a destra e a sinistra, inizia a perdere quota molto lentamente e a scendere verso di noi.
Mentre scende ha gli occhi puntati nei miei ed io nei suoi. Sono la sua ancora. Ha bisogno di me per ritrovare se stessa e non perdersi.
Come un rewind fa tutto all'inverso. Ritirando le braccia e abbassando la testa, mentre le ali le si richiudono dietro la schiena .
Ancora con i piedi in volo le afferro le mani e la aspetto che atterri completamente. Ma riesco a vedere la nostra immagine nella mia testa: le nostre mani che si stringono mentre io con occhi pietosi la aspetto mentre tocca terra. I suoi piedi sono ancora per aria, uno piegato accanto al polpaccio e l'altro teso che cerca il terreno. Io sono sulle ginocchia con un'espressione che combatte tra essere sconfitta e amata.
E lei che mi porta via dalla mia anima una parte nera, che pian piano esce da sopra la mia testa e viene tirata via, da quella bianca di lei. Sono le nostre anime.
E questo è solo immaginazione. Nella realtà è appena atterrata. E mi guarda.
Diana per richiamare l'attenzione fa un colpo di tosse e tutti ci voltiamo verso di lei.
<Credo che non hai visto niente vero?>
<No Diana, mi dispiace.>
Diana prende un attimo di pausa e possa il dito indice sul mento e il pollice sotto. Sta pensando.

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