alzo la testa...
2 persone mi fissano.
Cameron e mio fratello Blake.
sono sdraiata a terra, a faccia all'insú.
alzando la testa, la sbatto con quella di Cameron.
"AI porca puttana" dico alzandomi e massaggiandomi la fronte.
mi guardo attorno...sono a casa di simone.
vedo blake, incazzato, che prende il mio telefono...senza neanche accorgermene, mi prende la mano in modo violento e mi porta fuori.
"tu, qui, non ci verrai mai più" e, tenendomi dalla mano, mi butta/'tira' in macchina, e poi sbatte lo sportello.
metto la cintura, impaurita.
"hai capito?" urla Blake, riferendosi a ciò che ha detto prima
"si" balbetto, mentendo.
io continuerò a fare quel lavoro, ad insaputa della mia famiglia. che gli piaccia o meno.
*
*
*
solita routine.
mi sveglio, mi vesto e vado in banca.
sono le 12pm, devo andare da Simone.
e mo che scusa cerco?
decido di mettermi:scendo le scale, sorridendo e urlo
"GOOD MORNING GUYSSSSSSS"
"dove cazzo vai vestita così? ma porca puttana ti vesti come una troia. sempre con la pancia di fuori, e il culo in mostra. con i boccoli biondi"dice Blake, con tono schifato
"io ormai ci rinuncio" si alza dalla tavola sbattendo le posate, sposta la sedia causando rumore e inizia a salire le scale, dandomi una spallata e muovendo i boccoli.
i miei genitori hanno guardato e sentito tutto; ma non hanno detto nulla.
sento le lacrime agli occhi.
mannaggia al trucco, non posso piangere.
prendo il telefono, ed esco correndo di casa.
andando da Cameron.
*
*
*
come sempre...metto i capelli sulle spalle, prendo un bel respiro, e suono il campanello.
un Cameron con i pantaloncini ed una canotta nera, viene ad aprirmi.
"ehi" sorride e fa cenno di entrare in casa.
non parlo, o rischio di scoppiare a piangere e non posso permetterlo.
non che sia brutta da struccata, ma beh, con un bel figone come lui non mi ci faccio vedere struccata.
o almeno...ci provo.
entro, e mi siedo sul divano con la schiena dritta.
Cameron si siede accanto a me.
giro la testa, e lui mi guarda.
e sorride.
"come va?"
faccio 'sí' con la testa.
"non parli?" dice sorridendo, mettendo una mano nella mia spalla, e causandomi mille brividi.
mi mordo le labbra, e abbasso lo sguardo.
oddio, sto per scoppiare.
"ehi, ma stai bene?" si avvicina mettendo entrambe le mani nelle mie spalle
mi avvicino a lui, e poggio la testa nella sua spalla, e inizio a piangere.
"comunque oggi Simone non c'è, è da sua zia. però, vedendo il tuo umore, è meglio tu stia un po' in mia compagnia"
tutta risposta...singhiozzo.
alzo la testa, e ci guardiamo.
abbiamo pochi centimetri di distanza.
lui si avvicina al mio viso ed asciuga le lacrime mischiate al mascara che ci stanno nelle mie guance.
"vuoi riposare un po'?"
faccio 'no' con la testa.
"cosa vuoi fare?" sorride dolcemente
"parliamo" dico tra un singhiozzo e l'altro.
poggiamo la schiena nello schienale del divano.
e stiamo uno accanto all'altro.
io con la testa nella sua spalla, lui con la testa sulla mia spalla. e con un braccio, mi circonda.
"parlami di te, della tua vita, dei tuoi amori"
"vuoi sentire proprio tutta la storia della mia vita, da capo a fondo?" sussurra Cameron.
annuisco.
"cosa posso dire...innamorato? un ragazzo innamorato? beh, forse sí.
forse sono solo un ragazzo innamorato, innamorato di una persona che non credo possa piú tornare.
qualche anno fa frequentavo le superiori.
dio, c'era una ragazza che mi faceva uscire pazzo.
ci insultavamo, ma ci aiutavamo.
un giorno amici, un giorno nemici.
era bellissima.
capelli neri e lunghi, nasino all'insú, occhi marroni, fisico fantastico, ed era stronza.
era tanto stronza.
non se ne faceva passare una.
ma bastava conoscerla, era fantastica.
era una di quelle persone che dici di odiare con tutto te stesso, ma poi, pensi a lei quando ti dicono 'chi potrebbe aiutarti?'.
aveva un sorriso spettacolare, uno di quei sorrisi che è difficile dimenticare.
e quando baciava...diomio, mi uccideva.
quelle labbra mi uccidevano il cuore.
quello sguardo sapeva entrarmi dentro il cuore.
e la sua voce era spettacolare.
aveva una pelle liscia e profumata, una di quella pelle che baceresti fino a consumarla.
era una drogata del cazzo, una drogata che ho portato in ospedale al causa del suo autolesionismo attraverso i tagli.
un giorno, in discoteca...boh, forse qualche bicchiere di troppo, eppure si era ubriacata.
ha cominciato a parlare dei suoi genitori, ridendo per colpa dell’alcol e piangendo per colpa del suo cuore.
le chiedevo cosa fosse accaduto, ma non rispondeva.
finché è scappata.
ed è caduta in un punto dell’asfalto, pieno di pezzi di vetro.
era totalmente tagliata.
beh, ovviamente l’ho portata in ospedale.
mi dissero che i tagli non erano nulla, ma che tra poche ore doveva subire un operazione per motivi che non poteva dire.
c’era anche una paziente quel giorno in ospedale...la mia attuale ragazza, che io non amo affatto.
una chiamata; era morta.
non se n’è più saputo nulla di lei.
i suoi amici, ovvero anche i miei...erano scomparsi.
ci vedevamo ancora a scuola e anche in altri luoghi. ma si comportavano come se non avessero mai conosciuto Maggie.
erano felici, non consideravano l’accaduto.
se osavo parlare di lei, cambiavano discorso.
e la scuola era la stessa.
nessun avviso nella sua classe, d’un tratto il suo nome non era più nel registro di classe, nessuno la nominava piú.
sono persino arrivato al punto di pensare che era tutto un sogno.
eppure no...era vero.
ho ancora le sue cose.
era tutto vero.
lei sta ascoltando tutto ora come ora.
lei ora è accanto a me.
non col corpo...o almeno credo.
ma con la mente sí.
lei però rimane qui, nel mio cuore.
e dio, la sento ancora nelle mie braccia.
sento ancora i suoi capelli poggiati nelle mie labbra, quando le lasciavo un bacio in testa.
sento ancora il suo profumo nelle mie felpe.
sento ancora i suoi capelli fra le dita.
sento ancora la sua lingua intorno alla mia.
sento ancora il suo calore.
sento ancora il suo tatto.
sento ancora la sua voce, quando si vergognava di mostrarla davanti a tutti.
sento ancora la sua risata, incastrata nel mio timpano.
sento ancora le sue canzoni, che purtroppo, non sono mai uscite e non usciranno mai.
sento ancora il suo sguardo dolce addosso e il suo sorriso dolce rivolto verso di me, quando desiderava un mio bacio.
la amo, la amo più di qualsiasi altra cosa.
era l’unica ragazza in grado di mandarmi il cervello a puttane con la sua presenza, ed era anche l’unica ragazza in grado di mandarmi il cervello a puttane con la sua assenza.”
una lacrima gli riga il volto.
(raga, ho scritto tutto sul momento. non fate caso agli errori please.
scrivetemi cosa ne pensate di questa capitolo.
ri-vorrete Maggie al prossimo capitolo o lascio un altro po’ Loren? cagatemiii)
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ocean in the veins of a bad girl /Cameron Dallas/Maggie Lindemann/ {LIBRO 1}
FanfictionLei: Maggie Lindemann; stronza, strafottente, non si affeziona mai a nessuno. E la solita Bad girl. Lui: Cameron Dallas; stronzo, strafottente, non si affeziona mai a nessuno. E anch'esso, il solito Bad boy. Che nelle ragazze non cerca amore ma ben...