Capitolo 11

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Sento una strana superficie a contatto con il mio corpo.
E anche un odore di terra.
Si, un terreno umido con il suo profumo particolare.
Tra le dita di una mano avverto la presenza di qualche filo d' erba.
Provo a muovermi, ma non ne ho la forza.
È come se adesso il mio corpo pesasse duecento chilogrammi ed io avessi la forza di un neonato.
Non riesco nemmeno a sollevare le palpebre per vedere dove mi trovo.
Scelgo allora di concentrarmi sul senso dell' udito.
"...Vorresti nasconderla così?! E ti aspetti che io te lo lasci fare?!" sbraita Leila.
È fuori di sé.
"Adesso ti ficchero' negli occhi queste unghie lunghe che mi ritrovo e te li cavero' uno alla volta" ringhia.
"Ti sconsiglio di fare qualsiasi cosa, a meno che tu non voglia dire addio alla tua testa" ribatte la voce di Leonard.
Sento un forte boato.
"Te l' avevo detto" aggiunge il vampiro.
L' unica cosa che riesco ad immaginare è che Leila si sia appena fatta male.
"Bastardo" sibila.
"...Come se l' avessi uccisa io" replica lui, nervoso.
"Sei stato tu a permettere che la città venisse invasa dai vampiri ! E li hai attirati tu nella scuola! È tutta colpa tua!" sento la mia amica gridare disperata.
"Io non volevo che Autumn venisse uccisa!" esclama Leonard.
"È l' unica vampira che abbia mai conosciuto ad essere tornata umana! Credi che non mi interessasse scoprire altro su di lei? Fare delle ricerche ? Conoscerla ?" si sta arrabbiando parecchio.
"Sono deluso anch' io!" aggiunge.
"...Ed ho anche provveduto ad ammazzare il suo assassino" conclude.
"Tu non hai perso la tua migliore amica per colpa di un branco di vampiri fuori controllo" replica Leila, sconvolta.
"No. L' unica cosa che so dirti è che come ogni sentimento così intenso, la tua tristezza svanira' con il tempo" afferma.
"Non parlare, non dire più niente! Vorrei solo aprirti la testa in due!" esclama Leila.
"Come puoi pensare di poterla sotterrare così, senza un funerale, senza una spiegazione ai suoi cari?! " domanda poi con voce isterica.
"E che cosa vorresti dire a queste persone , eh? Che è stata uccisa da un vampiro? " si innervosisce lui.
"Questa città ben presto non ospiterà più nemmeno un essere umano.
Gli abitanti dei luoghi vicini si inventeranno qualcosa da trasmettere al telegiornale e la questione vampiri sarà conclusa con questo massacro. Dovresti sapere perfettamente che nel corso dei secoli ogni tanto è necessario commettere una strage, ma la notizia non si deve diffondere" afferma.
Segue un momento di silenzio.
"Ho scavato abbastanza" afferma Leonard ad un tratto.
"Quindi? A chi tocca?" domanda.
"Io non ci riesco" mormora Leila mentre le si spezza la voce.
Lui sospira.
"Va bene" dice poi.
Sento dei passi.
Qualcuno si sta avvicinando a me.
Oh,no.
Cerco in ogni modo possibile di esprimermi anche solo in un minimo movimento, ma è impossibile.
Ci sto impiegando tutta la mia forza, eppure non riesco neanche ad aprire gli occhi.
Sento un paio di mani posarsi sotto la mia schiena e le mie gambe.
Vengo sollevata da terra.
Tento di nuovo di muovermi, ma il mio corpo non risponde agli stimoli.
"Hai fatto?" domanda Leila.
"Non ancora. Sto per posizionarla nella buca" risponde lui.
Sento di nuovo una superficie umida sotto la mia pelle.
Dopodiché avverto della terra posizionarsi su di me, cadendo dall' alto.
E a quel punto, forse per miracolo, il mio corpo reagisce.
Spalanco gli occhi ed incomincio a tossire in maniera incontrollata , come se avessi rischiato di affogare e qualcuno mi avesse appena salvato la vita.
"Ma che...?!" sgrana gli occhi Leonard, prima di lanciare da parte la pala che aveva in mano.
Si inginocchia per terra e mi porge il suo braccio.
"Dammi la mano!" ordina.
Faccio come dice , e in un millesimo di secondo mi ritrovo in piedi di fronte a lui, fuori da quella che doveva essere la buca per il mio cadavere .
Continuo a tossire.
"Ma come è possibile?" mi guarda lui, scuotendo la testa.
"Autumn" mormora Leila.
Ha le lacrime agli occhi, sembra disperata .
Le sorrido lievemente.
In un attimo mi ritrovo stretta tra le sue braccia .
"Non so come tu possa essere qui, ma non mi interessa" mi stringe a sé.
Ricambio l' abbraccio .
Il momento dura poco , perché un istante più tardi mi ritrovo a fissare gli occhi verdi di Leonard.
Mi tiene il mento sollevato e intrappolato in una presa ben salda.
"Guardami" ordina.
"Stai bene? Cosa ti senti? Com' è possibile che tu sia viva?!" corruga la fronte.
"Non lo so!" rispondo sinceramente.
Metto una mano sul suo polso, tentando di liberarmi dalla sua presa.
Mi sta facendo male.
E riesco nel mio intento.
Leonard si guarda la mano che gli ho appena scansato via dal mio viso.
"Ma cosa...?" corruga la fronte.
Io sono in preda allo stupore.
Leila si avvicina di più a noi.
"Come hai fatto?" mi domanda.
"Non me ne sono nemmeno accorta, è stato istintivo" rispondo.
Lei appare confusa quanto me.
Poi si siede per terra.
"Prova a tirarmi su" mi tende la mano.
"Riuscirei a farlo comunque" ribatto.
"Sì, ma potremmo capire quanta fatica ti serve" spiega.
Guardo la sua mano per un attimo, poi l' afferro .
E Leila si scontra contro il mio petto un attimo dopo.
È come se avessi sollevato una piuma.
"Cavolo!" ritorna in equilibrio.
"È assurdo" scuote la testa Leonard.
"Fino ad un minuto fa eri morta!" esclama.
"Non lo so, non lo so!" esclamo nervosamente, spostandomi un ciuffo di capelli scuri dal viso.
"Non farla agitare!" protesta Leila guardando il vampiro.
Leonard non l' ascolta nemmeno.
"Guardami" mi ordina.
Faccio come dice.
"Come ti senti? Precisamente" mi domanda.
"Bene" scrollo le spalle.
Sto pensando ad altri modi per descrivere il mio stato d' animo e fisico del momento, ma non mi viene in mente molto altro.
"Non provo dolore fisico, non ricordo la mia....chiamiamola morte,nei particolari" dico.
"So solo che quel vampiro mi ha ucciso" aggiungo.
"E poi?" insiste Leonard.
"Poi ho fame. Una fame che non avvertivo da tempo" ammetto infine.

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