Capitolo 23

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"Bella, questa canzone" commenta William ascoltando il brano trasmesso al momento.
"Piace anche a me" annuisco.
"Che musica ascolti , di solito?" si incuriosisce.
"Beh, non ho un vero e proprio genere musicale preferito" cerco di spiegare in poche parole .
"Generalmente prediligo della musica un po'....datata, per così dire" lo guardo mentre sorseggio il mio drink.
Lui mi sorride.
Mi sento arrossire lievemente.
"Cosa c'è?" domando.
"Niente. Sei bellissima, stasera" dice.
"Ti ringrazio" rispondo.
"Anche tu stai molto bene. Unica pecca quelle scarpe: io le avrei scelte nere" commento.
Lui mi guarda stupito.
"Siamo già in quella fase di una relazione in cui ci possiamo permettere di improvvisarci stilisti dell' altro?" chiede.
"Quella per me è la primissima fase" ribatto.
"Oh, ok, buono a sapersi" finge di prendere nota.
Rido.
"Raccontami qualcos' altro sulla musica datata" dice poco più tardi.
"Mi piacciono artisti che non sono nella playlist degli adolescenti di oggi" affermo.
"E questo non è male. Qualche esempio?" mi guarda.
"Sono talmente tanti" commento.
"Saprei elencarti artisti molto talentuosi dei primissimi anni del secolo scorso" lo informo.
"Musica di cento anni fa? Scherzi?" solleva le sopracciglia.
"Assolutamente no" sorrido.
Lui assume un' altra espressione stupita,poi qualcuno chiama il suo nome.
Ci voltiamo e vediamo tre ragazzi della nostra età,all' incirca.
Uno di loro alza il braccio e saluta William.
"Hey, ragazzi! Venite qui! " li invita lui.
"Sono miei amici" mi spiega.
"Non è un problema per te, giusto?" domanda.
"Perché dovrebbe?" lo rassicuro.
Poco dopo tre giovani mi si presentano ed iniziano subito a chiacchierare.
Sembrano simpatici.
Molto .
Se solo qualcuno di loro si ricordasse della mia esistenza.
Parlano soltanto tra di loro,così ad un certo punto decido di alzarmi per andare a prendere un altro drink.
Quando giungo al bancone mi ci vuole un solo secondo per notare che Leonard ha avuto la mia stessa idea.
"Buonasera" solleva il suo drink nella mia direzione.
"Ciao" lo saluto svogliatamente.
"Ti dai all' alcool?" domanda.
"Non ci vedo nulla di male" scrollo le spalle.
"Magari se mi ubriacassi mi divertirei di più" aggiungo.
"Quello è sicuro" conferma la mia tesi.
"Il ragazzo non ti considera?" domanda.
Lo fulmino con lo sguardo.
"E tu mi spii?" chiedo a mia volta.
" Non attribuirti così tanta importanza" sorride con un angolo della bocca.
"Allora ignorami" ribatto, dandogli le spalle una volta preso il mio drink.
"Ti va di ubriacarti insieme a me?" mi domanda.
Mi volto .
Lui indica con un cenno della testa lo sgabello vuoto di fianco al suo.
"In due è ancora meglio" mi fa l' occhiolino.
"Non mi sembra una buona idea" ammetto.
"Preferisci annoiarti in mezzo a quei decerebrati?" domanda.
"Non sono dei..." faccio per dire, ma mi rendo conto che qualunque cosa io possa dire sarebbe del tutto inutile.
"Lascia stare" scuoto la testa.
Lo affianco e mi siedo.
"Sei bellissima" commenta.
Lo guardo.
"....Nel caso non fosse ovvio" aggiunge.
"Hai già alzato il gomito?" domando.
Ride.
"Volevo dire l' ultima cosa sensata prima di farlo" afferma.
"Possiamo mettere da parte queste smancerie?" replico imbarazzata.
"Pensi che io stia parlando a vanvera?" alza un sopracciglio.
"Ne sono abbastanza certa" rispondo.
"Perché ti ho fatto un complimento? Chi ti dice che io non lo pensi davvero?" chiede.
"Una cosa chiamata buonsenso" dico.
Scuote la testa divertito.
Rimaniamo in silenzio imbarazzato per un po'.
"Mi ha fatto piacere quello che hai detto" riprendo il discorso.
"Ovviamente" aggiungo.
"Ovviamente?" mi guarda.
"Non è un complimento che proviene dal primo disperato che passa per la strada" spiego.
"Stai dicendo che mi trovi interessante?" sorride maliziosamente.
"Sto cercando di essere obiettiva" lo correggo.
"Non ti manca nulla: sei affascinante, misterioso, estremamente bello" elenco.
Assume un' espressione stupita e compiaciuta al tempo stesso.
"Sai essere anche quasi piacevole, quando vuoi" continuo.
"Ma...?" mi invita a parlare.
"Ma? Non c'è un ma" lo guardo.
"C'è il fatto che tu in fondo non puoi essermi nemmeno amico" dico.
"Ci sono passata per prima. Alla natura non si comanda" affermo.
"È soltanto questo?" domanda.
"No. C'è anche il fatto che io non mi fido di te e non crederò mai ad una tua parola,tantomeno riguardante un tuo presunto interesse per me" scrollo le spalle.
"Giusto così" annuisce.
"Te l' ho insegnato io" aggiunge compiaciuto.
Sollevo un sopracciglio.
"Scusa? Che cosa mi avresti insegnato, di preciso?" domando.
"A non fidarti dei vampiri" risponde.
"Tu mi hai insegnato solo a non fidarmi di te quando mi hai picchiata" ribatto.
"Picchiata? " corruga la fronte.
"Mi hai lanciata in aria!" esclamo con più rabbia del previsto.
"Hai idea del livido che ho sul ginocchio? Ho dovuto coprirlo con del trucco per poter indossare questo vestito" lo informo.
Leonard sembra pensieroso.
Beve un altro sorso del suo drink.
"Ti fa ancora male?" domanda.
"Abbastanza" annuisco nervosa.
"Forse ho esagerato. Volevo solo farti capire delle cose" afferma senza guardarmi  in faccia.
Non ho nulla da dire .
"È il destro?" guarda le mie gambe.
" Sì. Cavolo, si nota?" domando.
Lui allunga un braccio sulla mia gamba e appoggia la sua mano sul mio livido delicatamente.
Sento un lieve calore, ed un attimo dopo un sollievo notevole.
"Dovrebbe bastare" decide poi.
"Mi hai guarita" lo guardo.
"Sì. E da questo momento ti prometto che non ne avrai mai più bisogno . O almeno non da parte mia" afferma.
Sorrido lievemente.
Decido di portare la conversazione ad un livello più leggero .
"Allora" dico "perché sei sempre solo? Anche in un locale pieno di gente?" rido.
"Non sono da solo" mi guarda come se fossi scema.
"Sì, soltanto perché ho avuto pietà di te" replico.
"I miei amici sono in giro a dedicarsi ad attività più interessanti" risponde.
"E io non ti chiederò quali esse siano" dico.
"...Comunque anche tu sei sola, eppure il tuo accompagnatore è seduto a pochi metri che se la spassa. Chi è lo sfigato tra i due, adesso?" mi sfida.
Rido ed incasso il colpo.
"Magari non gli interesso , in realtà" ipotizzo.
"E per i suoi amici cos' hai da dire?" continua.
"Non interesso neanche a loro . Magari non interesso a nessun ragazzo" scrollo le spalle.
"Wow. Vuoi testare l' altra sponda?" chiede.
"Considerando che in più di un secolo di vita ho avuto solo relazioni con uomini e sono state tutte disastrose , forse dovrei proprio" annuisco.
Lui ride.
"Ti consiglierei di dare un' ultima chance al sesso maschile, prima" mi guarda sorridendo.

"Ti consiglierei di dare un' ultima chance al sesso maschile, prima" mi guarda sorridendo

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