Capitolo 40

26 1 0
                                    

William risponde al secondo squillo.
"Autumn?" domanda incerto.
"Sì, scusa il disturbo" dico.
"Ma no, figurati! Mi fa piacere! Dimmi tutto" mi invita a parlare.
"Mi chiedevo se fosse possibile incontrarci" chiedo.
"...Nonostante ciò che stanno trasmettendo da tutta sera al telegiornale" aggiungo.
"Sei sicura?" domanda.
"Se hai paura no" rispondo.
"Nono, lo dicevo per te" afferma.
"Oh, capito. Si, sono sicura" dico.
"Va bene! Allora prendo la macchina e arrivo da te" decide al volo.
"Sì, ti aspetto" annuisco prima di riattaccare.
Mi alzo in fretta dal divano e lo sistemo al volo, poi butto i cartoni della pizza.
Spengo la televisione e mi sistemo i capelli davanti allo specchio alla velocità della luce.
Poco dopo sento suonare il campanello.
Apro la porta e vedo il bel ragazzo davanti a me.
"Ciao" mi sorride chinandosi per darmi un bacio sulla guancia.
"Ciao" lo saluto a mia volta.
"Di cosa devi parlarmi così urgentemente? Non che non mi faccia piacere, eh" commenta.
Sorrido.
"Forse mi serve un po' più di calma. Entri a bere un caffè?" propongo.
"Volentieri" annuisce.
"Che bella casa" commenta mentre lo conduco in cucina.
"Grazie" rispondo.
"I tuoi genitori non ci sono? " domanda.
"Dormono già" mento.
"Facciamo piano" suggerisco chiudendo alle nostre spalle la porta di legno che separa la cucina dal salotto.
"Che teoria hai sull' accaduto di oggi?" gli domando mentre preparo la caffettiera.
"La strage del bar Celeste?" domanda.
"Esatto" rispondo.
"Vampiri" risponde.
Sussulto così forte che mi cade dalle mani la busta del caffè.
Mi volto verso di lui.
"...O lupi mannari" aggiunge ridendo.
"Ovviamente sto scherzando" aggiunge.
Faccio un sorriso forzato.
"Sì, ovvio" commento riprendendo a preparare la bevanda.
"Tu che idea hai?" chiede.
"Tu non hai ancora risposto alla mia domanda" gli faccio notare cercando di non sembrare nervosa.
"Non so cosa dire" ammette.
"È spaventoso. Di sicuro non si tratta di una persona che ha agito da sola" afferma.
"Già" annuisco.
"Quindi...tu cosa ne pensi?" ripete.
"Non lo so" mento.
"È sconvolgente" aggiungo accendendo il gas per scaldare il caffè.
"Mi hai chiamato per questo?" domanda.
"Anche" rispondo.
"In realtà dovrei chiederti una cosa" li guardo.
"...Ma non so se posso farlo" spiego.
"Sostanzialmente non è una domanda che ti voglio porgere per interesse mio, perché non credo che sarei più viva qualche tempo dopo averlo fatto" dico.
Lui corruga la fronte.
"Di cosa stai parlando?" domanda.
"Dimmelo tu" lo sfido.
"Secondo te di che cosa sto parlando?" rigiro la questione.
"Hai contatti con chi credi possa essere l' autore della strage al bar?" domanda.
"E tu?" chiedo.
Lui accenna un mezzo sorriso.
"Il caffè dovrebbe essere pronto" commenta.
"Giusto" mi volto a spegnere il gas.
"Autumn, credo che dovresti essere più chiara. Non capisco dove tu voglia arrivare con questo discorso" ride.
"Dipende dalle tue risposte" lo informo.
"Tu però non stai rispondendo a nessuna delle mie domande" mi fa presente.
"Beh, è casa mia e il discorso lo guido io" scrollo le spalle.
Lui si alza in piedi.
"Ah si?" si avvicina.
"Come minimo" annuisco .
Non posso arretrare di un passo.
Sono appoggiata al mobile della cucina.
Lui avanza fino a trovarsi esattamente di fronte a me.
Alzo lo sguardo per guardarlo negli occhi e cerco di non respirare troppo il suo odore.
"...Allora potremmo parlare di qualcosa di più allegro" propone.
Mi sposta una ciocca di capelli dietro l' orecchio.
"...Per esempio il caffè. Si starà raffreddando" afferra  caffettiera alle mie spalle.
"Adesso non c' entra niente" afferro il suo polso con più forza del voluto.
"...Scusa" aggiungo nervosamente poco dopo.
"Sei un po' agitata" ride.
"Forse dovrei tranquillizzarti" mi solleva il mento con una mano avvicinando le sue labbra alle mie.
Mi irrigidisco quando sento un rumore.
Guardo verso la sala.
Ed un attimo dopo suona il campanello.
"Che tempismo" commenta lui.
"Aspettavi qualcuno?" domando.
"Io?" alza un sopracciglio.
Mi sposto in fretta da lì e mi dirigo verso il salotto.
Apro la porta.
Margareth.
Deglutisco.
"Ciao,Autumn!" mi sorride la ragazza.
Scuoto la testa , incredula.
Sorrido amaramente  e mi volto.
William si trova alle mie spalle.
"Bastardo" sibilo a denti stretti.
"Mi dispiace" ride lui.
"Mi hai convinto al tuo sussulto alla parola 'vampiri' . Io volevo cancellarti dalla lista dei sospettati" mi guarda con tenerezza, come se fossi causa del mio stesso male.
Gli rivolgo un dito medio e mi volto verso Margareth, spingendola via con tutta la mia forza per liberare il passaggio.
La ragazza tenta di aggrapparsi alla porta ma perde l' equilibrio e cade rovinosamente giù dagli scalini.
Io corro via nel buio della sera e afferro il cellulare per chiedere aiuto.
Istintivamente premo la cornetta verde che si trova vicino al numero di Leonard.
Lui risponde subito.
"È William" affermo mentre corro.
"Cosa?" domanda lui.
"Avevi ragione . È William il Cacciatore! E anche Margareth" aggiungo.
"Merda" commenta.
"Dove sei?" chiede.
"Lascia stare . Avvisa tutti gli altri" ordino.
"Autumn, cazzo" si innervosisce.
"Dimmi dove sei!" ripete.
Io riattacco.
Non mi farò raggiungere da lui.
Giungo al parco di Treswood e mi guardo alle spalle.
Per il momento sono sola.
Corro alla ricerca dell' albero con la chioma più folta possibile e mi ci arrampico.
Con un po' di fatica raggiungo i rami più alti  e mi ci posiziono sopra .
Sembra un nascondiglio altamente improbabile, ma sono certa di non essere visibile.
Cerco di riprendere fiato  e mi passo una mano sulla fronte.
La situazione è tra le più pericolose che io abbia mai affrontato.
Devo pensare a come cavarmela, ma soprattutto a come aiutare gli altri a non essere scoperti.
Il mio telefono inizia a squillare e con un movimento rapidissimo lo metto a tacere inserendo la modalità silenziosa.
È Leonard che prova a contattarmi.
Rimango nascosta tra le foglie per quella che mi sembra una mezz'ora buona prima di sentire di nuovo le loro voci.
"Secondo me è passata di qua" afferma William.
"È ancora nel parco. Avverto il suo profumo alla rosa" dice Margareth.
Sgrano gli occhi.
William ride.
"Certo che tu sei un mostro" commenta.
"Che cosa ci vuoi fare? Appartengo ad una famiglia di Cacciatori da generazioni" dice lei.
"I vampiri devono solo avere paura quando si tratta di te" afferma lui.
"Come è giusto che sia. Comunque Autumn non è un vampiro" lo informa.
Il mio cuore perde un battito.
"Cosa stai dicendo?" domanda l' altro.
"La tua pseudo ragazza non è un vampiro. È un ibrido" afferma lei.
"Come fai a saperlo?" chiede lui.
"Ho colto diversi indizi e avresti dovuto farlo anche tu" risponde lei in maniera seccata.
"Perché credi che non ti abbia ancora staccato la testa? Nemmeno quando vi siete baciati? Autumn sa resistere così bene al richiamo del tuo sangue soltanto perché una parte di lei è umana" spiega Margareth.
"Quindi esistono" osserva William.
Dal suo tono di voce sembra estasiato.
"Te l' ho sempre detto. E noi la avremo" afferma la ragazza.

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.
Dangerous Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora