Harry pov
Finalmente erano le due del pomeriggio: Ginny sarebbe arrivata a momenti.
Mentre misuravo il salotto a grandi falcate, Alice se ne stava seduta su una poltrona, a fissare le fiamme che danzavano nel camino acceso.
Dopo due lunghi minuti di attesa, qualcuno suonò il campanello.
Mi illuminai.
Finalmente era arrivata: non vedevo l' ora di stringere Ginny tra le mie braccia.
In quel momento un elfo domestico vestito in modo elegante apparve nella stanza con un sonoro crack.
" Signori Potter, è arrivata la signorina Weasley"
" Falla accomodare all' ingresso e tra un paio di minuti falla entrare. Grazie Dobby" dissi ricordandomi solo in quel momento di aver dimenticato di dire una cosa importante ad Alice.
" Come vuole signor Potter" disse Dobby, svanendo con uno schiocco di dita.
" Perché vuoi farla aspettare? " chiese Alice con sguardo stranito.
" Ho dimenticato di parlarti di una cosa" dissi, sedendomi sulla poltrona posizionata affianco a quella su cui era seduta lei.
" Ti ascolto" disse lei, guardandomi intensamente.
" Tu sai che io e Ginny stiamo insieme da molto. Io la amo e sono convinto che sia la donna della mia vita" dissi, tutto d' un fiato.
" Stai dicendo quello che penso? " chiese Alice, entusiasta, con gli occhi che le brillavano.
Annuii.
" Voglio chiederle di sposarmi" dissi fiero, con un sorriso a trentadue denti.
Alice lanciò un urlo entusiasta.
" Harry è fantastico, sono molto contenta per te" disse Alice stringendomi in un abbraccio soffocante.
" Grazie Alice, ma ora calmati e lasciami andare" dissi, con il fiato corto, a causa del suo abbraccio stritolante
" Scusa" disse Alice, lasciandomi andare.
Immaginavo che avrebbe avuto una reazione simile, fortunatamente l' ingresso era completamente insonorizzato.
In quel momento si sentì la porta d' ingresso chiudersi.
" Quando glielo chiederai? " mi chiese Alice, a voce bassissima.
" Conto di chiederglielo stasera stessa" risposi, sorridendo.
" Buona fortuna" disse Alice.
" Permesso " disse una voce vellutata e melodiosa, proveniente dall'ingresso, una voce a lui molto familiare.
Il mio cuore iniziò a battere forte.
" Vieni pure, Ginny! " esclamo Alice.
Ginny entrò nella stanza e la mia salivazione si azzerò.
Il vestito verde fluttuante e il trucco perfetto che la facevano sembrare una dea.
Era una visione bellissima, ancora più bella di come la ricordasse
" Bentornata Ginny" disse Alice, correndo ad abbracciarla.
Ginny la strinse a sé: le due erano molto amiche e questo non poteva che renderlo felice.
Non avrebbe potuto sopportare il contrario
" Ciao Alice"
"Ginny" dissi.
Ginny si voltò verso di me e mi corse incontro immediatamente, incatenandomi in un bacio mozzafiato.
Le sue labbra setose, il profumo ai fiori d' arancio, i capelli morbidi, gli occhi chiari: mi era mancato tutto di lei.
La tenni stretta in un tenero abbraccio per un paio di minuti, fino a quando lei si girò lentamente verso mia sorella.
" Allora Alice, Harry mi ha spiegato quello che noi due dovremo fare oggi pomeriggio. Iniziamo?" chiese Ginny, impaziente di mettersi all' opera.
" Certo. Vieni, andiamo nello studio"
Riluttante, lasciai andare Ginny e guardai le due allontanarsi, uscendo dalla sala.
Alice pov
Eravamo nello studio da quasi due ore.
Il ritratto era quasi finito ormai, Ginny stava rifinendo gli ultimi dettagli.
" Vanno bene così gli zigomi? " chiese la rossa.
" Puoi scolpirli leggermente? "
Ginny eseguì.
" Ora è perfetto" dissi entusiasta, ammirando il ritratto.
" Ora inizia il divertimento, vedrai, lo troveremo" disse Ginny
Passammo l'ora sucessiva a guardare vecchie edizioni, portate da Ginny,della Gazzetta del Profeta, per vedere se ci fosse una foto di quell' uomo da qualche parte.
Dopo un' ora a non trovare nulla decisi che avevamo bisogno di una pausa.
" Ti va un tè? " chiesi a Ginny, che mi rispose con uno sguardo sollevato.
Io sorrisi, divertita nel vederla disperata quanto me.
" Dobby! " esclamai.
L' elfo domestico si materializzò immediatamente nella stanza.
" Sì, signorina Potter? " disse con un inchino.
" E' l' ora del tè, riunisci tutti per favore" dissi, con tono gentile.
" Sì, signorina" disse Dobby sorridendo e smaterializzandosi.
I Potter erano i migliori padroni che si potessero avere.
In quella casa, l' ora del tè era amata da tutti gli elfi domestici dato che erano invitati a prendere il tè con loro riferendo i propri disagi.
Dopo pochi minuti, Dobby si materializzò nuovamente nella stanza accanto a Ginny.
" Il tè è pronto" annunciò.
" Grazie, arriviamo subito" dissi tranquillamente.
L' elfo domestico questa volta non si smaterializzò, stava guardando fisso il ritratto.
" Tutto bene Dobby? " chiesi.
" Certo signorina, mi chiedevo solo come mai la signorina Weasley abbia fatto un ritratto di Jasper Hale".
Io rimasi di sasso.
" Lo conosci? " chiesi subito.
"L' ho conosciuto di sfuggita anni fa, quando ancora lavora per la famiglia Malfoy" mi rispose lui, con tono sicuro.
" Sapresti dove trovarlo Dobby? " gli chiese Ginny.
" L' ultima volta che l' ho visto, abitava in una piccola cittadina americana chiamata Forks. Non saprei dire se ora si trovi ancora lì" disse guardando entrambe.
" È già qualcosa" disse Ginny guardandomi.
Io ero sull' orlo delle lacrime.
Finalmente, qualcosa da cui partire dopo anni a brancolare nel buio.
Mi avvicinai a Dobby, inginocchiandomi davanti a lui in modo da poterlo guardare negli occhi.
Gli appoggiai una mano sulla spalla
" Dobby devi fare una cosa per me"
" Qualunque cosa signorina"
"Devi procurarmi un biglietto per l' America"
" Ma sei pazza? Gli ultimi voli sono oggi. Stanotte chiuderanno le frontiere per settimane. Se avessi problemi non ti potrei raggiungere lì" mi disse Ginny.
Capivo la sua preoccupazione ma non potevo più aspettare.
Dopo anni passati a brancolare nel buio avevo finalmente qualcosa a cui appigliarmi e non intendevo aspettare un minuto di più.
" Ti prego Dobby, fallo" Dobby guardò prima Ginny e poi me.
Neanche lui, nonostante fosse un elfo domestico, avrebbe potuto aiutarmi quella volta.
In caso di bisogno sarei stata completamente sola.
Dobby mi guardò negli occhi, notando la mia espressione disperata.
" Agli ordini signorina" si staccò dalla mia presa e si smaterializzò.
Ora tutto quello che potevo fare era prepararmi e sperare che Dobby riuscisse a trovare un biglietto.
" Alice a cosa stai pensando? Perchè non puoi aspettare sei settimane? Hai una vaga idea idea di quanto stai rischiando"
Lo sapevo.
Sapevo benissimo il rischio che stavo correndo ma non mi importava.
Ero stufa di stare senza fare niente.
" Ginny ascoltami. So che è difficile da capire, ma io devo farlo. Non ti preoccupare, andrà tutto bene: saprò cavarmela"
Ginny mi studiò per qualche secondo.
" Che ne dici se dopo il tè ti aiuto a fare i bagagli?"
Le regalai un sorriso smagliante.
Mi sentivo finalmente felice.
Felice di avere, dopo anni, una possibilità per colmare quel vuoto insopportabile.
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Morirei Per Te
FanfictionE se il mondo di twilight e quello di Harry Potter si mischiassero?