Diffidenza

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Alice pov

Ero felice.
Finalmente felice.
Per tutto il tempo passato con Harry mi ero sempre sentita incompleta.
Ora che avevo recuperato la memoria ricordavo ogni dettaglio, ogni cosa successa prima e dopo l' incantesimo.
Non mi aveva trasformato Voldemort.
Lo ricordava molto ma non era lui. Per quanto assurdo, poteva sembrare una sua ipotetica figlia.
Ovviamente nessuno sapeva di lei e il mio timore era che potesse sfruttare la cosa a proprio favore.
Dovevo tornare a Londra il prima possibile.
Dovevo trovare il modo di aggirare il blocco intercontinentale prima che pottesse verificarsi il peggio.


Harry pov

Io, Draco e Oliver ci stavamo preparando per la missione.
Nella prima fase di inseguimento Hermione non sarebbe stata con noi, in quanto doveva occuparsi di carte molto importanti per il ministero.
L' ultimo avvistamento di Lucius era stato a Privet Drive, quindi decidemmo di partire da lì.
Ci smaterializzamo e arrivammo all' inizio della strada dei miei zii.
Fortunatamente, durante il mio ultimo anno, avevano deciso di trasferirli in luogo segreto, per sicurezza, fino a quando non fossero stati catturati tutti i mangiamorte.
Nonostante il fatto che, tutte le volte che li avessi visti, mi avessero trattato male, mi importava molto di loro.
" Credo dovremmo cercare nella casa dei tuoi zii" suggerì Malfoy.
" Credo anch' io " acconsentì Oliver.
Io anuii.
Ci avvicinammo con molta cautela alla casa, sotto il mio mantello dell' invisibilità.
Non appena varcata la soglia, sgusciammo fuori dal mantello: non saremmo riusciti a muoverci tutti insieme lì sotto, non in quella casa.
Mi guardai intorno.
La carta da parati era squarciata e i pochi mobili rimasti erano ribaltati.
" Abbiamo fatto tombola" osservò Oliver.
" È strano" disse Draco, osservando da vicino il disastro che si mostrava davanti a noi.
" Che cosa è strano Malfoy? Tuo padre non ha trovato i miei zii e si è sfogato sull' ambiente che lo circonda" dissi io, credendo fosse ovvio.
" Mio padre non ridurrebbe una casa in questo modo, a meno che non sia necessario: non è il suo stile"
" Stai difendendo paparino? " chiese Oliver, stuzzicandolo.
" Sto solo facendo osservazione" rispose Draco, con tono molto calmo.
" Vuoi fare osservazioni? Allora ne faccio io una su di te. Chi ci dice che non stai agendo da mangiamorte in questo momento? Chi ce lo assicura? Per me tu rimarrai sempre un mangiamorte, e un mangiamorte non può essere un Auror" gli sputò Oliver acido.
" Oliver! " lo ripresi io.

" Tranquillo Harry, non importa" mi disse, ammonendomi con un lieve cenno della testa.
"Stammi a sentire Baston: per quel che mi riguarda, io non ho mai voluto essere un mangiamorte, sono stato costretto, se non lo avessi fatto, Voldemort avrebbe ucciso tutta la mia famiglia" gli disse Draco, cercando di mantenere la calma.

"Voldemort.....conosco quel nome " disse una voce, a noi estranea.

Ci appiattimmo su una parete, sfoderando le bacchette.
" Chi sei? Fatti vedere! " ordinai io, guardandomi intorno.
Vidi scendere una figura femminile dalle scale, una figura che non conoscevo.
Aveva i capelli color mogano e gli occhi scuri, le labbra erano carnose, il tutto in perfetto accordo con il suo fisico perfetto.
La sua pelle era cosparsa di graffi e di tagli.
Sembrava molto giovane, non dimostrava più di venticinque anni.
" Chi sei? Sei stata tu a fare questo? " chiese Oliver, ormai completamente fuori di sè
" Io? Non....non lo so....non mi ricordo niente" disse con occhi spaventati.
" Come ti chiami? " insistette Oliver.
" Il mo nome? Io...io mi chiamo....mi chiamo...non mi ricordo"
" Sì certo, non sono nato ieri. "
"Oliver, ora basta! Lasciala stare, non vedi che sta male? " dissi io, andandole incontro, mentre abbassavo la bacchetta.
"La porteremo con noi" dissi, avvolgendole intorno la mia giacca.
"Ma sei completamente impazzito Potter? E se fosse una mangiamorte?" mi sbraitò contro Oliver.

Cominciavo a non poterne più di lui.

Lo ignorai e mi diressi verso l'uscita.
" Andiamo" dissi, rivolto a tutti.
Ci smaterializzammo all' unisono e ricomparimmo nel villaggio degli Auror.
Scortai la ragazza verso casa di Remus, seguito da Draco e Oliver.
Suonai il campanello.
Lui aprii subito e ci venne incontro.
"Ehy Harry. Lei chi è? " mi chiese, esaminando la ragazza con lo sguardo.
"Non lo sappiamo, l'abbiamo trovata nella cssa dei miei zii. Era tutto devastato ma non c'era nessuno. C'era solo lei: dice di non ricordare niente" gli spiegai io, cercando di essere più chiaro possibile.
"Vieni cara" gli disse lui, portandola dentro casa.
Lo seguimmo in silenzio.
Remus decise di fare stendere un pochino la ragazza, nella sua camera da letto, mentre noi lo aspettavamo in soggiorno.
Lo aspettammo lì un paio di minuti in silenzio.
" Hai fatto bene a portarla da me, Harry. Purtroppo il San Mungo non ha più posti nel reparto obliviati" mi disse Remus, raggiungendoci in soggiorno
" Com' è possibile? " chiese Draco
" Sembra che il numero di persone colpiti da amnesia siano aumentati in modo spropositato negli ultimi giorni" ci spiegò Remus.
" Strano che questo succeda proprio dopo l' evasione di Lucius Malfoy" disse Oliver, con tono sarcastico.
Draco fece finta di non sentire.
Mi sorprendevano la pazienza e la calma che dimostrava alle continue frecciatine che gli lanciava Oliver.
" Che lui c' entri o no, dovete trovarlo. Andate" rispose Remus, con tono fermo.
" Andiamo" dissi io, dirigendomi verso la porta, Oliver e Draco mi seguirono.
" Dove andiamo? " mi chiese Oliver, quando fummo in strada.
" Questo dobbiamo chiederlo a Draco" risposi.
" A me? "
" Prova a pensare. C' è un posto in cui tuo padre potrebbe essersi rifugiato? "


Draco pov

Non sapevo cosa dire, non ricordavo che lui mi avesse mai parlato di un posto del genere.
Però, pensandoci, c' era un posto in cui sarebbe potuto andare.
" Un posto c'è" gli dissi
" Allora andiamo" disse Harry aggrappandosi a me.

Oliver non si mosse.

" Davvero vuoi permettergli di portarci dove gli pare? Che ne sai di dove ci porterà? Mi dispiace Harry, se lui ci guida, io rimango qui"

Harry rimase impassibile.

" Benissimo, ci vediamo: andiamo Draco" mi disse.
Io rimasi senza parole: per quanto assurdo potesse sembrare, Harry si stava schierando dalla mia parte.
Cercai di nascondere gli occhi lucidi.
PErò non potevo andarmene così, non senza avvisare Hermione.
" Un momento " dissi, staccandomi da Harry.
Scrissi il nome del posto in cui stavamo andando su un pezzo di carta e mi guardai intorno.
Notai che il mio falco era appollaiato su un albero, poco distante da noi.
Lo chiamai con un fischio e lui volò verso di me, appoggiandosi sul mio braccio teso.
" Tu hai addestrato un falco? " mi chiese Harry, sbalordito.
Sorrisi, lusingato.
" In un certo senso sì, prima o poi ti racconterò questa storia"
Nel frattempo, Oliver se n' era andato.
Arrotolai il pezzo di carta e glielo legai alla zampa.
" Dallo ad Hermione quando torna" gli dissi.
Lui spiccò il volo e si mise sul ramo di un albero, nel giardino della villetta di Oliver ed Hermione.
"Ora possiamo andare" dissi ad Harry.

Lui si aggrappò al braccio che gli porgevo e ci smaterializzammo.

Morirei Per TeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora