In viaggio

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Harry pov

Mi sentivo solo e abbandonato.
Certo, ero felice che mia sorella avesse trovato il famoso Jasper e stesse andando da lui, però era successo proprio la sera in cui aveva più bisogno di lei.
Mi sedetti sul mio letto e fissai il comodino: sopra c' era una cornice con una foto di me e Ginny che ci baciavamo.
Quasi tutte le foto nostre foto avevano mantenuto uno stile babbano e quindi non si muovevano: la foto sul comodino non faceva eccezione.
Ero convinto che lo stile babbano potesse esprimere meglio l' emozione provata nel momento della foto.
E avevo ragione.
Non riuscivo a staccare gli occhi da quel bacio, nel mentre sentivo crescere dentro di me una grande rabbia.
Avevo lasciato Ginny da sola al ristorante dopo aver posto fine alla nostra storia.
Non sapevo con chi mi avesse tradito, ma non mi importava molto al momento.
Lei mi aveva tradito permettendo ad un altro di farsi toccare, di baciarla e di farla diventare sua.
Cosa che io non avevo mai fatto.
Stranamente, a quel pensiero, mi spuntò sul viso un sorriso nervoso.
Io e Ginny avevamo deciso di aspettare il momento giusto, e lei che faceva?
Non veniva a letto con me ma lo faceva con un altro.
Mi sentivo, non solo tradito, ma anche umiliato.
Ginny era stata la mia unica certezza in quei sette anni di relazione.
Lei era l' unica che dopo l' arresto di Ron era riuscita ad impedirmi di crollare.

Già, l'arresto di Ron.

Alla fine si era rivelato una spia di Voldemort.
Tutti gli anni dell' amicizia del golden trio erano stati una bugia.
Hermione era uscita distrutta da quella storia, a tal punto che non voleva più vedere nessuno che gli ricordasse Ron.
Io, Ginny ed Alice non la vedevamo dal giorno in cui avevamo sconfitto Voldemort, cinque anni prima.
Il giorno in cui Ron era stato trascinato ad Azkaban
L' unica cosa che sapevamo, era che Hermione avrebbe partecipato al mio stesso corso.
Ripensai a tutto quello che mi era succeso: il tradimento di Ron, quello di Ginny, il distacco di Hermione, sentivo crescere dentro di me una rabbia mai provata prima.
Fissai la foto e la scaraventai con rabbia sul pavimento, rompendo il vetro, passai poi a staccare tutte le foto di me e Ginny dalla parete.
Avrei voluto bruciarle tutte, ma mi mancava il coraggio, ed incaricai Dobby di sbarazzarsene e di portare a Ginny tutte le cose che aveva lasciato a casa mia.
Una volta sbarazzatomi di tutto ciò che poteva ricordarmi Ginny, mi sdraiai sul letto e cercai di addormentarmi, ma finii per versare lacrime amare per tutta la notte.


Alice pov

Stavamo atterrando a Seattle.
Durante il viaggio mi era informata ed avevo scoperto che una ragazza, con cui avevo fatto amicizia durante il viaggio, andava anche lei a Forks e si era offerta di accompagnarmi in centro città.
Diceva di chiamarsi Renesmee, mi aveva raccontato che stava tornando dalla sua famiglia dato che aveva appena finito gli esami dell' ultimo anno di università ad Oxford.
Aveva un bel fisico, i capelli castani tendenti al rossiccio erano ondulati e gli occhi ricordavano il cioccolato al latte.
Non sapevo bene perchè ma, nonostante fosse una sconosciuta, aveva qualcosa di familiare, e mi trasmetteva fiducia.
" Sai, non vedo l' ora di abbracciare Jacob" disse Renesmee, con aria sognante
" E' il tuo fidanzato? " chiesi incuriosita, mentre uscivamo dall' aereo, dirette al ritiro bagagli-
" Magari. Purtroppo siamo solo amici" disse lei, malinconica.
" Se ti piace così tanto perché non glielo dici? "
"Ma sei pazza? Non ne sarei mai capace. E poi sono sicura che lui non ci pensa a me in quel senso."
" Come fai ad esserne sicura? Glielo hai chiesto?" chiesi, posizionandomi accanto a lei, di fronte al nastro trasportatore.
"Mi ha sempre trattato come una sorellina minore da proteggere, non mi ha mai visto come una donna, capace di provare sentimenti intensi come l'amore. Effettivamente lo posso capire" disse lei, con un mezzo sorriso.
" In che senso? " chiesi, riconoscendo le mie valige, e tirandole giù dal  nastro.
Subito dopo arrivarono anche quelle di Renesmee.
" Sono un po' più giovane di lui e sono cresciuta al suo fianco. Mi ha sempre protetto da ogni pericolo" disse, mentre tirava giù le valige dal nastro.
Ci avviammo verso l' uscita.
"Ma questo non vuol dire che ti vede come una sorellina minore. Per me dovresti parlare con lui, che hai da perdere? " chiesi, nel mentre che raggiungevamo l'uscita dell'aereoporto.
Renesmee stava per rispondere, ma qualcuno la chiamò.
Una ragazza coi capelli biondi la salutava, al suo fianco stava un uomo muscoloso, con i capelli scuri.
" Rose! Emmett!" esclamò correndole incontro e abbracciandola, raggiante.
" Ciao tesoro. Come stai?" rispose la donna, anch' essa con un sorriso stampato in faccia
" Io sto bene, ma che fai qui? Pensavo dovesse venire a prendermi papà. Comunque, vi presento la mia nuova amica: Alice. L' ho conosciuta in aereo. Alice, loro sono i miei zii" disse Renesmee, mentre lei mi stringeva la mano.
" Piacere, Emmett" disse l'uomo con un cenno
" Piacere Rosalie" disse la donna, porgendomi la mano
" Alice, piacere mio"
La mano di Rosalie era fredda come il ghiaccio, la sua pelle era candida  e completamente priva di imperfezioni.
Aveva lunghi capelli biondi ondulati e occhi castano dorati.
Non potevo che rimanere incantata da questa bellezza perfetta.
Emmet invece, era un uomo dai tratti più grezzi, ma comunque perfetti.
Avevo la sensazione di averli già visti da qualche parte, ma non ricordavo dove.
"Oggi sarei dovuta passare da queste parti, quindi ho detto ai tuoi genitori che sarei passata io in aereoporto, approfittando per portarti un piccolo regalo che i tuoi genitori hanno pensato di farti per la laurea."
" Cioè? "
La donna le porse un mazzo di chiavi e Renesmee le prese con aria incredula.
" Congratulazioni. É blu notte, come piace a te, è qui fuori parcheggiata in prima fila: finalmente avrai un' auto tua, dopo un anno di patente"
Renesmee saltò di gioia per cinque minuti filati.
Alla fine, salutò Rosalie e, prima di andarsene, la donna sussurrò qualcosa a Renesmee.
Ci dirigemmo all' esterno dell' aereoporto e Renesmee premette il pulsante della chiave, per individuare l' auto.
Era una bellissima audi cabrio del 2018 blu notte, con effetto olografico.
" Renesmee ma che razza di agganci ha la tua famiglia? " chiesi stupita
" Oh niente di che, perché? " chiese gongolante
" Perché questa è un' auto uscita solo un paio di mesi fa. Costa una fortuna, in pochissimi sono riusciti ad averla."
" Lo so, alla mia famiglia piace viziarmi " disse lei, caricando le valige di entrambe nel bagagliaio, come se fossero leggere come piume.
Premette un pulsante e il bagagliaio si chiuse automaticamente.
Salimmo a bordo e, dopo aver tolto il tettuccio dell' auto, ci misimo in marcia per dirigerci a Forks, abbracciando la brezza del primo pomeriggio.
Mi ritrovai a pensare a Rosalie e Emmett.
Avevano gli stessi occhi di Jasper.
Com' era possibile?

Morirei Per TeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora