Domande importanti

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Draco pov


"Ma quindi tu pensi che parlino di lei? " chiesi, rivolto a Remus.
Harry era rimasto con la ragazza che aveva perso la memoria, per medicarle le varie ferite.
Remus era venuto da me e stavamo cercando di capire come comportarci: non potevamo permetterci errori.
Mi versai un po' di Whiskey incendiario e passai un bicchiere anche a lui.
Remus aveva ipotizzato che la ragazza di cui si parlava nel messaggio, fosse la stessa che avevamo trovato nella vecchia casa degli zii di Harry.
Mi sedetti sul divano accanto a Remus, bevendo un sorso di Whiskey.
"Non può essere altrimenti, pensaci" mi disse con tono pacato.
"Ma perché dovrebbero volere una ragazza che non si ricorda neanche chi è? " chiesi io.
"Rifletti Draco. Solo perchè noi non sappiamo chi è non significa che non sia rilevante. I mangiamorte la vogliono ad ogni costo e noi dobbiamo assolutamente capire perchè"
"Sì, hai ragione. Ma da dove potremmo iniziare?"
"Potrei proporre una serie di pozioni, ma richiedono tutte almeno un paio di settimane di preparazione"
"Non abbiamo due settimane" risposi secco.
Mi stavo innervosendo.
Mi alzai per andare a posare il bicchiere vuoto accanto al lavandino e iniziai a misurare la stanza a piccoli passi.
Capivo che Remus volesse solo aiutare ed evitare il peggio, ma qui c'era in ballo la vita di Hermione.
Non volevo rischiare di perderla, non adesso che avevamo finalmente iniziato a capirci.
Non adesso che potevo finalmente mostrarmi a lei per quello che ero davvero.
"Ipotizziamo che questa ragazza fosse qualcuno di importante: come intenderesti procedere? Saresti davvero pronto a sacrificare Hermione?" chiesi, a denti stretti, sempre più nervoso.
"Non ho mai detto questo Draco"
In quel momento, sentii il campanello suonare.
Andai ad aprire e mi trovai davanti Harry: aveva un' espressione molto spaventata.
" Ragazzi, abbiamo un problema: ho scoperto chi è quella ragazza"


Alice pov

Rimasi a bocca aperta.
Era il bar in cui ci eravamo conosciuti.
Non ero riuscita a prevedere niente, ormai aveva imparato a sfruttare i punti ciechi delle mie visioni.
Senza contare che, da quando l'incantesimo si era infranto, non avevo più avuto nessun tipo di visione, nemmeno la più piccola.
Guardai meglio: c' era qualcosa di strano, di diverso.
Il bar sembrava deserto e il vialetto del locale era cosparso di candele e petali di rosa.
Ero talmente immersa a guardarmi intorno che non mi ero accorta che Jasper era scomparso.
Riapparve dopo qualche secondo accanto a me, vestito in modo molto elegante.
Indossava una camicia azzurra e dei pantaloni neri.
Ai piedi portava dei mocassini lucidi dello stesso colore dei pantaloni.
Mi porse una mano e io la presi subito.
Mi scortò all' interno del bar e io rimasi ancora più stupita.
Anche lì vidi petali e candele ovunque.
Qualcuno stava suonando il pianoforte e, dal tocco, capii subito che si trattava di Renesmee. Suonava una melodia molto romantica: sicuramente anche il resto della nostra famiglia era nascosto da qualche parte.
Decisi di evitare di evitare di cercare di scorgere il futuro per non rovinarmi ulteriori sorprese: Jasper stava facendo di tutto per sorprendermi e io volevo lasciarlo fare.
"Alice, so che in questo momento sei preoccupata per i tuoi amici inglesi, vorrei solo che tu riuscissi a goderti questa serata. Puoi farlo? "
Io anuii, incapace di parlare per l' emozione.
Iniziammo a ballare quella romantica melodia e io per un po' riuscii a dimenticarmi di tutto.
Mi abbandonai tra le sue braccia, sentendomi istantaneamente protetta da qualsiasi minaccia.
Jasper aveva questo effetto su di me.
Riusciva a calmarmi a prescindere da quanto grave potesse essere la situazione.
Sapevo che la stessa cosa valeva per lui e questo bastava per farmi toccare il cielo con un dito.
Avrei voluto rimanere così per sempre, senza pensare a tutti i problemi e le varie preoccupazioni.
In quel momento c' eravamo solo io e lui.
Dopo un po' che ballavamo, Jasper riprese a parlare, sciogliendo l' abbraccio e tenendomi le mani.
" Sai, in questi anni di lontananza ho avuto molto tempo per pensare e sai cosa ho concluso?" mi chiese, guardandomi negli occhi.
Io scossi leggermente la testa.
" Ho concluso che non posso stare distante da te. Tu sei il mio angelo custode, la mia anima gemella. Tu sei l' incarnazione dei miei desideri e io non riesco a pensare a una ragazza migliore di te. Tu sei perfetta e io non ti potrei mai sostituire con nessuno."
Io avevo gli occhi lucidi per questa confessione di Jasper.
Ovviamente la stessa cosa valeva per me, solo che io non avevo mai avuto il coraggio di dirlo, forse per paura.
Paura di ciò che potesse succedere con una confessione simile.
Mi sentivo impreparata, come una ragazzina alla sua prima cotta adolescenziale.
Avrei voluto dirgli tante cose.
Avrei voluto dirgli che lo stesso valeva per me, ma mi accorsi di non essere più in grado di parlare per l'emozione.
Ci guardammo negli occhi, rimanendo immobili, per un tempo che poteva sembrare infinito.
Mi persi in quel suo sguardo dolce e penetrante.
Avrei tanto voluto rimanere così per sempre.
Prima che potessi rendermene conto, Jasper si mise in ginocchio.
Estrasse una scatolina in velluto blu dalla tasca della giacca e, aprendola, mi mostrò un meraviglioso anello di diamante.
Rimasi ancora più esterrefatta.
Era da cinquant'anni che aspettavo quel momento e non sapevo se sarei riuscita a reggere le emozione.
Sentivo vampate di calore in tutto il corpo e una morsa alla bocca dello stomaco.
Non ero mai stata così felice.
"Alice, la nostra storia non ha mai avuto bisogno di cose tipo il matrimonio o una famiglia. Stiamo insieme da più di settant'anni ma, onestamente, io ti amo con la stessa intensità del primo giorno. Non potrei mai volere una donna diverse da te al mio fianco e non intendo aspettare oltre a renderlo ufficiale.
Mary Alice Brandon Cullen, prometto di amarti e darti tutto me stesso sempre e per sempre. Mi faresti l' onore di diventare mia moglie? "
Se non fossi stata un vampiro, sarei sicuramente scoppiata a piangere per l' emozione.
" Sì. Certo che sì.. sarebbe un onore" dissi con un filo di voce.
Subito Jasper mi mise l' anello e mi abbracciò.
Ci scambiammo uno dei baci più passionali di sempre e, in quel momento, la nostra famiglia sbucò fuori dal suo nascondiglio applaudendo.
Sentivo il cuore scoppiarmi nel petto. Conferma che non ero tornata ad essere un vampiro al cento per cento.
Ero sicura che se ne fosse accorto anche Jasper ma aveva deciso, come me, di lasciare quella preoccupazione per un altro momento.
Quella serata era solo nostra.

Morirei Per TeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora