La mia nuova casa

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Alice pov

Avevo capito una cosa nelle ultime due ore: a Renesmee piaceva correre.
Sembrava sprezzante del pericolo e, ogni mossa che faceva, sembrava quasi vedesse tutto a rallentatore.
Eravamo in un autogrill, a mangiare una grossa fetta di torta al cioccolato a testa e io ne approfittavo per riprendere fiato.
" Renesmee dimmi una cosa: dove hai imparato a guidare così? "
" Cioè? " chiese lei, guardandomi smarrita.
" Beh, hai guidato con dei riflessi assurdi e non siamo mai scesi sotto i cento chilometri orari."
Lei fece un gran sorriso.
" Diciamo che è una dote di famiglia"
" Vedere tutto al rallentatore?"
"Qualcosa del genere. Hai finito? " chiese lei, mangiando il suo ultimo boccone di torta.
" Sì, andiamo pure"
Ci alzammo e ci dirigemmo verso l' uscita.
" A proposito, tu non mi hai detto che fai da queste parti. Non mi sembri americana" chiese lei, mentre si metteva la cintura.
"Diciamo che sono venuta a cercare un amico."
Renesmee mise in moto e imboccò nuovamente l' autostrada.
" Se vuoi puoi dirmi chi è. Io conosco tutti a Forks"
" Tranquilla, preferisco trovarlo da sola: mi piacciono le sfide"
" Come vuoi. Dove dormirai? "
" Ho preso una villa in affitto per sei settimane"
" Pensi che potremo uscire insieme qualche volta? " chiese lei, con la faccia da cucciolo supplichevole.
" Ma certo" dissi io, ridendo.
" Ye! Sono la ragazza più felice del mondo"
Ci guardammo e scoppiammo entrambe a ridere.
Passammo il resto del viaggio a chiacchierare ed ascoltare musica, fino a quando arrivammo a Forks.
Dissi a Renesmee l'indirizzo della villa che avevo preso e lei mi ci portò subito.
Sembrava conoscere la città come le sue tasche: ogni volta che incrociavamo un passante, questo la salutava e lei rispondeva con entusiasmo.
Era una specie di vip.
" Arrivati, signorina" disse lei, fermandosi davanti ad un grande cancello blu in ferro battuto.
" Ti va di entrare? " le chiesi.
In fondo Renesmee mi stava simpatica: era così estroversa e spontanea, sentivo che saremmo diventate grandi amiche.
" Speravo tanto me lo chiedessi: dopo ti voglio portare a casa mia, ti voglio far conoscere Jacob e la mia famiglia"
" Non vedo l' ora" dissi io, mentre scendevo dalla macchina.
Una donna mi aspettava fuori dal cancello.
"Salve, lei è Alice? " mi chiese la donna.
Era una donna dai capelli castani e il fisico da atleta.
Io anuii.
"Sono Jessica, mi ha mandato l'agenzia" 
"Molto piacere" le dissi, stringendole la mano.
"Purtroppo non ho il tempo di farle da guida, mi limito a lasciarle le chiavi"
Mi porse un mazzo di chiavi a cui era allegato anche un telecomando.
Mi porse poi un biglietto da visita.
"Qui c'è il numero della nostra sede di Forks: ci chiami per qualsiasi dubbio"
"Grazie mille" le dissi, afferrando il tutto.
"Ora devo scappare. Le auguro una buona giornata" mi disse la donna.
Si voltò e si avvio verso un pick up parcheggiato a pochi metri da lì.
Io la salutai con un cenno e lei mise in moto e se ne andò.
Rimontai in macchina mentre aprivo il cancello con il telecomando
Renesmee entrò, percorse il lungo viale e parcheggiò in un angolo, davanti alla porta del garage.
Il giardino mi piaceva molto.
Ricordava lo stile giapponese con quel piccolo ruscello, gli alberi di ciliegio e tanti piccoli alberelli di vario genere: mi sentivo in paradiso.
" Però. Sembra che neanche per te gli agganci siano un problema" disse Renesmee, guardandosi intorno.
" Sono solo fortunata" risposi, cercando di aiutarla a scaricare i bagagli.
" Lascia stare, faccio io. Piuttosto apri la porta" disse lei, scaricando tutti i miei bagagli da sola, con la stessa facilità con cui io avrei potuto spostare delle scatole di cartone vuote.
La villa era bianca e a tre piani, era enorme e piena di vetrate: era bellissima
Ringraziai mentalmente la mia amica dell' agenzia che, fortunatamente, conosceva bene i miei gusti.
Presi le chiavi e aprii velocemente la doppia porta bianca.

Entrai, seguita da Renesmee.
Il piano terra era tutto open space: l' ingresso consisteva in un lungo corridoio,  con colonne ai lati, sulla destra potevo vedere una moderna sala da pranzo e una cucina in pieno stile americano, sulla sinistra, invece, un salone con un pianoforte, una tastiera e un impianto stereo dall' aria molto costosa.
In fondo al corridoio si presentava una rampa di scale a chiocciola in vetro temperato, al centro del quale vi era posto un ascensore.
Tutto era in una gamma di colori che ricordavano il mare.
" Molto deludente direi, non c' è neanche la tv" disse la mia nuova amica, ridendo.
Entrai in salone e su una parete vidi un piccolo pannello di controllo digitale.
Premetti l' icona del salone e apparve l' immagine di una piccola tv, premetti anche quello e, la parte della parete sopra all' impianto stereo, si aprì rivelando una tv gigantesca di almeno cinquanta pollici.
Io e Renesmee ci guardammo per qualche secondo e poi scoppiammo a ridere.
" Forza: andiamo a cercare la camera da letto, così posiamo i bagagli. La donna che me l' ha affittata mi ha detto che è alla fine del corridoio dell' ultimo piano"
" Ascensore? "
"Ovvio"
Anche l' ascensore era molto spazioso, infatti sul cartellino della capienza era scritto che poteva sopportare un massimo di otto persone.
Premetti velocemente il tasto con il numero tre e le porte di vetro dell'ascensore si chiusero, portandoci velocemente a destinazione.

Percorremmo un lungo corridoio pieno di porte fino a giungere all' ultima.
La aprii e rimasi a bocca aperta: era identica alla classica camera da letto che potevi trovare nei film.
Anche qui la gamma di colori rispettava quella del piano terra.
Il letto a baldacchino era a due piazze ed ovviamente c' era un grande televisore affisso alla parete, accanto al quale vi era una porta che immaginavo portasse al bagno.
Sul lato opposto alla porta, vi era una grande vetrata con una bellissima terrazza.
"Ti lascio a disfare i bagagli, io intanto faccio una chiamata" disse Renesmee, uscendo
" Ok, grazie" dissi, mentre lei chiudeva la porta.
Mi buttai a capofitto sul letto e rimasi lì un paio di minuti.
Mi misi poi a disfare velocemente i vari bagagli, riponendo tutto nella cabina armadio in modo ordinato.


Renesmee pov

Scesi velocemente al secondo piano e mi chiusi in una stanza, in modo che Alice non potesse sentirmi.
Avviai la chiamata e ovviamente rispose già al primo squillo.
" Ciao, avevi ragione: è qui: in questo momento sono a casa sua. Avvisa gli altri che sto arrivando con lei" riagganciai e, dopo qualche minuto, tornai da Alice.
La trovai al telefono che ringraziava qualcuno, quindi dedussi che parlava con la donna dell' agenzia viaggi, mi vide e mi sorrise.
" Grazie ancora Padma, a presto" riagganciò
" Vedo che hai finito" dissi, notando le valige vuote riposte in un angolo della cabina armadio.
" Infatti" rispose, raggiante.
"Sei stata molto veloce, che ne dici, andiamo a casa mia? "
" Volentieri"
Ci dirigemmo all' esterno e salimmo nuovamente a bordo della mia adorata auto nuova.
Misi in moto e partimmo in direzione della mia famiglia.

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