Per un soffio, solo per un soffio ero riuscito a sfuggirgli.
Solo per un soffio.
Tremavo e piangevo, in quell'angusta caverna in cui mi ero rifugiato.
Tutti presi. Tutti quanti. Un'invasione di lucertoloni alieni aveva posseduto i corpi dei miei compaesani, inclusi i miei genitori. E ora mi trovavo da solo in quella caverna a piangere, senza sapere cosa fare o cosa pensare per salvarmi la vita. Non avevo cibo né acqua, ma solo tanta paura di essere scoperto e catturato da un momento all'altro. Avevo provato a cacciare dei ghiri e dei conigli, ma con risultati deludenti. Ero abituato a trovare tutto pronto al supermercato e raramente avevo aiutato mia madre in cucina, solo quando si faceva un bel dolce allora il richiamo del cioccolato mi avvinghiava e quasi mi ipnotizzava.
Tremavo e piangevo, ricordando i bei momenti che avevo passato in famiglia. E adesso? Non li avrei più rivisti? Li avrebbero uccisi? E io che fine avrei fatto?
L'unica compagnia che avevo era Patrizio, un piccolo pipistrello con un'ala spezzata che curavo con amore e dedizione. - Caro Pat, se non ci fossi tu, il mondo mi sembrerebbe ancora più tetro (e dire che i pipistrelli mi hanno sempre terrorizzato, pensa te).
Il sole era tramontato per la terza volta e non avevo ancora messo nulla nello stomaco. Ero ormai debole e triste, quasi stavo per lasciarmi morire.
Amavo ammirare il tramonto, era l'unica cosa che mi infondeva ancora una sorta di speranza, un modo per non arrendermi: sentivo dentro di me una misteriosa forza che mi diceva "vai avanti, non ti scoraggiare, vedrai che non starai da solo ancora a lungo..."
E fu proprio allora che la vidi...
In realtà non la vidi, mi cadde addosso. - Ahio! Ma cosa cavolo... - esclamai, sorpreso di essermi ritrovato una ragazza sulla pancia.
- Ciao, scusami, mi stavo arrampicando su questa collina quando sono scivolata e sono finita qua! Caspita, non sapevo ci fossi tu: e sei anche carino! - disse la ragazza misteriosa dagli occhi azzurri e splendenti. Ne rimasi incantato, ovviamente.
Era bella, aveva uno sguardo penetrante e sincero. Ella prese uno strano oggetto quadrato che emetteva delle luci colorate e lo puntò su di me. - Tranquillo, lo so che non sei uno di loro, ma devo essere sicura che non sei stato contaminato. Perfetto, sei puro. Meno male, sono rari ormai gli umani come te, dopo la Grande Invasione Rettiliana. - affermò la ragazza rattristandosi.
- Invasione Rettiliana? Puro? - chiesi sorpreso, facendole posto accanto al fuoco che avevo acceso.
- I rettiliani hanno conquistato la Terra, il tuo pianeta, ed avevano programmato da tempo questa cosa. In passato erano già venuti qua ma vi ritenevano ancora troppo primitivi. A proposito, non mi sono ancora presentata: io mi chiamo Rose e vengo da un altro pianeta. - disse la ragazza sorridendo a quaranta denti e stregandomi il cuore.
- Anche tu sei una di loro per caso? - fu l'unica cosa che uscii dalle mie labbra e mi allontanai da lei. - Ma cosa vai a pensare, sciocchino. No, certo che no! Altrimenti ti avrei già catturato e posseduto. Loro agiscono così: si prendono i corpi e ci vivono dentro, io invece sono una che li combatte: mi puoi vedere come una poliziotta spaziale, ecco.
- Come Doctor Who, Il mio telefilm di fantascienza preferito!
- Dottore chi? - chiese titubante la ragazza che si sistemò la ciocca di capelli sul viso che stava arrossendo.
- Comunque sei solo qua, giusto?
- Purtroppo sì, i miei genitori sono stati presi. E io non so più che fare. In realtà sono anche affamato. Sai cacciare?
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Brave
Science FictionIl sedicenne Jack Carson è un normale adolescente che studia al liceo scientifico, grande appassionato di fantascienza e delle auto da corsa. Un giorno, dopo aver litigato coi genitori, decide di scappare di casa e si rifugia dal suo amico Rod che g...