4. La Compagnia del Re

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E così fu deciso: partimmo tutti insieme. A far che? Ad iniziare la nostra avventura! Ecco chi eravamo: uno stregone leale al suo re in testa; io, innamorato della mia Rose, Rose l'aliena che mi ha salvato la vita, il re buono e a chiudere la fila il coraggioso guerriero immortale Lu.

- Rose, ma dove ti sei risvegliata? - chiesi alla mia amata ragazza di un altro pianeta e lei, col suo sorriso contagioso mi rispose: - Ero vicino a te, all'entrata del labirinto, solo che mi sono svegliata dopo ed ero caduta in un fitto cespuglio. Ti ho scorto un paio di volte nel labirinto, quando poi sei entrato in quella porta rossa. Stavo per fare lo stesso, ma una tartaruga mi ha dissuaso e mi ha consigliato invece di prendere la porta gialla. Fu così che conobbi uno strano tipo, un cinese obeso che mi ha ospitato nella sua grotta. Insomma, quando sono riuscita ad uscire da quel luogo sono giunta in questa montagna e ho conosciuto il tuo amico baffuto ed insieme ti abbiamo cercato per giorni.

- L'importante è che adesso siamo di nuovo insieme, cara Rose. - e la baciai con passione, riprendendo la marcia.

Lo stregone ci narrò che vi era un modo per poter riportare il nostro re al suo legittimo trono: creare un esercito formato dal popolo? In un primo momento si era pensato proprio a questa soluzione, ma col senno di poi comprendemmo che non era giusto sacrificare la vita di persone innocenti per un capriccio del fratellastro del re, il cattivo Evaristo. E poi la gente non era allenata per combattere contro l'esercito del re, armato ed abile con le armi. Sarebbe stata un'inutile strage. Allora egli ci mostrò l'unica altra alternativa a nostra disposizione: andare tutti insieme, noi Compagnia del Re, alla ricerca dell'Arcano.

- Esso è un antichissimo artefatto creato dai nostri dèi e perduto nel corso della storia. Ma ho trovato alcune tracce che potrebbero portarci all'ultima sua dimora, amici. - ci narrò il mago mentre fumava tranquillamente la sua pipa. I nostri sguardi erano allibiti e pieni di curiosità.

- E quali poteri avrebbe questo oggetto? - chiesi ad un certo punto senza pensarci troppo. Lo stregone mi guardò in silenzio, poi mi rispose: - Nessuno lo sa, ma dalle pergamene antiche che sono riuscito a trovare e a tradurre nei miei lunghi viaggi per le terre desolate, ho scoperto che chi diventa il possessore di esso potrebbe in un certo senso dominare il mondo intero!

Il re divenne rosso, Rose pure, io anche. Lu si era di nuovo addormentato, quel dormiglione.

Dopo un giorno di cammino giungemmo nei pressi di un lago e lì ci accampammo. Notai che l'aria era lugubre e mefitica, tanto è vero che iniziai a rabbrividire. Per un attimo mi parve di vedere un piccolo movimento nello specchio d'acqua, come un pesce che guizza. Dopo esserci divisi per raccogliere del legname, mi ritrovai a passeggiare da solo con la mia Rose.

- Quante ne abbiamo passate insieme. Chissà se riusciremo a tornare sul mio pianeta! - dissi sconsolato abbracciandola forte. Lei mi sorrise e dopo avermi baciato lungamente e con trasporto sulle labbra, mi rispose: - Non perdere mai la speranza, vedrai che troveremo un modo per liberare i tuoi genitori. Chissà a che punto è l'invasione aliena sulla Terra. Quando mi sono risvegliata nei pressi del labirinto, non ho trovato traccia alcuna della mia astronave. Per fortuna ho qui con me un tracciatore, solo che fino ad ora non si è acceso. Praticamente quando la mia navicella torna attiva mi si accende questa spia rossa la quale ci condurrà al luogo in cui si trova la nostra salvezza. Capito? La speranza è sempre dietro l'angolo, anzi, dietro al cespuglio vista la vegetazione presente in questo pianeta.

Ci avvicinammo nei pressi di una grotta e mi parve il luogo ideale per passarci la notte. Stavo per chiamare anche gli altri, quando udimmo un urlo provenire dal lago: era la voce del re che diceva: - Mi ha preso! Aiutooooo!

Ci lanciammo a perdifiato verso di lui, ma era troppo tardi: un gigantesco mostro marino lo agguantava per tutto il corpo e se lo stava ingoiando. Era una piovra enorme!

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