Capitolo 3 (Revisionato)

80 16 18
                                    

Dopo essermi preparata sono quasi pronta per raggiungere la mia comitiva, ma prima di uscire Lorenzo entra in camera mia e si distende sul letto, con le braccia dietro la testa senza dire nulla mi osserva. Dopo un po' di silenzio mentre mi sistemo i capelli comincia a parlare.

"Hai incontrato nessuno quando sei uscita?" Mi chiede con fare circospetto.

Lo guardo di sottecchi dallo specchio mentre tento di farmi una treccia, lo vedo che fa finta di niente si sposa sul bordo della mia scrivania e giocherella con la palla di neve, che mi regalarono i miei di ritorno dal viaggio a Firenze non mi convince per niente questo suo modo di fare.

"Perché me lo chiedi?". Rispondo senza guardarlo.

"S, sai che ti conosco benissimo, anche se non fai trasparire le tue emozioni, ti ho visto rientrare estremamente irritata e durante la cena quando stavi parlando ho notato che in alcuni momenti eri persa nei tuoi pensieri, nonostante cercassi di essere il più spontanea possibile. Fortunatamente mamma e papà erano troppo euforici per rendersene conto". Continua a punzecchiarmi, so che sta indagando, si è attivata la modalità fratello protettivo.

Mi volto e lo guardo intenerita. " Lollo non c'è nulla che non va stai tranquillo, tornare a casa mi fa un certo effetto, sono stata via per molto tempo". Non voglio che si preoccupi per me, non è necessario. Simone mi ha innervosita è vero, ma nulla di più. Rivederlo non ha innescato in me nessun sentimento, niente se non un'estrema irritazione. Non mi spiego a distanza di anni come abbia fatto a innamorami di una persona così squallida. Mi sono fidata e lui per ingigantire il suo ego, mi ha umiliata. Molto spesso mi è capitato di pensarci, di cercare una spiegazione a quello che ha fatto, ma con il passare del tempo ho smesso di farmi queste domande, mi sono concentrata su me stessa e più il tempo passava più mi rendevo conto di aver creato una barriera che mi proteggesse da eventuali nuove delusioni. I miei pensieri vengono interrotti quando il calore dell'abbraccio di mio fratello mi avvolge da dietro le spalle, questo contatto mi tranquillizza e mi fa sorridere, il suo affetto mi scalda il cuore.

"Sorellona sai che ogni volta che avrai bisogno di parlare io ci sarò".

So che sta lasciando cadere il discorso perché non vuole appesantire la situazione e molto probabilmente perché sa che non ho voglia di parlare, ma tra me e me sono consapevole che non è finita qui.

Sorrido e mi volto verso di lui. "Si lo so Lollo! Figurati che a lavoro mi capita di incontrare coglioni ogni giorno se permettessi ai loro atteggiamenti di influenzare le mie giornate e il mio umore smetterei di vivere". Penso a tutte le persone poco educate che incontro giornalmente e quasi spontaneamente alzo gli occhi al cielo sbuffando, ho imparato a controllare la mia istintività e a rispondere in maniera garbata ma tagliente a tutti gli uomini che credevano di potersi prendere delle libertà, solo perché mi trovavo dietro un bancone. Se iniziassi a contare tutte le volte che ho avuto a che fare con gente del genere non so quante vite mi servirebbero, sicuramente supererei il numero attuale di abitanti della terra, perché probabilmente conterei anche quelli degli altri pianeti, sorrido compiaciuta tra me e me del mio cinismo. Noto che quella frase non ha lasciato mio fratello indifferente, forse ho parlato senza riflettere abbastanza su quello che ho detto.

Lo vedo allontanarsi e irrigidirsi, il marrone dei suoi occhi lascia spazio al nero delle pupille che si stanno dilatando, non promette per niente bene ho detto troppo.

" Non mi dire che hai incontrato Simone".

La tensione comincia a salire e io mi pento istantaneamente della mia stupidità non potevo stare zitta, cerco di mantenere il controllo così sorrido e decido di essere sincera tanto a questo punto è inutile negare l'evidenza. " Si l'ho visto, ma è stato un incontro breve sono andata via quasi subito".

PRIMA O POI BISOGNA TORNAREDove le storie prendono vita. Scoprilo ora