"Merda, merda, merda Serenaaaaaaaaaa". Sento le sue urla di Matteo nonostante la porta chiusa, ma è una condizione temporanea dato che la spalanca facendola sbattere contro il muro. "Ma sei impazzito o cosa, che cavolo ti è preso?"
"Sei andata in giro a fare la paladina delle cause perse?"
"Ma che cosa dici? Sono andata a salvarti il culo". Mi arriva sotto il naso con furia inaudita. "Devi farti i cazzi tuoi".
"Hey hey hey innanzitutto vedi di darti una calmata, altrimenti do a te quello che non ho dato a quei coglioni. Che cavolo ti sta prendendo?". Fa un respiro profondo per cercare di recuperare la calma che evidentemente in questo momento gli manca. "Per colpa tua è saltato il mio appuntamento, la ragazza che dovevo vedere questa sera mi ha bidonato dicendo che non frequenta i ragazzi che si fanno difendere dalla propria sorella". Lo guardo incredula e non volendo gli scoppio a ridere in faccia. "Cioè fammi capire mi stavi aggredendo perché una ragazza ti ha dato un palo?". Vedo la rabbia riprendere il controllo del suo corpo, fa per saltarmi addosso ma mi scanso e lo faccio cadere sul letto mettendogli lo sgambetto. "Rassegnati amore mio io ti difenderò sempre! Se qualcuno prova ad avvicinarsi a te o a Lollo io non resterò ferma a guardare, mettiti l'anima in pace".
"Uffa mi rovinerai la vita!" "No mi impegno a salvartela e poi se questa qui ti bidona per questo motivo... Non è che ti voleva tirare qualche brutto scherzo?" Lo guardo con fare serio. "Mamma mia hai proprio una mentalità complottista". Dice portandosi una mano a coprire il viso.
"Sai come si dice" "fidarsi è bene non fidarsi è meglio". Diciamo in coro.
"Esatto vedo che il concetto lo conosci, ora mettilo anche in pratica". Mi ravvio i capelli dietro le spalle dando un'ultima occhiata allo specchio, ho deciso di indossare un leggings nero e una maglia bianca modificata da me con degli stickers che ho cucito a mano, le mie adorate converse bianche a completare il look, i capelli ondulati che scendono fin sotto il seno, un trucco delicato a illuminare il volto e un rossetto bordeaux a colorare le mie labbra carnose a forma di cuore.
"Perché non scopri il viso? Stai meglio quando i capelli non ti nascondono". "Ah ora ti intendi anche di moda?" Gli dico guardandolo da sopra la spalla e prendendo le forcine dal mio porta elastici, per tirare due ciocche di capelli al lato della testa in un'acconciatura che addolcisce i miei lineamenti.
"Oh ecco così sei perfetta, sembri anche una ragazza dolce a guardarti a primo impatto." "Giusto sembro!" E con un balzo mi butto su di lui simulando la lotta greco-romana. Mentre ci rotoliamo a terra sento il clacson della macchina di Amanda, mi tiro su in un secondo scocco un'ultima occhiata davanti allo specchio, per controllare che tutto sia a posto e mi lancio sulle scale, il cuore batte all'impazzata e non so neanche perché... mi volto e chiedo ai miei fratelli quando mi raggiungeranno, li trovo entrambi sulle scale a guardarmi in modo strano. "Che c'è che non va?" Abbasso lo sguardo per controllare che non ci siano macchie o buchi nel mio outfit, ma sembra sia tutto ok quindi torno a guardare loro senza capire i loro sguardi.
"Sei strana, sembri raggiante". Poi d'un tratto come se gli fosse venuto in mente qualcosa mi guarda e sorride senza dire niente.
"Verremo li per le 22.00. Ti troveremo noi non ti preoccupare". Noto Lollo che gli da una gomitata sotto le costole, ma Matteo sembra non aver capito e sinceramente neanche io, ma in questo momento non mi soffermo a pensarci più di tanto perché il clacson continua a suonare per incitarmi a muovermi. Mi chiudo la porta dietro alle spalle e mi avvicino al posto di guida, il finestrino aperto e noto che alla guida dell'auto c'è Giacomo. Mi porto una mano sul petto e tiro un sospiro di sollievo. "Per fortuna ci sei tu alla guida stavo per temere per la mia vita". "Cretina sali subito in macchina, meglio che non ci sia neanche tu alla guida altrimenti saremmo stati catapultati in un film di Vin Diesel".
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PRIMA O POI BISOGNA TORNARE
RomancePrima o poi la vita ti porta a tornare nel luogo di origine per chiudere un cerchio, per ritrovare te stesso, per confrontare il vecchio e il nuovo te. Per guardare in faccia quelle che sono le motivazioni che ti hanno spinto ad andare via e magari...