Capitolo 14 (Revisionato)

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Apro gli occhi e vedo la luce del sole attraversare le finestre, un calore profondo pervade la mia schiena e mi basta abbassare lo sguardo per trovare le sue mani stringere le mie. I sensi cominciano a svegliarsi, socchiudo gli occhi per godere ancora un pò dei pochi minuti che ci tengono legati, sento il suo respiro cambiare probabilmente è sveglio, cazzo e ora che faccio?!

"Guarda che lo so che sei sveglia! Non irrigidirti!" - Merda, merda, merda. Accompagno le imprecazioni nella mia mente con un balzo fuori dal letto. Ma perché faccio così?! Mentre continuo ad arrovellarmi il cervello sento una presa intorno al mio polso e vengo tirata nuovamente nel letto. I suoi occhi fissi nei miei, le sue mascelle contratte e lo sguardo cupo.

"Non scappare S, non mi allontanare di nuovo". Il suo tono di voce fa trasparire una certa tensione, mentre pronuncia queste parole.
"Ma io.." provo a dire senza successo, perché vengo interrotta.
"Cazzo S non dire che non puoi, fai uscire la determinazione che hai quando picchi qualcuno anche per darci una possibilità. Ieri hai potuto percepire un assaggio di quello che potrebbe essere la nostra vita di coppia, ma questo potrà accadere solo se ti lascerai andare" A quelle parole mi torna alla mente il nostro bacio e tutte le altre cose accadute la notte scorsa, un'insieme di immagini frammentate che si accalcano nella mente...sento il fuoco salirmi da dentro, immagino che questo sarà difficile da nascondere...
Lo spingo via e corro di fretta in bagno, mi chiudo la porta dietro le spalle, mi avvicino al lavabo e prendo una bella manciata di acqua ghiacciata e me la sbatto letteralmente in faccia. Alzo lo sguardo e mi vedo riflessa nello specchio "E adesso che faccio?". Sussurro a me stessa. Inizio a camminare avanti e dietro facendo una lista dei pro e dei contro e dopo svariati discorsi mentali decido di uscire dal bagno, vado in camera e lui non c'è. Mi guardo intorno ma tutto ciò che trovo è una stanza vuota. Mi siedo a terra stendo le gambe, porto le mani indietro e mi lascio andare sul pavimento, guardo al soffitto. "Ma certo cosa mi aspettavo?". In quel preciso istante il telefono inizia a squillare, ma sono troppo impegnata a ripensare alla notte scorsa, sono così confusa è stato bello lasciarsi andare, ma ci sono troppe cose che in me non vanno e se non faccio chiarezza con me stessa come posso iniziare una relazione?

"Pronto?". - Dico senza guardare chi mi sta telefonando.

"Hey S sei sveglia, come stai?". La voce dall'altro capo del telefono mi fa tranquillizzare come un anestetico naturale.

"Io bene, Matty?". Rispondo velocemente.

"Sta dormendo, l'infermiera è passata a controllarlo questa notte è andato tutto liscio". Mi porto una mano sul cuore, che ha preso a fare i salti di gioia.

"Hanno detto quando lo faranno tornare a casa?". Chiedo speranzosa.

"Il medico non ha ancora iniziato il giro delle visite". Mi risponde subito, ma sento dalla sua voce una certa impazienza.

"Ok allora arrivo subito, magari riesco a sentire cosa dice. Mamma e papà dove sono?". Chiedo un po distrattamente vagando con la mente senza soffermarmi su nessun pensiero in particolare.

"Penso che staranno per staccare dal turno di notte sicuramente a breve verranno anche loro". Mentre continua a parlare mi dirigo verso l'armadio prendo una tuta a caso e mi dirigo verso il bagno per prepararmi alla velocità della luce, voglio uscire di casa il prima possibile. "Ok mi preparo e vi raggiungo anche io". Senza aspettare una risposta chiudo la telefonata e mi dirigo verso il bagno questa volta per prepararmi e non per fuggire da me stessa. So che sono stata egoista con Tommaso, so che quando ho bisogno di lui non mi faccio problemi ad avvicinarlo e poi torno sempre sui miei passi e lo allontano, ma quello che c'è tra di noi mi manda letteralmente in confusione. Avrei voluto parlargli ma capisco perché se ne è andato. Mentre continuo a pensare sento dei rumori provenire dalla cucina, senza pensarci mi affaccio sul pianerottolo e lo chiamo "Tommaso sei tu?". Lo vedo apparire sulla soglia della cucina con un sorriso smagliante e due tazzine di caffè tra le mani.

PRIMA O POI BISOGNA TORNAREDove le storie prendono vita. Scoprilo ora