Capitolo 21 (Revisionato)

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Nella mia mente ogni attimo di questo momento viene vissuto a rallentatore, piccoli frame di noi, della nostra storia scorrono davanti ai miei occhi, quasi come un promemoria di tutto quello che è accaduto fino a questo momento. Ho iniziato a fidarmi di lui senza remore, da quel momento solo lui ha ottenuto da me quelle attenzioni che non concedo a nessuno e ora mi ritrovo qui, pugnalata alle spalle per l'ennesima volta, forse sono destinata a stare sola! Non è possibile che ogni volta che apro il mio cuore a qualcuno alla fine vada a finire sempre cosi.

Vedo Giacomo andare verso Tommaso per aiutarlo a rialzarsi, perché il mio colpo lo ha destabilizzato a tal punto da farlo finire a terra. "S, ma che ti prende? Sei impazzita?". Dice Giacomo incredulo al fianco del suo amico.

Io non rispondo fisso i miei occhi su di lui che prova a leggermi, ma questa volta non gli darò modo di avvicinarsi a me. "Giacomo ci puoi dare cinque minuti per favore?". Il suo tono di voce è pacato, ma i suoi occhi dicono tutt'altro.

Giacomo fa un cenno con il capo e si allontana da noi. Una volta rimasti soli il suo sguardo si fissa nuovamente su di me, il mio cuore corre come un pazzo, ma non permetterò mai più a questo genere di sentimenti di accecare la mia capacità di razionalizzare ogni situazione.

"Allora mi vuoi spiegare cosa diavolo sta succedendo?". La sua voce è dura, senza dubbio è arrabbiato, ma non lo sarà mai abbastanza quanto me. "Come hai potuto? Come ti sei permesso di tenermi nascosto qualcosa, sapendo come la penso sui segreti e sull'importanza di dare fiducia". Sento le lacrime pungermi gli occhi, ma non gli darò questa soddisfazione, faccio un respiro profondo e le ricaccio indietro.

"Ma di cosa stai parlando si può sapere? Non riesco a capire". Dice cercando risposte nei miei occhi. "Vuoi sapere di cosa sto parlando? Te lo dico subito, non c'è nessun problema, ho visto Isabella che gongolava con le sue scagnozze di averti rubato un bacio, ora spiegami tu che cosa è questa storia, perché sinceramente non mi resta che farti i miei complimenti, sei un ottimo attore, non sapevo che anche tu fossi contro di me". Il mio tono di voce è freddo, senza emozioni, la mia amata armatura mi sta proteggendo nuovamente, il suo sguardo si abbassa e questo vale più di mille spiegazioni. Faccio per andarmene, ma sento la sua mano avvolgersi attorno al mio gomito. Questo contatto risveglia il mio corpo, ma non posso concedere ai miei sentimenti di portarmi lontana dalla verità, come è già accaduto. Sciolgo immediatamente la presa, come se stesse bruciando la mia pelle. Mi volto di scatto e fulmino il suo sguardo, che sembra essere supplichevole.

"S aspetta fammi spiegare". Lo blocco e inizio a parlare io. "Non ho bisogno delle tue patetiche spiegazioni e sai perché? Perché purtroppo per te ho imparato a conoscere i tuoi sguardi e quello di poco fa valeva più di tutte le spiegazioni che tu vuoi darmi". Provo ad andare via, ma questa volta a bloccarmi è il tono della sua voce.

"Per favore S, fammi spiegare". Mi piazzo di fronte e gli dico, con le braccia conserte sul petto. "Avanti spiega, sono tutt'orecchi". I miei occhi lo stanno sfidando e lui lo sa benissimo, perché assume la mia stessa posizione. "Allora ho incontrato Isabella l'altra sera, quando siamo tornati da Roma, una volta rincasato con Giacomo mi sono messo a letto, ma non avevo sonno così ho deciso di andare a fare una passeggiata e l'ho incontrata poco distante da casa. Mi ha salutato e si è fermata a parlare con me, voleva presentarsi perché non ce n'era stata occasione e siccome mi sembrava sgarbato congedarla subito, mi sono fermato a chiacchierare un po' con lei. Inoltre volevo provare a capire perché ce l'avesse tanto con te. Parlando del più e del meno mi ha raccontato un po' di cose della sua vita e quando mi ha parlato di aver perso suo padre è scoppiata in lacrime e io ho provato a calmarla. Si è buttata tra le mie braccia e quando ho provato ad andare via. Ti giuro è stato una frazione di secondo lei si è voltata e mi ha abbracciato rubandomi un bacio. L'ho scansata subito! Le ho detto che stavo con te e che aveva scambiato la mia educazione per altro, ma che non era mia intenzione illuderla e che io amo solo te. Poi prima di andarmene le ho chiesto di non avvicinarsi più a me, perché non avevo nessun interesse per una persona che, con modi subdoli mi ha avvicinato solo per fare del male a te. Ecco come sono andate le cose.

PRIMA O POI BISOGNA TORNAREDove le storie prendono vita. Scoprilo ora