Capitolo 18 (Revisionato)

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Continuo a vagare senza una meta precisa, non presto neanche attenzione alla strada che percorro, ma sorrido...si per una volta sorrido perché finalmente mi sento libera, dal mio passato, dalle mie incertezze e dalle catene che da sola mi ero messa addosso. Oggi se mi guardo nello specchio sono fiera di ciò che sono e del percorso di crescita che ho fatto, perché nonostante tutto, gli eventi accaduti mi hanno portato ad essere la persona che sono oggi e forse in qualche modo devo ringraziare le persone che hanno provato a buttarmi giù, non so pazza ma ho compreso che non sono debole e ho diritto come tutti ad avere il mio posto nel mondo. Non valgo meno di nessuno e non devo odiare la parte più fragile di me perché anch'essa fa parte della mia personalità, non esiste una vecchia o una nuova Serena, ma siamo un tutt'uno...sfumature differenti di una stessa personalità. La mia risata risuona dentro l'abitacolo, alzo la musica al massimo e comincio a cantare per liberare la mia voce e con essa la mia anima.SONO LIBERA. Le note dei Muse mi attraversano il corpo, quando arriva l'assolo di chitarra abbasso i finestrini e mi lascio accarezzare dal caldo della sera, che preannuncia l'arrivo dell'estate, inalo profondamente gli odori di questi ultimi giorni di primavera si mischiano agli odori dell'estate in una fragranza che mi trascina in un vortice di sentimenti positivi. In questo nuovo stato zen della mia personalità, la sicurezza la fa da padrona, digito velocemente un messaggio in cui avverto Tommaso che sto passando da lui. Non aspetto una risposta, ma controsterzo facendo stridere i pneumatici sull'asfalto e raggiungo colui che mi ha aiutato a liberarmi da quei demoni che mi avevano imprigionata. In pochi minuti sono sulla strada per la casa di Giacomo e lo vedo li ad attendermi con le mani infilate nelle tasche dei pantaloni, lo sguardo assente, Dio quanto è sexy, ma come ho fatto a resistergli per tutto questo tempo?. Il mio corpo si risveglia ricordando le sue carezze che non dimenticherò mai e delle quali non posso più fare a meno, accosto e lui prende subito posto di fianco a me. Sono talmente emozionata che faccio per salutarlo, ma lui non mi sente perché la musica è veramente troppo alta.

"Hey ciao!". Dico con un sorriso deficiente sul volto.

"Ciao dice secco". Mi scosto un po' per guardarlo meglio in viso e vedo che è più serio del solito e non mi guarda.

"Cos'hai?". Non parla, così insisto. "Tommaso che cos'hai?". Sospira e porta le mani tra i capelli.

"Cos'ho me lo chiedi veramente? è da ieri che non ti sento, non so dove sei stata cosa hai fatto, con chi sei stata". Lo guardo di traverso non capendo la sua reazione.

"Ma di che parli sai perfettamente che sono stata in ospedale con Matty e che sarei andata da". Mi fermo e capisco immediatamente il perché del suo stato d'ansia, è preoccupato per il tempo che ho trascorso con Simone. Sorrido e non continuo, decido di metterlo alla prova.

"Allora? Perchè non continui a parlare?". Finalmente mi guarda, ma ho intenzione di punirlo, se solo mi avesse guardata prima negli occhi si sarebbe reso conto che sono qui con lui di cos'altro ha bisogno? che importanza ha Simone, che importanza ha il resto se siamo insieme. "Perché voglio prima arrivare al lago e poi parlarti come si deve." Faccio appello a tutte le mie forze per non ridere della scena assurda e pensare che nella mia mente tutto si svolgeva in maniera diversa.

Si ammutolisce fin quando non arriviamo al lago scende di fretta dalla macchina senza neanche degnarmi di uno sguardo, sembra che stia scappando il più lontano possibile da me, dov'è finita la sua sicurezza? Faccio per seguirlo, ma all'improvviso si blocca sui suoi passi e mi si para davanti iniziando a urlarmi in faccia. "Dimmi che cosa è successo! Serena sto diventando letteralmente pazzo, devo sapere altrimenti esplodo" Il suo tono di voce mi stupisce, non si era mai rivolto a me in questo modo.

"Innanzitutto calmati e abbassa il tono di voce, ma che ti prende?". Provo a dire, ancora sconvolta dalla sua reazione.

"Ma come che mi prende, ma ti rendi conto che sei andata a vedere il ragazzo che ti ha spezzato il cuore? Non ti sento da tutto il giorno, te ne esci con un messaggio monosillabico e mi vieni a prendere senza raccontarmi niente. Ma pensi che io sia stupido?". I suoi occhi sono fissi nei miei, non lo avevo mai visto in queste condizioni è un fascio di nervi mi soffermo a guardarlo prima di rispondere, mi sovrasta sento il solo respiro irregolare addosso, il suo profumo mi pervade e come una dolce melodia accompagna il mio sguardo mentre vengo ipnotizzata dal suo petto che segue un respiro affannoso come se avesse appena arrestato una corsa improvvisamente. Ha la vista oscurata dalla rabbia, ma come fa a non notare quanto io stia fremendo? Ora che è così vicino ho solo voglia di saltargli addosso e baciarlo. Il mio corpo si accende di nuovo, vederlo bruciare di gelosia mi sta facendo veramente eccitare, mi sto appellando a quel minimo di forza di volontà che mi è rimasta, per resistere a questi istinti animaleschi, quando gli sono vicina non sono più padrona della mia mente. Sono vittima di un incantesimo, questo ragazzo mi ha fottuto! Dato che è così cieco, lo stuzzico per capire fino a dove vuole arrivare.

PRIMA O POI BISOGNA TORNAREDove le storie prendono vita. Scoprilo ora