Capitolo 24 (Revisionato)

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Dopo essere rincasata sudata, con il trucco colato e i capelli scompigliati. Corro al piano di sopra nella speranza di non incontrare nessuno. Amanda per tutto il viaggio di ritorno, mi ha chiesto che cosa fosse accaduto e perché eravamo spariti entrambi. Nessuno dei due parlava, quell'auto la stavo odiando, sentivo il mio cuore sbriciolarsi ogni secondo che passava, averlo così vicino, ma allo stesso tempo così lontano, mi spezzava ancora di più. Non appena arrivammo davanti la porta di casa, scesi di corsa dalla macchina, senza voltarmi indietro. Mi sono soffermata a pensare a ogni singola decisione presa in quei giorni e proprio non riesco a rimpiangere nulla, tutto quello che è successo è accaduto per una motivazione, dovevo arrivare esattamente dove sono ora, ma questo non mi aiuta. Non ce la faccio ad avercela con lui, mi sento in parte colpevole se siamo arrivati a questo punto, l'ho messo veramente a dura prova. Mentre penso, mi strucco e indosso la mia adorata tuta, per andare a fare quello che so fare meglio.

La serata è stata un vero disastro, ho scoperto la verità, ma ho pagato anche un caro prezzo per averla ottenuta. Finalmente il cerchio si è chiuso e io ne sono fuori, come ne è fuori lui. Esco dalla mia camera distrattamente e mentre mi infilo le cuffiette vedo Lorenzo, appoggiato allo stipite della porta.

"Hey S dove vai?". Mi volto a guardarlo e con gli occhi ancora lucidi, gli dico. "È finita Lollo, ma ora ho bisogno di stare da sola capiscimi, per favore". Senza aspettare una risposta, varco la soglia di casa e inizio a correre, questa volta la mia falcata è disperata, le immagini che mi accompagnano sono quelle di noi, di lui, della sua testardaggine, della nostra passione, le risate, i pianti, le sue braccia che mi stringevano, già sento la mancanza di quel contatto e rimpiango di non essermi goduta abbastanza il nostro ultimo contatto, ma mai avrei immaginato che sarebbe stato l'ultimo. Ogni immagine e dettaglio di questi giorni mi accompagna, ma oltre al dolore non riesco a provare altro.

Arrivo sulla riva del lago, mi lascio cadere sulla spiaggetta deserta e scoppio in un pianto liberatorio. Ora che tutto è chiaro e ogni cosa è tornata al suo posto, sono di nuovo sola e con il cuore a pezzi.

"Hey S". Non appena sento la sua voce, faccio un balzo in piedi e con un movimento repentino mi asciugo le lacrime. "È bello vedere anche te in lacrime".

"Antonio che cosa vuoi da me? Ormai è tutto finito quindi lasciami sola". Dico facendomi sempre più indietro. "Si so tutto! Direi che però non ti è andata tanto bene, da come stavi piangendo". Risponde facendosi sempre più avanti. "Direi che la cosa non ti riguarda". Cerco di sembrare sicura, ma mi rendo conto di non risultare molto credibile, sono stanca e non credo di avere la forza di sovrastarlo come l'ultima volta, provo a vedere una via di fuga nel sentiero che ho appena percorso.

"Avanti S, possibile che non riusciamo a farci una chiacchierata in maniera tranquilla, senza finire sempre alle mani? Direi che me ne hai date abbastanza e che il mio tentativo di vendicarmi è miseramente fallito. Però quando mi hai picchiato a sangue, ricordo vagamente che mi hai suggerito di prendermela con te, giusto? E perché non farlo ora?". Provo a correre via ma mi blocca, istintivamente provo a colpirlo, ma blocca anche il mio secondo colpo. Sono intrappolata dalla sua presa e mi accorgo subito che sta per darmi un pugno, mi rendo conto di non avere possibilità di fuga, così chiudo gli occhi e mi preparo all'impatto, quando però percepisco un leggero movimento d'aria e sento Antonio urlare. Vedo stupita Lorenzo sopra di lui, che lo sta pestando di brutto, corro verso di loro per separarli, ma quando mio fratello schiva un colpo di Antonio finisco io sulla sua traiettoria, vengo presa in pieno volto e finisco a terra. Lorenzo urla e gli da una testata mettendolo KO, per precipitarsi da me subito dopo.

"Che diavolo ci fai qui?". Dico coprendomi il volto, li dove mi aveva appena colpita Antonio. "Ti ho seguita, mi sembra ovvio e per fortuna l'ho fatto, altrimenti non so cosa ti avrebbe fatto questo animale". Dice ringhiando e provando ad andare di nuovo verso di lui, ma io lo blocco. "No fermati torniamo a casa, non ne vale la pena e ho dolori ovunque". Dico implorante. "Ok, ma ora tu mi dirai esattamente cosa è accaduto, dopo che sono andato via". Annuisco e mentre ci incamminiamo gli racconto tutto.

PRIMA O POI BISOGNA TORNAREDove le storie prendono vita. Scoprilo ora