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Savannah's pov

《Savannah... Savannah Brown》 il Signore sgrana gli occhi, come se il mio nome gli abbia effettivamente riportato alla mente qualcosa che però non riesce ancora a vedere chiaramente, ma il sorriso di cortesia che hanno assunto le sue labbra non vacilla.

《Bene, signorina Brown, cosa posso fare per lei?》 Chiede educatamente anche se posso ben dire che la sua pazienza si sta per esaurire. Da questo si capiscono molte cose di lui, tra le quali il fatto che non è una persona molto amichevole, e che la cortesia che ci ha rivolto gli richiede un grande sforzo.

《Signor Miller vogliamo solo farle qualche domanda a proposito dell'orfanotrofio genesis, più esattamente del periodo in cui lei ci ha lavorato ovvero negli anni dal 1988 al 2000》

Il sorriso gli vacilla per un attimo, ma lui non demorde 《mi dispiace, ma non posso parlarne... sapete segreto professionale》 sussurra le due ultime parole e ci fa un occhiolino 《arrivederci》 fa per chiudere la porta ma il mio amico la blocca con un piede.

《Sappiamo anche perché è stato licenziato da quell'orfanotrofio, e anche che quando ha cambiato lavoro, ha pagato enormi cifre affinché il suo piccolo errore con quella madre single non affiorare nel suo curriculum.》 E si. Abbiamo cercato proprio tutto su di lui.

Una scintilla di panico gli attraverso gli occhi, ma poi si ricompone e ci apre la porta 《prego accomodatevi.》 Si fa da parte e ci lascia entrare.

Carter sa essere molto convincente a volte e penso che questa sia una di quelle.

《Non ci impiegheremo molto》 Carter ammicca un sorriso ed entra, subito seguito da me.

Ci fa accomodare sul divano del salotto mentre lui si posiziona nella poltrona di pelle rossa davanti a noi.

La stanza non è molto grande, ma l'enorme libreria in fondo e le varie mensole appese qua e là la rendono ancora più piccola. Nonostante tutto è molto accogliente con il divano e le due poltrone posizionati attorno ad un tavolino di legno sul quale si trova un centrino di lana che lascia intendere la presenza di una figura femminile.

Ne ho la conferma anche dalle foto posizionate sopra il caminetto, proprio di fronte al tavolino, in cui vi sono raffigurati un giovane signor Miller insieme ad una ragazza davvero molto attraente.

《Chiedete pure》 si rassegna l'uomo dandoci la parola e Carter mi fa segno di parlare 《vorrei...》 mi schiarisco la voce...

《vorrei intanto sapere se ricorda qualche particolare a proposito di una donna che ha lasciato registrato il cognome Brown》

Dico arrivando subito al dunque.

《Io ricordo tutti i miei "clienti"》 afferma quasi indignato dalla mia affermazione. 《E la signora in questione non è da meno》 continua 《non ha voluto lasciare il suo cognome, e nonostante non fosse possibile sostituirlo con un altro, lei è stata molto testarda e mi ha convinto》

Lo incito a continuare ma lui non aggiunge altro 《E allora?》 Chiede Carter ormai più spazientito di me 《allora niente. Ha lasciato la bambina e se n'è andata》afferma spazientito.

《Non sa proprio nient'altro?》 Chiedo quasi in una supplica. Ero convinta che mi avrebbe saputo dire altro, che quanto meno sapesse da dove veniva, quanti anni aveva, se era presente anche mio padre. E invece tutto quello che ricevo, è un segno di diniego.

《No, non so altro》 afferma alzandosi. 《E ora se volete andare, ve ne sarei grato. Mia moglie sta arrivando e non voglio farle trovare a casa ospiti indesiderati》 rivolge uno sgarro a Carter.

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