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Ian's pov

Per passare i controlli e arrivare in aereo ci mettiamo circa mezz'ora e se non fosse stato per Savannah saremmo arrivati sicuramente in ritardo.

Potrà non essere la ragazza più puntuale del mondo ma quando si fa dei programmi mentali bisogna e vuole rispettarli.

Ci accomodiamo in aereo... Savannah sta vicino al finestrino mentre io sto al centro... sistemiamo i bagagli a mano e aspettiamo che l'aereo parta.

Attendiamo circa un quarto d'ora e quando tutta la gente si siede io comincio a mettere la cintura... poco prima che la porta da dove siamo entrati si chiuda si sente qualcuno gridare da fuori...

《Aspettate!》 Continua a ripetere e man mano che ci raggiunge sento la sua voce sempre più vicina e spero proprio di aver sentito male perché l'aereo è tutto occupato e l'unico posto libero è quello accanto a me.

《aspettate》 ripete il ragazzo appena entrato in aereo con voce affaticata e io cerco di affacciarmi per vedere chi è ma la cintura non me lo permette.

Cerco di slacciarla ma il tempo che lo faccio sento quella voce accanto a noi 《Savannah!》 Chiudo gli occhi e prendo un respiro profondo 《dimmi che non è chi penso io...》 sussurro.

《Stiles!》 Ricambia Savannah contenta dell' "apparizione" del ragazzino troppo chiacchierone, e io prendo un altro respiro profondo.

《Ciao anche a te ragazzo di cui non so ancora il nome!》 Mi giro verso di lui e mi fa l'occhiolino... oh ma davvero simpatico!

Faccio un enorme sorriso finto 《Oh ma sono contentissimo anche io di vederti!》 Dice sarcastico e capisco di aver lasciato notare troppo la finzione del mio sorriso... o forse è un ragazzo molto attento ai dettagli.

Sistema lo zaino che ha alle spalle e poi si siede... si gira verso di me e io chiudo gli occhi sperando che scompaia.

Potrò sembrare esagerato ma a chi piacerebbe un ragazzo che sta più simpatico di te alla tua ragazza?!

《A me!》 Mi giro verso Savannah con faccia sconvolta... ho pensato tutto questo ad alta voce?! 《No Savannah io... Non volevo dire questo...》 ammetto mortificato.

《dire cosa?》 Chiede lei confusa 《quello... quello che ho detto》 dico ora più confuso di lei 《Ma hai detto qualcosa?》 Chiede sgranando gli occhi 《Scusa e allora perché hai risposto "a me"?》 Chiedo 《Stiles ha chiesto a chi piacciono le gomme alla menta e io ho risposto a differenza tua》 dice con ovvietà.

Ahhh le gomme! E meno male che non ha sentito... mi stavo prendendo un infarto 《ah certo scusa》 dico 《tranquillo fa niente》 si intromette il ragazzino e Savannah gli tende la mano per fargli battere il cinque.

Okay o quello che ho pensato è vero oppure Savannah sta tornando ai tempi del terzo superiore...

Sono abbastanza stanco così chiudo gli occhi e mi addormento...  vedo Savannah che mi viene incontro ma scivola e cade... la raggiungo e mi chino accanto a lei... ci guardiamo negli occhi e lei sorride attirandomi a se... la prendo tra le mie braccia e sto per baciarla ma... mi arriva uno schiaffo in faccia e faccio un balzo in aria.

《Ma che cazzo fai?!》 Sbotto irritato accarezzandomi la parte colpita 《Hey amico mi stavi per stuprare il braccio!》 Stiles mi guarda sconvolto e Savannah ride di gusto accanto a me 《Ian! Io sono Ian Ok?! E non sono tuo amico》borbotto l'ultima frase e mi sistemo sul sedile mentre il ragazzino comincia a ridacchiare... Non ha proprio capito che io dico sul serio.

Dopo non molto da quando mi sono svegliato l'aereo atterra e penso di essere il ragazzo più felice del mondo perché in questo ultimo quarto d'ora mi sono dovuto sopportare le chiacchiere di questi due.

《bene Stiles è stato fantastico parlare con te dato il ragazzo asociale che mi ritrovo... ci sentiamo così magari in questi giorni ci vediamo!》 Esclama Savannah e io sbuffo.

《Volentieri...A presto!》 Saluta e poi mentre si allontana aggiunge 《Ciao stupratore di bracci!!》 Sorrido e gli mostro il dito medio mentre lui scompare dalla mia vista.

Io e Savannah prendiamo i bagagli e scendiamo quasi ultimi dall'aereo... quando usciamo dall'aeroporto e ci guardiamo intorno rimaniamo incantati dall'eleganza di questa meravigliosa città.

《Vieni, dobbiamo prendere un taxi per arrivare... ci vorrà circa mezz'ora》 mi fa l'occhiolino e io la seguo entrando nel taxi che ha fermato.

《Ma come hai fatto a trovare tutte queste informazioni su mia madre?》 Chiedo 《quando ami una persona... sei disposto pure a violare la legge per renderla felice》non capisco se scherzi o no ma dette queste parole si gira verso il finestrino e io decido di non disturbarla più... tanto non me lo dirà.

Savannah's pov

Decidiamo di fermarci per fare uno spuntino e poi chiamiamo un altro taxi per raggiungere la casa della madre di Ian.

Arriviamo davanti ad un alto palazzo rosso e il cuore sembra che stia per uscirmi fuori dal petto... spero vada tutto bene soprattutto perché l'ultima volta che ho provato a conoscere un parente di Ian ho quasi rischiato di essere uccisa.

Scendo dall'auto e, dopo aver tirato fuori le valigie, passo avanti e tendo la mano ad Ian che l'afferra e mi segue.

Saliamo le scale che conducono ad un imponente porta nera e leggo di essere arrivati nel posto giusto. Vedo la grande maniglia dorata al centro della porta e l'afferro per poi bussare...

Sentiamo dei passi provenire dalle scale all'interno e poi la serratura scattare... okay forse mi sto per prendere un infarto di quanto sono agitata!

Ian mi stringe la mano e io ricambio la stretta per l'agitazione ma dopo qualche secondo la porta si apre. 《Savannah?!》 Okay questa non è decisamente una voce femminile!

Alzo lo sguardo e incontro ancora una volta il suo... ma cosa sta cercando di dirmi il destino?! È la terza volta che me lo ritrovo davanti in una sola giornata senza averlo mai conosciuto!

《Ma che cazzo ci fai tu qui?!》 Risponde Ian al posto mio e io mi volto per guardarlo... la sua espressione è trapassata da una serie di emozioni a cominciare dalla confusione, per  arrivare alla rabbia e concludere con la delusione...

《Ehm... dovrei chiederlo io a voi dato che vivo qui...》 vive qui?! Ma non ha la madre che vive in America?! Senza ancora proferire parola passo lo sguardo dal campanello a nome di Allyson Hamilton al ragazzo di fronte a me e sono confusa e scioccata quasi quanto Ian 《Stiles tu non vivi in America?》 Chiedo molto sorpresa e lui si scansa un po' per farci segno di entrare...

《Entrate e vi spiego tutto ma poi voglio sapere anche la vostra storia》 annuiamo e lo seguiamo dentro casa.

È un appartamento  enorme con una rampa di scale a destra per salire ad un piano superiore. Seguiamo il mio nuovo amico lungo un corridoio che poi conduce ad un grande salotto con due divani l'uno di fronte all'altro separati da un tavolino in vetro.

《Accomodatevi...》 ci sediamo e lo stesso fa lui ma subito prima di iniziare a proferire parola Ian lo interrompe.

《Non voglio introduzioni... solo tutta la storia!》 Inizialmente Stiles sembra abbastanza contrariato ma poi annuisce senza proferire parola e comincia a raccontare.

《Mia madre e mio padre si sono lasciati circa due anni fa e io essendo minorenne sono stato affidato a mia madre... nonostante tutto ho sempre avuto un bel rapporto con mio padre quindi sono rimasto sempre in contatto con lui... circa un anno fa lui ha incontrato una donna durante un viaggio qui a Parigi e si sono trasferiti qui. Io le voglio molto bene e lo stesso vale per lei quindi durante le vacanze vengo a trovarli per staccare un po' dalla madre rompiscatole che mi ritrovo ed eccomi qui》

Conclude e rimaniamo un attimo a riflettere probabilmente tutti sulla stessa domanda... decido di iniziare a parlare io 《quindi se questa donna è la fidanzata di tuo padre e lui vive qui allora lei è la madre di...》 Non faccio in tempo a terminare la frase che si sente un rumore ed alzando lo sguardo incontriamo subito il suo...

《Ian!》 Urla la donna lasciando cadere le borse della spesa a terra 《mamma!》 Risponde di rimando Ian e si alza per andare ad abbracciarla.

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