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Tornare a casa dopo una vacanza è sempre traumatizzante, ti senti come se avesse appena trillato la sveglia, intenta a risvegliarti dal mondo dei sogni per riportarti alla crudele realtà.
Non è mai una bella sensazione.
Stavolta però è leggermente diverso;
questo viaggio in Inghilterra è stato colmo di sorprese: da lì mi sono ritrovata nello Utah, a Park City, dove ho scoperto un Harry più o meno diverso rispetto a quello di cui la gente parla.
Non so, quando parla sembra voler raccontare sempre così tante cose, e quando ti ascolta lo fa davvero, fissa i suoi occhi nei tuoi e non stacca il collegamento fino a quando non smetti di parlare.
Dopo sono ritornata ad Holmes Chapel, dove al matrimonio di mia cugina la star mondiale in questione ha pensato benissimo di provare il sapore delle donne del North Carolina, genericamente parlando.
Credo che posso benissimo fermarmi qui, ho già superato i limiti di sovrannaturale.

Oggi riacquisto il potere della mia pasticceria. È da quando sono partita che sono in ansia per questo; l'ho lasciata nelle mani di due amici,
Joel ed Irin, e per tutto il tempo ho sperato che non combinassero qualche pasticcio.
Male che vada, scalo i danni dalla loro paga.

Questa mattina, quando ho aperto gli occhi nella mia camera, mi è sembrato strano non ritrovarmi in Inghilterra, ma il profumo di casa si è fatto sentire presto, con Grace che è tornata ad urlare il mio nome per farmi alzare dal letto e con Isabel, la vicina, che continuava a gridare senza sosta il nome del suo gatto Polly.
Non capirò mai quella donna, o meglio, non capirò mai perché continua a chiamarlo dato che è morto un anno fa.

Ho fatto colazione con un muffin alla crema e con una tazza di caffè latte, poi ho fatto una doccia, ho indossato un vestitino verde con degli stivaletti marroni e mi sono precipitata fuori casa felice come una Pasqua.
Sto per ritornare nel mio mondo, nella mia beatitudine, e questa è la parte migliore della mia vita.
Cammino per le strade di New York e noto che la frenesia mattutina non è cambiata di una virgola, vanno sempre tutti di fretta e devo stare attenta agli spintoni, che non sono molto rari.
Tuttavia, mi sento bene nel mio solito mondo.

Non appena da lontano vedo l'insegna blu della Rolls Royce sfodero un sorriso a trentadue denti, poi, quando mi avvicino, noto che Joel sta aprendo proprio in questo momento.
Non avevo avvisato nessuno che sarei tornata a lavoro proprio oggi, credevo che sarei rimasta a casa per qualche giorno per mandare via tutto lo stress accumulato, invece stranamente sto abbastanza bene.

Prendo la rincorsa e all'improvviso mi attacco alla schiena di Joel come un koala.
"Biondino!" Strillo felice.
Lui lancia un urlo quando percepisce qualcuno alle sue spalle, ma quando capisce che sono io tira un sospiro di sollievo.
Già, le entrate silenziose quando si tratta di lui non fanno per me.
"Terremoto che ci fai qui??" Domanda abbracciandomi forte .
Aspiro il suo solito profumo alla vaniglia e sorrido ancora una volta.
Joel è stato il primo amico che ho avuto qui a New York, ci siamo conosciuti in aeroporto, poi lui mi ha presentato Irin, sua sorella, un tornado di emozioni. Lei è la classica persona tutta vita e avventura; una volta mi ha persino sfidata a mangiare una verme vivo e ovviamente ha vinto, io non lo avrei mai fatto.
"Torno a lavoro oggi" annuncio.
Faccio un saltello e lo aiuto ad aprire la porta della pasticceria.
"Era ora! Irin ha fatto i biscotti a forma di serpente e ha spaventato una bambina l'altro giorno " ribatte.
Cosa ha fatto Irin?
Lo guardo di traverso.
"Ma Joel! Perché glielo hai lasciato fare?" Chiedo.
Povera bambina, le rimarrà il ricordo a vita.
"Sai come è fatta mia sorella, ha minacciato anche me!" Risponde.
Scuoto la testa.
Purtroppo so bene come è fatta Irin, ed ora so anche che avevo ragione quando pensavo che qui stesse succedendo qualche pasticcio.

"Allora? Cosa mi racconti?" Mi domanda .
Cosa gli racconto?
Oh nulla, ho solo incontrato una persona che ha 36 milioni di seguaci su Twitter perché era l'ex membro degli One Direction, beniamino di metà popolazione femmile mondiale e artista stimato dalla critica.
Oh, mi ha baciata due volte.
"Nulla di che, i soliti matrimoni noiosi" rispondo facendo spallucce.
Non mi sento a mio agio nel raccontare una cosa del genere in giro, sarebbe imbarazzante, ma non per la questione in sé, per il semplice fatto che non mi crederebbe nessuno.
Mi crederanno tutti una stupida e sommergeranno Harry di paparazzi senza motivo. Meglio tacere, infondo siamo solo amici.
"Nessuna catastrofe di famiglia nascosta? " chiede ancora.
Ridacchio.
"No nessuna" rispondo.
Joel è convinto che ad ogni matrimonio ci sia qualcuno che nasconde qualcosa, magari la testimone della sposa è andata a letto con lo sposo, o peggio la sorella, o la madre.
Insomma, Joel fa tutta una sua critica personale sotto questo punto di vista.
"Peccato, ci sarebbe stato da divertirsi" ribatte.
Scuoto la testa.
Vado in cucina ad accendere tutte le luci.
Tutto è perfettamente pulito, almeno non dovrò arrabbiarmi sotto questo punto di vista.
"Nessun ammiratore spero, sai che sono geloso" lo sento dire ancora dalla sala.
Giro gli occhi al cielo.
Non glielo dirò mai.
"Nessun ammiratore tesoro, sai che ti sono fedele" scherzo.
All'inizio Joel ci provava con me, una volta mi ha anche chiesto di uscire ma ho rifiutato.
Per me è solo un amico, e per fortuna lui lo ha capito, ma continua ancora a prendermi in giro fingendo di essere il mio ipotetico fidanzato.
I suoi soliti giochetti senza senso.
"Sicura? Gli inglesi hanno la fama di essere eleganti per fare gli acchiappi migliori" continua.
Rido ancora una volta.
"Sicura" ribatto.
Subito mi ritorna in mente la guerra di panna e cioccolata che abbiamo fatto io ed Harry: quella non è stata per niente elegante se è a questo che si riferisce Joel, però è stata divertentissima.
A parte il finale, quello è stato davvero... così... non so nemmeno come descriverlo.
"Qualcosa secondo me c'è stato" sento la voce di Joel accanto a me .
Sussulto. Quando è arrivato in cucina?
"Ti ho detto che non è successo niente Joel" ripeto ancora una volta prendendo qualche ciotola .
"Sei strana , sei rimasta imbambolata per qualche secondo con un sorrisetto da ebete sul viso, e non ti sei nemmeno accorta del mio arrivo" dice.
Lo guardo storto. Io non sono rimasta affatto imbambolata!
"Smettila di dire cretinate e vai a lavorare! " sbotto.
In tutta risposta lui ridacchia sotto i baffi.
Scuoto ancora una volta la testa: io non rimango imbambolata per nessuno, non è affatto nella mia natura, e poi Joel dice sempre un sacco di stupidaggini.

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