Un gelato al colosseo

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La domenica la passo con Lauren ed Orion in giro per Roma, loro che conoscono la città molto meglio di me si fingono delle guide turistiche portandomi  a vedere alcuni dei monumenti più conosciuti
"Alla tua destra puoi vedere l'altare della patria, monumento costruito da non si chi in non so che anno"
Dice Lauren ridendo e indicando con le braccia il maestoso ed enorme "palazzo" se così si può chiamare che abbiamo davanti
"Alla tua sinistra invece c'è via del corso, rinomata via di shopping, che dici ci facciamo un giretto ?"
Aggiunge poi con tono di supplica
Io ed Orion annuiamo ridendo e ci avventuriamo così per diverse vie di Roma, passando da un negozio all'altro e svuotando i nostri portafogli.
A pranzo mi portano nel loro ristornate preferito e mi costringono ad ordinare la "carbonara" piatto tipico romano; posso dire di certo di non essermi pentita di aver ascoltato i loro consigli perché una volta assaggiata mi sono subito innamorata...
"Adesso voglio un gelato"
Dice Lauren indicando una piccola vetrina con scritto sopra "gelateria artigianale"
"Ci sto"
continua Orion seguendola all'interno del negozio e cinque minuti dopo siamo davanti al Colosseo con in mano tre mega coni da 4 gusti l'uno.

È stato un pomeriggio fantastico, ne sono successe di tutti i colori: Lauren che corre dietro al pullman partito senza aspettarci e lo convince ad aprire le porte solo per noi, un gabbiano che fa i suoi bisogni in testa ad Orion, dei ragazzini che ci riconoscono in piazza del popolo e chiedono persino a me una foto ed un autografo, Lauren che si spiaccica il gelato sulla maglietta ... quante  risate che ci siamo fatti...
È vero, affrontare questa avventura con degli amici accanto sarà molto più facile e decisamente più divertente.

In un batti baleno é già sera, mi addormento  cullata dalla dolce voce di Lauren che canta "white Christmas"  prima di infilarsi nel letto ...

L'irritante suono della sveglia della mia compagna mi fa alzare non proprio di buono umore, sono le 7:30 d'altronde l'unica cosa che vorrei fare adesso è dormire ...
Oggi mi vesto completamente a caso, tanto una volta entrata negli studi dovrò indossare la solita tuta nera e quindi non ha neanche senso perdere tempo come faccio sempre a scegliere i vestiti ... Verso le 8:15 scendiamo a fare colazione, gli altri ragazzi sono già tutti giù a mangiare e discutere animatamente, io e  Lauren ci guardiamo: evidentemente siamo le uniche super assonnate che vorrebbero dormire ancora per un paio di ore... rido con lei e poi mi dirigo verso il tavolo della colazione a prendere un paio di biscotti e a preparami un cappuccino, oggi ho bisogno di energie: sarà una giornata impegnativa.
"Dovremmo rinominare il lunedì"
Commenta Lauren mentre mi si siede davanti, io la guardo interrogativa
"Che ne dici di «traumedi» d'altronde è sempre un trauma alzarsi il primo giorno della settimana"
La guardo ridendo e sperando che il trauma sia solo adesso e che il resto della giornata scorra senza problemi ...

Verso le 10 vengo chiamata per la mia prima lezione con Di Francesco, da quanto dicono è piuttosto severo, pretende molto, è decisamente attento all'intonazione ma anche all'emozione e al saper trasmettere.
Di certo non potevano descrivermelo meglio: a lezione mi chiede un brano dopo l'altro; canto in inglese e poi in italiano, mi fa provare a cappella e subito dopo al piano, passo dal blues al pop, da Adele a Emma marrone.
Dopo ogni canzone mi da consigli davvero preziosi che mi riprometto di appuntare più tardi sul mio quaderno, dove ultimamente scrivo tutto ciò che mi succede ...

La musica non è uno sport ma alla fine di questa lezione posso definirmi stanca come lo sarei dopo una maratona, non fisicamente stanca certo ma mentalmente, così tanto che appena torno in sala relax decido di buttarmi su uno dei divanetti ovali per ascoltarmi un po' di musica e riflettere sulla lezione di oggi
"Emma ! come stai ?"
Mi chiede Orion appena mi nota
"Bene tu? Ti vedo stanco, lezione con la Celentano?"
Orion annuisce e sfinito si butta accanto a me
"Quella donna è un tormento, bravissima insegnante eh ma un tormento"
Rido vedendolo così sfinito e mi rimmergo nella mia musica cacciandomi nuovamente le cuffie nelle orecchie .

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