Il rumore della pioggia

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Ad attendermi in camera c'è Lauren che, già in pigiama mi guarda con una faccia dispiaciuta
"Scusami Emma se oggi non ti ho tenuto molta compagnia, mi sono dimenticata di te davvero scusami"
Le sorrido scuotendo la testa
"Non ti devi preoccupare, infondo non sei l'unica che oggi si è dimenticata della mia presenza"
Le rispondo ironicamente, anche se in fondo quella è la verità
"Bhe però non mi sembra che tu te la sia cavata male no? Ti ho visto parlare tanto con i ragazzi"
Continua Lauren
"Bhe d'altronde le ragazze non mi rivolgono parola, solo sguardi di superiorità... fingessero almeno di fare le simpatiche, ci tengono proprio a farmi notare il disprezzo che hanno nei miei confronti"
Dico abbattuta buttandomi sul letto
"Ma cosa dici Emma, insomma non saltare a conclusioni affettate, sei qui da neanche ventiquattro ore, per me ti sei ambientata già molto bene"
Mi dice Lauren sedendosi sul mio letto
Neanche 24 ore e già credo di aver capito tutto di certi individui
"Sei una bella persona"
Dico a Lauren sorridendo
"Lo so"
Mi risponde lei girando la testa dal pavimento al mio viso, sfoggiandomi un sorriso a 32 denti e posizionando le mani sui fianchi.

Ci siamo, domani ci sarà il mio primo speciale del sabato, molte persone mi conosceranno, anche se non potrò cantare e magari anche io inizierò ad essere riconosciuta per strada come succede ai miei compagni.
Fra una chiacchiera e l'altra io e Lauren ci addormentiamo sfinite, cullate dal suono della pioggia che batte forte sul tetto dell hotel in questa notte di metà dicembre.

16 dicembre 2017
Probabilmente questa data me la ricorderò per sempre , stamattina mi sono svegliata stranamente di buono umore, forse anche grazie alla mia nuova compagna di stanza che positiva com'è mi ha trasmesso un po' della sua gioia facendomi iniziare al meglio questa giornata speciale.
"Ci sei?"
Mi chiede sbadigliano mentre posa una mano sulla maniglia.
Annuisco ancora un po' assonnata e la seguo per i corridoi dell'albergo; finalmente si mangia, penso, mentre ci avviamo verso la mesa/bar della struttura.

I ragazzi di amici hanno una piccola stanzetta riservata per i pasti, che ieri non avevo notato.
Quattro lunghi tavoli sono disposti uno accanto all' altro e apparecchiati con tante tovagliette blu, alla mia destra noto un piccolo tavolino che mi sorprendo essere pieno di cibo.
Lauren ci si fionda subito, riempie un piatto con una bioches alla marmellata, del pane e del burro; poi ordina un latte macchiato e si siede ad uno dei tavoli.
"Che aspetti? Prendi qualcosa "
Mi dice mentre la guardo imbambolata con ancora il piatto vuoto in mano.
Questa volta opterei per del pane e nutella, qualche volta ci sta dai, poi oggi c'è anche la puntata. Riempo il mio piattino e poi mi verso un po' di spremuta d'arancia nel bicchiere, mi siedo davanti a Lauren e consumo questa ricca colazione.
La stanzetta di riempie sempre di più, accanto a noi si siedono Mose ed Einar e dopo qualche minuto arrivano anche Grace e Nicole.
Finita la colazione io e Lauren andiamo in camera a prepararci e verso le undici ci troviamo con gli altri nella hall pper entrare tutti insieme agli studi .
Una volta li dovranno truccarci, vestirci e poi avremo del tempo per ripassare i brani e i ballerini le coreografie, ecco tutti oggi lo faranno tranne me, che non avendo ancora fatto neanche una lezione singola non potrò esibirmi.
Non sembrano così in ansia i ragazzi, io se fossi in loro lo sarei davvero, lo sono persino ora che dovrò solo godermi lo spettacolo senza poter cantare...

Mancano pochi minuti all inizio della puntata, siamo tutti in sala relax e fra chi canta o ripassa e chi parla animatamente c'è un grande frastuono.
Mentre Lauren fa mente locale delle sue coreografie decido di infilarmi a parlare in un gruppo in cui non mi sono ancora integrata per niente: quello delle ragazze.
Non posso vivere la mia esperienza ad amici attaccata a Luca, ad Einar o a Lauren, e se voglio andare d'accordo con le alte sono io a dover fare il primo passo.
Mi avvicino ai gradini dove sono sedute tutte, e mi siedo dietro a Grace, sorridendo come per dire
"Continuate pure"
Considerando che al mio arrivo avevano smesso di parlare, si scambiano un paio di sguardi e poi ricominciano i loro lunghi discorsi come prima e come se io ancora non ci fossi...
Mi sforzo in tutti i modi di capire cosa stiano dicendo e devo dire che sto davvero migliorando con l'italiano, decido di allontanarmi dal gruppo del quale gli argomenti di conversazione mi annoiano abbastanza ma non faccio in tempo ad alzarmi che la produzione ci chiama per andare dietro alla quinte.

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