Ciao a tutti.
Vi pregherei di leggere lo spazio autrice. Non credo di averlo mai chiesto, ma preferirei se venisse letto da tutti i lettori o lettrici. Grazie mille.
Buona lettura.
«Ti ricordi di Dexter?» Chiese Tommy, aggiungendo un fischio per elogiare la fama attribuita a tale nome.
«Perché lo stai facendo, Lauren? Perché stai buttando via tutto?»
«Hai capito, Lauren? Beh, insomma ora non combatte più, però ha avuto i suoi meriti.» Asserì esaltato il ragazzo, svoltando a destra con il voltante per imboccare il vicolo che li avrebbe condotti alla palestra.
«Perché è anche colpa tua se sono qui dentro.»
«Lauren? Mi stai ascoltando? Lauren!» Schioccò le dita di fronte ai suoi occhi, attirando l'attenzione della corvina che era incanalata verso il paesaggio scorrevole che deragliava suo binati dell'orizzonte.
«Come? Dexter? Che ha fatto?» Scosse convulsamente la testa, dedicando attenzione all'uomo cimentato a non graffiare la fiancata dell'auto contro il ristretto muro.
«È un piacere parlare con te.» Satireggiò Tommy, sbuffando in maniera sarcastica, con la solita aria spavalda che "adescava" ogni ragazza, ma non Lauren, per evidenti motivi.
«Beh, comunque, è arrivato in semifinale alle regionali, due anni fa.» Ripreso Tommy, chiaramente simpatizzante «Ma ha perso. È da lì che non è più salito sul ring. Zac!» Terminò l'uomo, schioccando le dita in un gesto onomatopeico al suo racconto, per rafforzarne il significato.
«Evidentemente, voleva dedicarsi ad altro.» Suggerì la corvina, pretendendo un minimo interesse per un argomento di cui non le importava niente.
«Si, ma... cacchio. Avrebbe dovuto continuare, avrebbe potuto vincere, l'anno dopo.» Insistette Tommy, mordendo con ardore il labbro.
Aveva molto a cuore la faccenda, perché Dexter, ai tempi, era stato suo amico, avevano anche combattuto assieme, talvolta. Gli dispiaceva che non avesse avuto la strenua di continuare a crederci.
«È andata così.» Fece spallucce la corvina, dimettendo l'argomento con molta nonchalance.
«Certo che, ultimamente parlare con te è proprio difficile.» Sospirò estenuato Tommy, accasciandosi contro lo sportello della macchina ancora in movimento, sobbalzante per le innumerevoli buche che crivellavano la strada.
Lauren gli rivolse un'occhiata in cagnesco, ma si astenne dal rispondere. Non avrebbe saputo neanche cosa dire o come esplicare: certi sentimenti non hanno connubio con le parole, un po' come le vele dalla barca che scivolavano sul mare, ma silenziosamente.
Tommy roteò gli occhi al cielo, poi non disse più niente fino alla fine della strada dove l'insegna diroccata della palestra svettava sopra la porta.
«A quanto pare siamo arrivati.» Girò le chiavi e il motore si addormentò con un ultimo rimbrotto.
Lauren si precipitò fuori dalla vettura, ma venne prontamente intralciata dalla mano di Tommy che si avvolse attorno al suo polso. Lo sguardo di spontanea protezione fraterna che le stava offrendo, preannunciava già quale fosse il soggetto della frase «Se non ti senti sicura, possiamo non farlo.» La rassicurò, non volendo sottoporla a troppo stress in poco tempo.
«Tommy, non sono mai stata più pronta di cosa. Facciamolo.» Annuì convinta, per niente intenzionata a riconsiderare l'opzione.

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Fight Back 2
Historical FictionDopo nove anni, Lauren esce dal carcere, ma le cose sono radicalmente cambiate, sia per la sua persona che per la sua vita. Cos'è successo in questi nove anni e cosa succederà da adesso in poi? Niente è come lo ricordate.