«Lauren però se non stai ferma non riesco a tamponare.» Recriminò per l'ennesima volta la cubana, accostando con più cautela il batuffolo di cotone sul taglio che le sfregiava la bocca carnosa.«Fa male.» Mugolò, impedita dalle dita della cubana che le esponevano il labbro.
Camila reclinò la testa e le dedicò uno sguardo eloquente. «Da quando sei diventata così delicata?», domandò scettica, intascando una smorfia puerile da parte della corvina che la fece sorridere.
«Sei tu ad essere troppo indelicata.» Protestò burbera, prendendo a tamburellare la gamba nervosamente, usandola come espediente per somatizzare la tensione che aleggiava nella stanza.
«Ahia, cazzo! Lascia fare, non importa.» Si spazientì Lauren, alzandosi bruscamente dalla sedia che avevano apposto in bagno.
«Lo devo disinfettare.» Notificò pacata, esortando la corvina a sedersi con un semplice sospiro amorfo.
Lauren portò le braccia conserte, le dedicò un'occhiata di traverso e infine si convinse a sedersi nuovamente di fronte alla cubana. Camila intinse il cotone con l'alcol apposito, consultò lo sguardo di Lauren prima di medicarle la ferita e solo quando le sue pupille si impennarono rapidamente verso l'alto Camila riprese a tamponare.
Lauren strinse i denti e tentò di sottrarsi il meno possibile, anche se si sprigionava un bruciore insistente dall'insenatura che Camila stava levigando.
«Finito.» Comunicò la cubana. Lauren tirò un sospiro di sollievo, alleggerita da quella tortura.
Si alzò dalla sedia e si controllò allo specchio. Il taglio si era decisamente ridotto, una volta tolto il sangue rappreso dai lati. Lauren arricciò le labbra, testando quanto dolore effettivo provasse, dato che finora le "cure" di Camila non le avevano permesso di quantificarlo realmente. Una scossa elettrica le traversò la guancia e il labbro superiore pulsò qualche secondo. Distorse la faccia in una disarmonica espressione addolorata, poi rimirò di sbieco il riflesso che la fissava dall'altra parte e infine si distaccò, rammentando la presenza della cubana nella stanza.
Diede le spalle allo specchio, flesse le braccia sul lavandino e osservò Camila dall'alto in basso intenta a richiudere il kit di primo soccorso che Tommy aveva previdentemente installato nel bagno della corvina.
Lo ripose al suo posto, chiude l'armadietto e intercettò lo sguardo di Lauren, ancora bivaccante su di lei. La cubana si schiarì la voce, leggermente in imbarazzo. Lauren l'aveva spogliata tante volte con quello sguardo, ma nessuna emozione era andata dissolvendosi nel tempo. Certi occhi resteranno sempre tali.
«Bene, io ho finito.» Fu il commiato della cubana che si approvvigionò della sua borsetta e abbozzò un sorriso.
Lauren annuì, ma non scostò le gambe che in qualche modo bloccavano la strada. Abbassò per un attimo lo sguardo sulla punta lucida delle scarpe e poi lo riportò su Camila.
«Ti va un caffè?» Domandò irriflessivamente, cogliendo alla sprovvista la cubana che farfugliò frasi sconnesse e discordanti.
«Intendo dire, qui. Se ti va di prendere un caffè a casa mia.» Specificò Lauren, credendo che l'incertezza della cubana fosse dovuta alle probabilità di essere fotografate assieme e vista la situazione con Angie, che le aveva spiegato in breve, non era un momento favorevole per uscire insieme, anche se solo in amicizia.
«Va bene, sì.» Annuì la cubana, stringendo la tracolla della borsa più vigorosamente.
Lauren ciondolò fino alla porta, fece scattare la maniglia con un sospiro, poi fece cenno a Camila di seguirla e si inoltrarono nel corridoio, fianco a fianco.
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Fight Back 2
Fiksi SejarahDopo nove anni, Lauren esce dal carcere, ma le cose sono radicalmente cambiate, sia per la sua persona che per la sua vita. Cos'è successo in questi nove anni e cosa succederà da adesso in poi? Niente è come lo ricordate.