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Passò circa un mese, arrivò l'estate, le due ragazze dopo una lunga giornata di mare, si erano rintanate nell'appartamento che condividevano all'ultimo piano, nella periferia di New York.
Erano circa le 3 e 30 di notte, stavano guardando un film, quando si sentì un rumore provenire dalla finestra della cucina.
Credendo che potesse essere un uccello, Jane andò a controllare; scoprendo che non era un animale, ma una persona in carne ed ossa, che continuava a bussare alla finestra, rimase paralizzata per la paura.
Intanto Liz aveva raggiunto Jane in cucina, anche lei shockata alla visione di quell'uomo, ma guardandolo meglio si rese conto che non era un ladro o un semplice ragazzo, ma Spider-man.
"Jay guardalo bene, è Spiderman cazzo, è Spiderman!!" disse con voce eccitata.
Notando anche lei quel dettaglio, Jane ricominciò a respirare ed aprì la finestra, per far entrare l'uomo ragno.
Peter si tolse la maschera, e iniziò a parlare
"Salve ragazze, scusate l'orario, ma ho pensato che vedere un ragazzo saltare di palazzo in palazzo usando delle ragnatele sarebbe stato un po' strano per la gente che cammina di giorno.
Comunque, dovreste venire con me."
"Venire dove?" Chiese Jane ancora emozionatissima.
"Alla Stark tower, per ordine di Doctor Strange"
A quel punto le due ragazze non riuscirono più a contenere il loro entusiasmo.
"O MIO DIO, RIVEDRÒ DOCTOR STRANGE, NON CI POSSO CREDERE"
esclamò Jane
"Devo assolutamente prepararmi, Tony non può vedermi in questo stato, vieni Jane." Disse Elizabeth all'amica.
"Hei ragazze, ci sono anch'io, aspetto qui?"
Chiese Parker abbastanza confuso.
Non ricevette risposta, ma dopo 20 minuti le ragazze si presentarono ben preparate.
"Allora, come arriviamo lì?" Domandò Jane
"Scendete giù, una macchina vi aspetta"
Salirono in auto ancora emozionate e videro che alla guida della Mercedes nera c'era un tipo un po' grasso, alto e con una faccia antipatica, Peter le presentò all'autista :"bene ragazze, lui è Happy, Happy loro sono Elizabeth e Jane"
Happy senza dire una parola alzò un finestrino che divise l'abitacolo e la parte posteriore dell'auto.
"Beh si è un tipo molto simpatico-disse Peter- eddai Happy apri, dimostriamo quanto valgono gli autisti degli Avengers.
Vedete ragazze io e lui abbiamo un legame che va oltre l'amicizia.."
Happy inaspettatamente abbassò il finestrino e disse "Smettila Parker"
"Oh Happy eccoti! Allora com'è lavorare per Tony da tutta la vita?"
"Non siamo ad una conferenza stampa"
"Era per rompere il ghiaccio"
Happy rialzò il finestrino
"Mi dispiace ragazze, ci ho provato"
Passò un quarto d'ora durante il quale Spider-man non smise di parlare, toccò vari argomenti tra cui la sua relazione con una certa Alexa.
Arrivarono all'Avengers Tower, erano circa le 4:30 del mattino, Happy andò ad aprire lo sportello e accompagnò loro dentro con Peter che sbadigliava interrottamente.
Ad attenderle c'erano Doctor Strange e Tony Stark che le accolsero con una stretta di mano.
"Jane, improvvisamente non ho più sonno;)"
"Passerei tutta la notte a contemplarli"
Bisbigliarono l'una nell'orecchio dell'altra.
"Prego seguiteci" disse Stark.
Le condussero nello studio di Stark e le fecero accomodare su due comodissime poltrone nere.
"Spero che l'orario non vi turbi" disse Strange guardando Jane.
"Si figuri" rispose questa, sorridendogli.
"Perché ci avete... convocate?"
Rispose Stark:"Sappiamo che alla prova finale eravate due "clandestine"-le due amiche si guardarono timorose- ma, non temete non è un rimprovero, cioè in teoria lo sarebbe, ma.. ecco, non sono la persona più adatta per fare rimproveri quindi passerei la parola al mio grande amicone: il dottor Strange." Concluse dandogli una pacca sulla spalla.
"Dunque, durante le tre prove vi abbiamo osservate e abbiamo notato che avete delle capacità cui.."
"Si, cadere dopo il primo ostacolo" lo interruppe Elizabeth, Strage ignorò quell'osservazione e continuò:
"...cui la capacità di lettura del pensiero"
La due ragazze scoppiarono in una fragorosa risata mentre i due supereroi le guardavano seri, si fermarono di colpo notando la reazione di Strange e Stark.
"Ah, non era uno scherzo o roba simile..." disse Elizabeth
"Abbiamo la faccia di qualcuno che pur di fare uno scherzo resta sveglio fino alle 5 del mattino?" Domandò retorico Strange
"Mhh lei no, ma credo che dal signor Stark ci si possa aspettare di tutto" rispose ancora Elizabeth.
"Comunque, no non è uno scherzo, se lo fosse mi sarei messo il vestito" continuò Strange
"Credo lei renda molto anche con la tuta" parlò finalmente Jane, l'attenzione su di lei durò poco, infatti terminò quando, subito dopo, Stark tossì per richiamare l'attenzione su di lui.
"Per favore Strange, continua"
"Durante il combattimento avete anticipato le mosse dei vostri avversari, e anche nella corsa sapevate quando qualcuno vi avrebbe sorpassate, è evidente che non abbiate ancora il controllo del vostro potere, infatti lo usate come se fosse una normalissima azione mentale, non a caso avete fallito in tutte le prove ma noi, non vi abbiamo chiamate solo per farvi notare ciò, bensì per insegnarvi a sviluppare questa dote."
"C-ci sta di-dicendo che.. ci dovremmo allenare? Cioè che dovremmo passare ore della nostra vita qui? Nella Stark Tower?!" Chiese sorpresa Liz
"Ovviamente non è obbligatorio, insomma voremmo semplicemente aiutarvi " disse Tony(che non riusciva a staccare lo sguardo da Liz,se vi interessa)
"Ci farebbe molto piacere sviluppare il potere" affermò con calma Jane accompagnando la frase con un sorriso.
"Bene, inghiottita questa notizia passiamo alla seguente: oltre a questo potere che avete in comune c'è ne un altro, diverso in entrambe; infatti Jane ha la capaci.."
"Come fanno a sapere i nostri nomi" bisbigliò Jane ad Elizabeth sotto la voce del dottore
"Bho, sono Avengers, ti ricordo che giusto un'ora fa Spider-man ha bussato alla nostra finestra: sanno il nostro indirizzo"
"Ma allora sono stalkers"
"Allora venite?" Le interruppe Stark
"Ehm, non abbiamo capito niente, parlavamo tra di noi, insomma lei contemplava New York e poi c'era Doctor Strange che invece era così preso dal discorso, ci siamo distratte..." disse Elizabeth impacciata
"Quindi dovrei ripetere?" Chiese Strange
"Esatto" rispose Jane.
"...davvero?! D'accordo, Jane lei ha la capacità di ipnotizzare le persone e comandare le loro azioni, Elizabeth lei invece quella di manipolare l'elettricità"
"Ah" dissero entrambe
"Ora vi sistemeremo in degli alloggi momentanei, in modo tale che domani per l'allenamento sarete già qui, saremo direttamente noi a mostrarvi gli appartamenti, prego per di qui"
Le due amiche si guardarono sorridendo e seguirono i due uomini.

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