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Come avevano previsto i Guardiani, in poco tempo si sentì un assordante fragore.
Al di sopra della torre una navicella rilasciò delle strane creature, che man mano invasero tutto l'edificio, da cima a fondo.
Erano incredibilmente grandi, molto più di quelli che avevano assalito la torre tre settimane prima, avevano due teste ciascuno, e ognuna di esse era coronata da una bocca che doveva contenere minimo un migliaio di denti.
Iniziarono a combatterli, presto si resero conto che quelle creature oltre ad essere incredibilmente mostruse, producevano un liquido viscoso dalla bocca, capace di bloccare i movimenti temporaneamente.
Tony provò a recidere una delle due teste, ma con sgomento, scoprì che tagliata una testa ne spuntavano altre due.
"Non tagliate le teste, mirate alla bocca."
Disse invano Stark, poichè molti eroi avevano già tagliato 6 o 7 teste.
Le creature erano sempre di più, sembrava non ci fosse via di scampo.
A Strange venne un'idea.
"Jane, usa il tuo potere e falli andare verso quella finestra, così moriranno per il danno da caduta."
"Ci provo"
Jane non sapeva bene come fare, sapeva che quegli alieni erano tanti, ma erano anche abbastanza facili da controllare.
Chiuse gli occhi, e come fece quella volta con quegli alieni sulla nave, riusciva a visualizzare le loro "menti".
Immediatamente, accompagnandolo con un gesto della mano, Jane gli urlò di buttarsi dalla finestra.
Ipnotizzati, gli alieni fecero ciò che aveva detto, e come una cascata, iniziarono a cadere uno ad uno giù.
"QUANTO SEI FORTE" esclamò Elizabeth battendole il cinque.
"Sei stata veramente molto brava, complimenti" disse Capitan America, mentre Strange si limitò a guardarla con uno sguardo che valeva più di mille parole.
Natasha, Drax e Quill si precipitarono fuori dalla torre per proteggere le strade di New York.
Quando il pericolo sembrava finito, come in un deja-vu, un individuo entrò lievitando nella stanza .
Era uno degli esseri più brutti che avevano mai visto, aveva la faccia viscida e allungata, che ricordava un insieme fra un teschio e un calamaro.
"Io sono Ebony maw, fedele servitore di Thanos, ed è mio compito assicurarmi che egli ottenga tutte le gemme"
"Un altro psicopatico..." sussurrò Iron man.
Quell'essere aveva poteri molto simili a quelli di Doctor Strange, ed era molto forte, non si sarebbe lasciato ipnotizzare.
"Hey ragazzi, posso usare il mio potere"
Disse Liv in mezzo a quel trambusto.
"Tu hai un potere?" chiese sorpreso Capitan America.
"Si, e non lo userà" disse Thor in modo autoritario
"Thor è una situazione di emergenza, se lui prende il Tesseract sarà tutto finito, e lo sai" dopo attimi di esitazione Thor si convinse.
"Va bene, fallo"
La ragazza si avvicinò al mostro, e come se niente fosse, gli poggiò una mano sulla spalla.
Ebony Maw si immobilizzò, la sua pelle iniziò a raggrinzirsi, pian piano la sua energia vitale e tutti i suoi poteri stavano svanendo e man mano si polverizzarono anche quei mostri alieni, come se la loro condizione fisica dipendesse da quella di Ebony.
Liv, intanto, stava compiendo uno sforzo immenso per trattenere tutta quell'energia.
Quando non ce la fece più e l'alieno era oramai senza forze, caddero entrambi sfiniti.
Thor immediatamente prese in braccio la ragazza.
"Dobbiamo farla stendere, presto, qualcuno porti quel coso nella power-off room"
"Questo nome continua a fare schifo" commentò Elizabeth sarcastica.
"Presto, al nome penseremo dopo"
Thor fece stendere la ragazza su un divano.
"Cosa le è successo?" Chiese Spider Man
"Ha un potere molto forte, risucchia l'energia vitale e i poteri di chi vuole, ma questo provoca anche un calo di energia vitale in lei, più volte usa il potere, prima potrebbe arrivare la sua fine."
Elizabeth e Jane rimasero ad assistere Liv, alla quale si erano legate, intanto Tony, Strange e Banner portarono Ebony Maw nella stanza.
"A me sembra morto" disse Tony
"Non lo è, ma ci vorrà tempo per farlo riprendere" disse Strange
Risalirono in salotto, "ora non ci resta che aspettare" disse la Vedova.
Thor aveva portato Liv ad Asgard e come lui anche i Guardiani se n'erano andati.
Jane e Liz ritornarono nel loro appartamento in periferia, mentre Strange, per la costante minaccia rimase a proteggere il Sancta Sanctorum di New York.

Galassia
"Simpatici quei tipi" disse Drax
"Io sono Groot"
"Già quella Jane è stata davvero dolce con te" concordò Rocket
"A me non convincono" disse Gamora
"Eddai sei sempre così fredda" fece Quill
Gamora lo fulminò con lo sguardo, Peter alzò gli occhi al cielo.
"Quel tipo con l'armatura rossa è innamorato della ragazza alta" intervenne Mentis con la sua solita aria da ingenua.
"Chi, Elizabeth?" Chiese Rocket
"Sì"
"Scusa e quando l'avresti toccato?" Domandò Drax
"...durante l'assalto alieno"
"Rocket prepara i jatpack" fece Quill vedendo un pianeta avvolto da una nube grigia in lontananza.
"Dovrebbero essere qui da qualche parte" diceva Rocket nel frattempo, che non li trovava.
"Peter, credo di averli dimenticati sulla terra con i le armi.."
"Cosa?!" Urlò Gamora
"Non uccidermi non era mia intenzione"
"Come facciamo adesso?" chiese Drax
"Torniamo lì" disse Gamora, facendo una manovra spericolata per invertire la rotta.

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