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"Gamora, Gamora dove vai?"
Disse Quill inseguendola.
La fece girare verso di lui, aveva quasi le lacrime agli occhi.
"Gamora cos'hai?"
Le chiese lui prendendole la mano.
"Niente, è che non mi piace ricordare il mio passato, ho giurato di non avere più a che fare con Thanos, e così sarà"
Disse acquisendo un tono autoritario e liberandosi dalla sua mano, si iniziò ad avviare verso la nave.
"Gamora ti prego, fermati"
Lei si girò spazientita.
"Giuro che se non ti muovi ti lascio qui"
"Gamora lo so che credi che combattere contro tuo pad-.. cioè Thanos ti porterebbe alla mente brutti ricordi, ma le paure vanno affrontate per essere superate."
"Io non ho paura di lui, ho paura di perdere voi, di perdere te" disse con la voce rotta e con le lacrime che le scendevano silenziose.
"Gamora non ho mai amato nessuno come amo te, non ti farei mai del male, so che ti sto chiedendo tanto, ma dopotutto è nostro compito proteggere la Galassia e queste persone hanno bisogno di noi, hanno bisogno di te, e ne ho bisogno anche io" disse lui avvicinandosi a lei.
"Se lo faccio, lo faccio perché so che senza di me non resisteresti, e poi serve una presenza femminile in più qui in mezzo" proferite queste parole lo baciò.
Nel frattempo il salotto era inondato da dubbi e preoccupazioni, tutti si chiedevano cosa avrebbe fatto Gamora, senza i Guardiani erano spacciati.
"Non ho mai visto questo salotto così pieno" disse Bruce, che finalmente aveva concluso le riparazioni.
"Il numero di ragazze è aumentato drasticamente, non mi sento più sola" intervenne Vedova.
"Spero che Gamora faccia la scelta giusta" disse Strange.
"Dipende da che punto di vista intendi 'scelta giusta' caro" replicò Jane, che cercava sempre di analizzare le situazioni da entrambe le parti.
Quando Gamora e Peter fecero capolino nel salotto tutti cominciarono a sussurrare
"Ti ho detto che l'avrebbe convita, dai, dammi i soldi." Fece Rocket a Drax.
"Vi aiuteremo, Thanos è una minaccia anche per la Galassia, ed abbiamo il compito di difenderla, perdonate il mio comportamento" esordì Gamora, che fu abbracciata da Liv, esaltata per la notizia.
"Grazie, ve ne siamo riconoscenti" disse Stark che le si avvicinò affiancato da Strange, il quale aveva un sorriso stampato sulle labbra.
"Bene-disse Strange rivolto ai Guardiani- se voleste seguirmi" li condusse in un sala con al centro un enorme tavolo ed allestita da svariati computer e tecnologie avanzate. "Prego accomodatevi"
Quindi i Guardiani si sedettero, come fecero gli Avengers e le tre ragazze.
"Potreste dirci tutto ciò che sapete di questo Thanos?" Chiese Stark, che capì l'intento di Strange.
Gamora prese la parola "Thanos è un titano, il cui pianeta è Titano, la luna di Saturno.
Credo che il carattere lo si possa dedurre dal suo nome-
"Ovvio, Thanos, deriva dal greco, Thanatos, morte" la interruppe Strange
"Ehm.. non proprio, insomma potrebbe, certo in questo contesto è accettabile, ma, Thanos è derivabile anche dal verbo fthano, verbo che significa precedere e se lo si modella un po' anche come iniziare.
Certo è un po' forzato trovare dei collegamenti tra questo verbo ed il suo nome ma la derivazione più probabile è questa" puntualizzò Jane, la guardarono tutti persi, tranne Liz che  aggiunse: "è greco"
Jane sorrise impacciata
"Ehm... avremo modo di discuterne comunque dicevo, fisicamente-
"Ha una sacca scrotale al posto del mento" intervenne Quill, che provava un odio profondo per quel titano.
"Potreste evitare di interrompermi ancora? Grazie. Il suo obbiettivo è completare il Guanto dell'Infinito con le gemme, per poi distruggere metà abitanti dell'universo.
E posso assicurarvi che se vorrà riuscirà nel suo intento."
"Rdba da poco, direi che possiamo accantonare questo "super cattivo" insomma ci sono minacce più incombenti" disse Thor sarcastico.
"Come lo sconfiggiamo?"
"Non si può, o meglio si può ma lui non si farà vivo, inoltre quando prenderà la prima Gemma saranno sue con estrema facilità tutte le altre."
Spiegò Peter Quill
"Ovviamente non verrà lui stesso a reclamarne il possesso ma manderà i suoi figli." Aggiunse Gamora, dobbiamo restare in allerta "dov'è il Tesseract?" Chiese a Thor.
"...ad Asgard"
"Devi portarlo qui, sul tuo pianeta non c'è nessuno, qui ne siamo in 15 starà al sicuro."
"S-sei sicura? Poi vengono ad uccidere noi" disse SpiderMan che era improvvisamente tornato entrando nella torre con un silenzio impressionante
"Cazzo ma non finite più?" Esclamò Rocket
"Perché il nostro compito è proteggere l'Universo Parker, e ormai a difendere la Galassia non c'è più nessuno" rispose Stark.
"Oh, okay, sono pronto ,dove sono i cattivi" disse lanciando una ragnatela alla finestra che aveva aggiustato Bruce, che si ruppe, in seguito ai tentativi di Peter per rimuoverla.
"Allora io e Liv andiamo a recuperare il Tesseract." Disse Thor annoiato
"Andiamo e torniamo immediatamente" aggiunse la ragazza felice di poter fare un'altra guida spericolata
Come promesso tornarono immediatamente, infatti dopo trenta minuti erano di nuovo a New York, trenta minuti alla passati con ulteriori presentazioni, il tutto accompagnato da Liz, Strange e Cap che parlavano animatamente con Quill, Jane e Gamora che chiacchieravano giocando con Groot e Rocket e Drax che ci provavano con la Vedova, mentre Tony aiutava Bruce ad aggiustare la finestra.
"Oh eccoli" fece Liz indicando Thor e Liv con in mano una valigetta.
"Dobbiamo metterlo al sicuro,in una mattonella dello scantinato, con uno scatolone sopra" Disse Jane, Stark la guardò confuso.
"non capisco"
"non andranno mai a controllare il luogo in cui hanno trovato il falso" spiegò
"Ha ragione" disse Quill, accompagnato da altri cenni di consenso.
"Tony andiamo a nascondere quest'affare" disse Strange a Stark, scesero giù per le scale.
Passarono ore poi giorni e settimane, trascorse cercando di convivere con i Guardiani, che a volte andavano nella Galassia per controllare come stesse andando la vita lì su.
Liz e Jane dettero il secondo esame, ricordandosene solo due giorni prima della scadenza, si godevano la vita da normali cittadine e frequentavano regolarmente gli allenamenti, talvolta si esercitavano extra, soprattutto Jane.
Ma un giorno successe quello che attendevano tutti con timore: i Guardiani entrarono di corsa in salotto, erano rientrati da una loro supervisione.
"Stanno arrivando" esordì Gamora

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