L'uomo in nero si avvicinò alla casa con molta cautela. Le finestre erano rotte e la porta era bruciata nell'incendio. I pompieri avevano fatto il possibile, ma le fiamme continuavano ad ardere. L'uomo entrò nell'appartamento senza emettere un suono. Era praticamente invisibile; un'asse di legno cadde dal soffitto, ma la figura alzò un braccio e la trave si polverizzò.
L'uomo in nero entrò in quella che doveva essere la cucina; ora tutto era bruciato e qua e là si scorgevano ancora tizzoni incandescenti.
Morte... La percepisco. È vicina.
L'uomo si spostò nella stanza attigua e lì trovò la bambina. Era seduta a gambe incrociate su ciò che restava di un divano di pelle marrone. Aveva i capelli lunghi e mossi, di un bel colore rosso acceso. Guardava a terra, in un punto indefinito sotto le macerie del tetto crollato.
L'uomo la raggiunse velocemente e si accorse che un braccio pallido spuntava da sotto i detriti. Con un gesto rabbioso e disperato allo stesso tempo mosse un braccio e distrusse legno e pietre in un istante. Dal cumulo polverizzato emersero forme femminili, capelli corti rossi e occhi spalancati del colore del caramello.
L'uomo si lasciò sfuggire un singhiozzo, si chinò vicino alla donna e la prese tra le braccia.
"È morta, vero?". La voce della piccola era graffiante e roca, come un vetro rotto. L'uomo annuì.
"Sì piccola. È morta. Era tua mamma, vero?". "Sì. Ha detto che tornava subito, poi ho sentito l'odore del fumo e l'ho vista qui, sotto il tetto. I pompieri non mi hanno trovata, ancora. Sono brava a nascondermi. Ma tu chi sei?".
"Mi chiamo Thanatos. Il dio della morte". La piccola lo guardò senza paura. "L'hai uccisa tu?". "No... No. Io le volevo bene. Ma ora devo prendere la sua anima e portarla negli Inferi".
"Voglio venire anche io". "Perché, piccola?". "Perché quello che tocco muore, e all'inferno sono tutti già morti". Thanatos restò in silenzio. Poi si tolse i guanti e li infilò alla bambina.
Erano grandi, ma si restrinsero subito e divennero della sua misura.
"Non toglierli mai, va bene? Con questi non farai male a nessuno, piccola". La bambina annuì, poi abbracciò il dio.
"Grazie, papà". "Come fai a sapere che sono tuo papà?". "Abbiamo gli stessi occhi, e poi... Una figlia riconosce il padre quando lo vede". Due paia di occhi neri come la pece si incrociarono.
"Come ti chiami?". "Giada". "OK, Giada. Ascolta, ora devo cancellarti la memoria". "Perché?". "Sei una semidea, Giada. E ora che lo sai, i mostri ti verranno a cercare. Se ti cancello la memoria, sarai più al sicuro". "La bambina annuì e chiuse gli occhi.
Thanatos le depose un piccolo bacio sulla fronte, poi le sue mani si illuminarono di rosso e il dio cancellò la memoria della figlia. Poi sparì nell'ombra.
Angolo pazzoide: bella ragazzi! Sono pazza, fuori di testa, lo so. Ma ehi... Sono fatta così. Comunque, ditemi se l'inizio vi piace. Penso che in questa storia i personaggi principali saranno Giada, Nico e forse Will e Percy, magari anche Annabeth. Vedrò come mi gira. Commentate e votate se volete un continuo!!
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Figlia di Thanatos
FanfictionGiada vive in un vicolo di Manhattan, dentro una scatola di cartone. Sua madre è morta, suo padre non l'ha mai vista. L'unica cosa familiare a Giada è la morte. Ha solo 15 anni e ha visto più morte di molti uomini adulti. Sarà l'incontro con Nico, u...