Giada rinvenne in un letto da campo. Era stesa in una stanza che assomigliava molto a un'infermeria.
"... Un'aura di potere, Will" sentì Giada. Era la voce di Nico di Angelo.
"Ne sei sicuro? Che tipo di aura?".
"Molto simile alla mia, ma con una sfumatura più... Profonda". Stavano parlando di lei! Cercò di alzarsi, ma il braccio le inviò una stilettata di dolore e le scappò un gemito. Immediatamente un ragazzo biondo le corse a fianco.
"Ben svegliata, ragazza". "Mi chiamo Giada!" disse lei infastidita. Due secondi dopo le si avvicinò anche Nico.
"Tu sei una pazza". "Ah, io? E tu? Mi devi spiegare un sacco di cose, Di Angelo!".
Nico le spiegò un mucchio di cose che Giada metabolizzò lentamente. Uno dei suoi genitori era un dio. Greco o Romano. Lei era una semidea, per questo era iperattiva: riflessi da combattimento. Per questo capiva il greco.
Dopo che il ragazzo biondo, Will, le ebbe curato la spalla e il braccio, Giada insistette per fare il giro del campo. Vide ragazzi che si allenavano con le spade, che tiravano con l'arco, che si davano al pugilato; alcuni giocavano anche a pallavolo o a basket. Giada vide che alcuni indossavano una maglietta viola, altri una maglietta arancione.
"Sei capitata in un periodo particolare. I romani vengono ogni due mesi a trovarci e tu capiti a fagiolo!".
"Bhé... A parte le magliette, non vedo molte differenza..."
"È complicato. I romani sono figli delle forme romane delle divinità, mentre noi greci siamo figli della forma greca. Fino a un anno fa abbiamo vissuto separati, perché tra noi c'è sempre stata molta rivalità, ma dopo la lotta contro Gea abbiamo stretto buoni rapporti". "Io sono greca" disse Giada d'impulso. Nico rimase basito di fronte alla decisione con cui la ragazza aveva pronunciato quelle parole. "Scusa ma... Io non so spiegare bene questa sensazione... So solo che capisco molto bene il greco, e che il mio stile di combattimento è greco". Nico le sorrise e disse: "Stai tranquilla. Non è molto strano. Anche io penso che tu sia greca, se fossi stata romana la dea Lupa ti avrebbe già allenato".
"Nico! Chi abbiamo qui? Una nuova semidea?". Una voce proveniente da dietro di loro li fece voltare. Giada vide un gruppo di sei ragazzi, tre maschi e altrettante femmine, camminare verso di loro. Istintivamente si preparò a lottare: non le erano mai piaciuti i gruppi.
In strada imbattersi in gruppi di persone era pericoloso. Ma quei ragazzi sembravano amichevoli, quindi Giada si rilassò.
Le prime ad avvicinarsi furono due ragazze, una bionda e una mora, una con gli occhi grigi e una con gli occhi azzurri, con la stessa maglietta arancione. La bionda sorrise e disse: "Ciao, sono Annabeth, figlia di Atena, sei nuova?". Quando le tese la mano Giada la strinse con poca convinzione.
Per lei i contatti fisici erano da evitare. L'altra ragazza si presentò come Piper, figlia di Afrodite. Poi tocco a un ragazzo moro, con gli occhi verde mare e la maglietta arancione. Disse di chiamarsi Percy. La ragazza con gli occhi dorati e i capelli ricci era Hazel, il ragazzo con i tratti orientali Frank e il biondo Jason.
Giada osservò per qualche secondo il gruppo di fronte a lei, poi sorrise e disse: "Vediamo... Hazel e Frank sono fidanzati, così come Jason e Piper. Percy e Annabeth stanno insieme da più tempo di tutti".
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Figlia di Thanatos
FanfictionGiada vive in un vicolo di Manhattan, dentro una scatola di cartone. Sua madre è morta, suo padre non l'ha mai vista. L'unica cosa familiare a Giada è la morte. Ha solo 15 anni e ha visto più morte di molti uomini adulti. Sarà l'incontro con Nico, u...