Giada si raccolse i capelli in una crocchia e si presentò a Melinoe in tenuta da allenamento. Il demone stava parlando con un fantasma e due zombie.
"Certo. Trovatene uno, allora". "Melinoe, mi hai fatta chiamare?". "Voglio che tu ascolti attentamente il nostro piano". La ragazza strinse forte l'elsa della spada. Azione, finalmente.
"Non possiamo combattere tutti gli dèi dell'Olimpo, non ne abbiamo le forze". "Abbiamo ucciso Ade e Poseidone, saranno comunque indeboliti". "Non possiamo affidarci al caso, non in un momento così delicato". Melinoe iniziò a muoversi per la stanza. "Abbiamo bisogno di un diversivo, qualcosa di molto grosso che convinca la maggior parte degli dèi a lasciare l'Olimpo". "Al campo ho sentito che durante l'attacco di Crono è stato liberato Tifone". "Tifone è negli Abissi del Tartaro. Anche nelle nostre attuali forze, non riusciremmo a liberarlo e a convincerlo a combattere di nuovo". "Dunque? Non tenermi sulle spine!".
Melinoe sorrise, ghignando. "Conosci la leggenda del Legame?". "No". "Ogni semidio è unito al proprio genitore divino, tramite lo stesso sangue che scorre nelle vene di entrambi. È possibile usare questo Legame a nostro vantaggio". "Come?". "Te lo spiegherò. Ma prima devo parlarti del tuo ruolo". "Sono pronta". "Dividerò l'esercito in due. La parte più grande viaggerà attraverso il Labirinto, mentre l'altra seguirà te". "Me? Non sono in grado di guidare un esercito?". "Non servirà che tu dia loro ordini. Seguiranno quelli che ho loro impartito. Il tuo ruolo è un altro".
Melinoe le si avvicinò, sussurrandole qualcosa all'orecchio. Giada sgranò gli occhi. "Non so se sarò in grado di farlo". "Devi. È nel tuo sangue". "Va bene".
Giada si ritirò nelle sue stanze, ma non riuscì a dormire. L'adrenalina le scorreva nelle vene come elettricità liquida, sapeva già che quella notte non avrebbe dormito.
Alex's pov
"Perché devo restare?". "Teoricamente, sei ancora convalescente". "Al diavolo, Annabeth! Sto bene! Perché devo aspettare?". "Per lo stesso motivo per cui io e Percy restiamo qui. Dobbiamo addestrare i semidei più piccoli, anche se speriamo che non serva". I semidei erano già andati sull'Olimpo, almeno, quelli che ci sarebbero andati quel giorno.
Alex lanciò la spada in mezzo all'arena per la frustrazione. "Controllati. Sei un figlio di Atena o di Ares?". "Ricordati che ho il sangue di Zeus. Non riesco a stare fermo e inattivo". Annabeth lo guardò con un sopracciglio alzato.
"Quindi è questo il tuo piano? Lanciare la spada contro i mostri per vedere se muoiono? Tipo colpisco-finché-non-muore? Non mi sembra un grande piano". "Arriva al punto, Annabeth". "Hai bisogno di allenarti, e non solo con le armi. Hai dei poteri, usali".
Alex sentì qualcosa ribollire all'altezza dello stomaco, ma prima che potesse anche solo muovere una mano, nell'aria si udì un tuono.
"Un tuono? Ma se fino a due minuti fa non c'era una nuvola!" disse Annabeth. In quel momento Percy irruppe nell'arena. "Annie! C'è qualcosa che non va con il mare!". "Qualcosa che non va? In che senso?". "Vieni a vedere!".
Annabeth e Alex lo seguirono, e quello che videro non piacque a nessuno dei due: il mare si agitava e ribolliva, scuro come non lo era mai stato. "Che diavolo...". Una conchiglia suonò tre volte.
"Il segnale di pericolo! Ragazzi, tutti uniti!". Annabeth, Percy e Alex raggiunsero gli altri, solo per trovarli immobili, i vestiti battuti dal vento che improvvisamente si era alzato dal mare. Tutti stavano guardando il banco di nuvole che si stava rapidamente avvicinando dal mare.
Percy sentì un'improvvisa scossa lungo la spina dorsale, e improvvisamente tutto tremò.
Dal mare si sollevarono onde alte dieci metri che sbatterono sulla battigia, per poi ingoiare l'intero campo. Poi arrivò lei.
Scese come un angelo nero, le ali spalancate, avvolta in un tornado selvaggio, il peggiore che avessero mai visto.
"Semidei! Prepararsi!" gridò Chirone.
Ma quando un'onda immensa si sollevò dietro alla tromba d'aria, investendo il campo e arrivando fino alla collina di Talia, tutto si perse nel buio.
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Figlia di Thanatos
FanficGiada vive in un vicolo di Manhattan, dentro una scatola di cartone. Sua madre è morta, suo padre non l'ha mai vista. L'unica cosa familiare a Giada è la morte. Ha solo 15 anni e ha visto più morte di molti uomini adulti. Sarà l'incontro con Nico, u...