LAUREN
<Lauren>
Smarrita in una confusionaria visione onirica dove la figura di mia moglie è davanti a me che mi guarda sorridendo, e stringe tra le sua braccia un bimbo coperto da un velo celeste, tenta di dirmi qualcosa ma non riesco a distinguere il suono della sua voce dal rumore assordante delle sirene di soccorso. Sono muta, la chiamo ma non sente, cerco di correre nella sua direzione ma più aumento la velocità più la distanza si allunga. Le lacrime cominciano a rigare il mio volto ma lei continua a sorridere e scuotere la testa. Tendo le mie mani pregandola con lo sguardo di afferrarle e di non abbandonarmi, continua a negare e ad allontanarsi. Una luce accecante si apre dietro la sua figura, mi rivole un ultimo sorriso e poi si lascia inghiottire da questa.Un tuono e cambia lo scenario.
L'incidente.
La macchina distrutta e le urla dei suoi genitori, la mie gambe che cedono, il respiro affannatto e il dolore al petto mentre guardo il piccolo corpo avvolto dal bianco lenzuolo. Mia moglie, la cerco con lo sguardo mentre tutto sembra andare a rallentatore, la torvo. E' lì, ricoperta di sangue, intubata e incosciente... Urlo, urlo ancora più forte il suo nome. Non risponde,corre via su una barella insieme alle divise rosse. La testa tra le mani e la gola che brucia...voglio alzarmi ma non ci riesco, non posso...è buio. Ci sono solo io...io e il niente...
<LAUREN!>
Sobbalzo e mi guardo intorno freneticamente non riconoscendo il luogo in cui mi trovo. Sento il mio respiro affannato e solo il rumore del mio cuore che corre all'impazzata nelle mie orecchie. Smarrimento e confusione sono più forti in questo momento, come se avessero preso il sopravvento sul mio corpo,immobilizzandolo.
<Lauren guardami> l'immagine di Camila poco nitida si fa spazio nella mia testa ripordandomi alla realtà. Cerco di muovermi ma non riesco. La sua mano accarezza la mia guancia, posso scorgere della preoccupazione nelle sue iridi. Scende sul mio collo fermadosi nel punto dove il mio battito conferma il mio essere viva.<Cerca di calmarti> la sua voce arriva ovattata e mi sforzo per uscire da questo stato catatonico e prendere in mano le redini. Mi scuote leggermente e poi, come un istinto trattenuto da tempo, avvolge le sue braccia attorno al mio corpo coricandosi sul letto e stingendomi forte.
<C-camila>
<Calmati Lauren> carezza la mia schiena, annuisco quasi impercettibilmente e la sua mano è di nuovo a controllare il mio battito. Sento il mio corpo che piano torna a riprendere le sue funzioni motorie e il mio respiro tornare normale, sospira rumorosamente e lascia cadere la sua testa sul cuscino senza sciogliere l'abbraccio.
<Grazie> sussurro
<Stai meglio?> annuisco
<S-si>decorrono minuti di silenzio dove stretta tra le sue braccia una sensazione di benessere mischiata a sicurezza si fa spazio dentro me.
<Vado a prendere un bicchiere d'acqua e qualcosa da mangiare> si alza e raggiunge la cucina.
Nascondo la testa sotto il cuscino cercando di ricordare quello che ho sognato, ma solo poche immagini nebbiose. Il profumo di pulito mischiato al mio mi riportano alla mente gli accadimenti di ieri. Sono rimasta tutta la serata e la notte a casa di Camila, probabilmente anche per questo quando non ho riconosciuto le solite pareti stinte del mio appartemanto il senso di smarrimento si è amplificato. Non avrei voluto avere una di queste crisi, non in presenza di qualcuno. Nessuno è a conoscenza di questi leggeri attacchi di panico che vengono a farmi visita ogni volta che l'incubo assume una sfumatura più realistica, non voglio avere la compassione di nessuno.
<Eccomi> scopro il mio volto ancora sotto il bianco cuscino e la vedo entrare con un vassoio in mano e con occhi apprensivi. Probabilemente la sua testa sta viaggiando ad una velocità assurda immaginando mille scenari su cosa abbia sognato di così brutto, e una tenue vocina sembra mettermi al corrente che non crederà a nessuna scusa che io possa partorire perchè il suo sguardo penetrante vuole scorgere un qualcosa più dell'apparire. Non se ne parla di dirle la verita e non voglio parlare del mio passato.<Bevi un po' d'acqua> mi porge il bicchiere e poi si siede sul bordo del letto guardandomi. Lascio che il liquido scenda velocemente e mi rinfreschi per poi posarlo sul piccolo vassoio pieno di cibo.
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~Camren in corsia♡~ G!P
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